Quando Mini John Cooper Works e Deus Ex Machina decidono di unire le forze, il risultato va oltre ogni aspettativa tradizionale. La serata milanese ha svelato due creature meccaniche che incarnano filosofie diverse ma convergenti, dove l'artigianalità incontra la tecnologia e dove ogni dettaglio racconta una storia di passione autentica.
Al centro della presentazione, The Machina ha catturato immediatamente l'attenzione degli ospiti con la sua presenza aggressiva e la sua natura puramente racing. Questa show car rappresenta l'essenza più pura del motorsport, un concentrato di meccanica che non ammette compromessi. La sua livrea rosso-bianco-nera parla il linguaggio universale delle competizioni, mentre ogni elemento estetico nasconde una funzionalità specifica studiata nei minimi dettagli.
La partnership nasce da una visione condivisa che Federica Manzoni, Head of Mini Italia, descrive con precisione: "Mini e Deus sono uniti da un'anima sportiva e da una genuina passione per i motori, una personalità votata all'innovazione e ad un approccio lifestyle, tutto suggellato da un legame autentico con la propria community". Questo legame si materializza attraverso due vetture che, pur condividendo la base tecnica Mini John Cooper Works, esprimono personalità completamente diverse.
Due anime meccaniche, una filosofia comune
The Skeg e The Machina rappresentano due facce della stessa medaglia creativa. La prima, alimentata da un powertrain elettrico da 258 CV, trae ispirazione dal mondo del surf e dalla cultura costiera californiana. I suoi pannelli in fibra di vetro semitrasparente non solo riducono il peso del 15%, ma creano giochi di luce che cambiano continuamente durante la giornata, proprio come i riflessi sull'acqua dell'oceano.
L'autenticità diventa il filo conduttore di entrambi i progetti, manifestandosi attraverso cuciture a vista, materiali grezzi e un approccio estetico che celebra la "bellezza dell'imperfezione". Holger Hampf, Head of Mini Design, sottolinea come "ogni dettaglio sia stato plasmato con precisione e maestria artigianale, dando vita a due esemplari unici, accomunati da un linguaggio di design distintivo".
The Machina incarna invece lo spirito più aggressivo del progetto, con un motore a combustione da 231 CV che alimenta una personalità da pista. I quattro fari supplementari sul cofano rendono omaggio alle origini rallystiche di MINI, mentre il diffusore posteriore si ispira direttamente alla MINI JCW che ha affrontato il leggendario Nürburgring Nordschleife.
L'abitacolo di The Skeg trasforma l'auto in un vero surf shop su quattro ruote, con vassoi in fibra di vetro specificamente progettati per le mute e sedili rivestiti in neoprene che creano una connessione sensoriale diretta con il mondo delle onde. Al contrario, The Machina adotta un approccio spartano ma funzionale, con cinture da corsa a 5 punti, pedane in alluminio grezzo e un roll-bar a vista che aggiunge struttura e personalità racing.
La collaborazione creativa ha visto il coinvolgimento del direttore creativo di Deus, Carby Tuckwell, insieme al designer Matt Willey, partner di Pentagram ed ex art director del New York Times Magazine. La loro partnership, che affonda le radici nel 2015, aveva già prodotto nel 2023 una Mini Cooper S da corsa d'epoca con una livrea speciale che rendeva omaggio alla storica vittoria al Rally di Monte Carlo del 1964.
Quando il design diventa narrazione
Il simbolo della "X" bianca che campeggia sui tetti di entrambe le vetture rappresenta molto più di un elemento decorativo: simboleggia la connessione e la co-creazione tra due brand che hanno scelto di incontrarsi a metà strada tra le loro rispettive filosofie. Questo motivo si ripete negli interni, diventando un'ancora visiva che unifica l'esperienza estetica delle due show car.
La ricerca dell'autenticità si manifesta anche nei dettagli più tecnici. I toggle switch di The Machina parlano un linguaggio diretto e funzionale, dove ogni interruttore è progettato per essere intuitivo anche nelle condizioni più estreme. Il freno a mano idraulico con leva oversize rappresenta un collegamento diretto tra pilota e macchina, un impegno concreto verso la precisione e il controllo totale.
L'approccio "raw, handcrafted" celebrato dai designer si estende fino alla capsule collection presentata durante l'evento. Questa linea di abbigliamento trasferisce su tessuto il DNA condiviso dei due brand, fondendo ingegneria di precisione e cura sartoriale in capi che raccontano storie attraverso il design. Ogni pezzo riflette l'impegno di Deus per l'artigianalità e la sua capacità di creare un ponte tra il mondo del motorsport e quello della moda contemporanea.
Il progetto MINI x Deus Ex Machina dimostra come la personalizzazione possa diventare arte quando viene guidata da una visione autentica. Le due one-off non sono semplici esercizi di stile, ma manifestazioni concrete di un lifestyle in movimento, dove la passione per la velocità incontra il design e la creatività senza mai perdere di vista l'essenza artigianale che distingue entrambi i marchi dalla produzione di massa.