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Il settore delle auto elettriche ha, al momento, diverse criticità che ne limita la diffusione e uno tra tutti è sicuramente il prezzo. Proprio in merito a questo aspetto, Nissan prevede di adottare batterie LFP (fosfato di ferro-litio), più economiche, per i suoi veicoli elettrici seguendo quindi la strada definita dai brand cinesi. Il rapporto stilato da Nikkei indica che tali veicoli potrebbero essere introdotti nei mercati emergenti già entro il 2026.
Nonostante il costo di produzione inferiore delle batterie LFP (fino al 30% in meno rispetto alle batterie al litio NCM, contenenti nichel, cobalto e manganese), presentano una densità energetica più bassa. Le batterie LFP offrono un'autonomia dai 20% al 30% inferiore rispetto alle NCM. Tuttavia, questa caratteristica potrebbe essere adeguata alle esigenze delle regioni attuali.
Attualmente, Nissan sta sviluppando questa nuova tecnologia delle batterie nel suo centro di ricerca e sviluppo in Giappone. Il rapporto suggerisce che l'azienda potrebbe anche produrre le batterie LFP internamente, magari nello stabilimento di Yokohama e in altre strutture.
Nissan prevede di implementare queste nuove batterie nei veicoli elettrici già nel 2026 e sta cercando attivamente partnership esterne per avanzare nella tecnologia, se necessario.
Il rapporto sottolinea che BYD detiene attualmente il predominio nel mercato delle batterie LFP, con una quota del 41,1%, seguita dalla rivale CATL con il 33,9%. La Blade Battery di BYD, installata sui veicoli elettrici venduti globalmente, ha contribuito significativamente al successo di BYD nel settore, incluso il recente lancio della berlina elettrica BYD Seal in Messico.
In considerazione di ciò, il rapporto suggerisce che Nissan potrebbe prendere ispirazione da BYD per riconquistare la leadership nel mercato delle auto elettriche.