Una proposta di legge potrebbe ammazzare la micromobilità, patentino e assicurazione obbligatori

La micromobilità potrebbe cambiare radicalmente a causa di questa proposta di legge, che chiede patentino e assicurazione obbligatoria.

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a cura di Francesco Daghini

La micromobilità ha stravolto la viabilità nei centri abitati, nel bene e nel male: da una parte abbiamo guadagnati i benefici di una mobilità più snella e rapida, meno ingombrante, che meglio si sposa con i ritmi frenetici e gli spazi ristretti delle grandi città, ma dall'altra abbiamo una viabilità sempre più caotica e indisciplinata che negli ultimi anni ha causato non poche vittime.

E' questo il motivo principale che ha spinto un gruppo di deputati di Fratelli d'Italia a presentare una proposta di legge per regolamentare l'utilizzo di questi mezzi elettrici, come i monopattini, le biciclette elettriche e qualsiasi altro mezzo di trasporto dotato di un motore, senza tenere per forza conto del numero di assi ruota o del tipo di motore da cui è spinto.

"Con questa proposta di modifica del Codice, intendiamo tutelare pedoni, ciclisti che utilizzano mezzi muscolari, motociclisti e chi per lavoro e necessità guida un’autovettura. La proposta è semplice: regole uguali per tutti coloro che circolano con un mezzo a motore su strada. Per continuare a farlo, com’è previsto per tutti gli altri utenti, occorre avere una patente che certifichi la conoscenza delle norme, dotare di un sistema alfanumerico di riconoscimento il mezzo (come il targhino per i ciclomotori, ndr) e stipulare una copertura assicurativa. Fosse solo per il numero degli incidenti che li vedono protagonisti, risulta incomprensibile come sino a oggi non sia stata messa mano alla materia, fosse solo per rendere obbligatorio il casco, come già previsto per i ciclomotori e le motociclette." ha detto Andrea Mascaretti, primo firmatario della proposta.

Quindi casco, patentino e copertura assicurativa, proprio come avviene sui motorini - che non a caso negli ultimi anni hanno visto una frenata sensibile sui dati di vendita; il rischio di uccidere completamente il mercato dei mezzi dedicati alla micromobilità è più che concreto, vista la natura della proposta di legge, poiché i costi di gestione praticamente inesistenti sono uno degli elementi che rende questa tipologia di veicoli particolarmente interessante.

Ma non è tutto, perché la proposta punta anche a modificare, al fine di renderle più sicure, buona parte delle piste ciclabili "costruite" in periodo di pandemia tracciando semplicemente dei segni di vernice sull'asfalto delle città, mandando in tilt il traffico e creando seri problemi alla sicurezza di tutti gli utenti della strada, in primis i ciclisti che provano a utilizzarle.

Se davvero si vuole incentivare la micromobilità e l'utilizzo di biciclette e veicoli alternativi all'auto, c'è bisogno di piste ciclabili in sede protetta che proteggano sia il ciclista sia l'automobilista.