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I chatbot AI conquistano il 5,6% delle ricerche web

I chatbot AI rappresentano una quota piccola ma in crescita delle ricerche effettuate tramite browser desktop, modificando le abitudini di navigazione

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Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 23/07/2025 alle 10:30

La notizia in un minuto

  • I chatbot AI rappresentano il 5,6% delle ricerche desktop negli USA (giugno 2024), più che raddoppiando rispetto al 2,48% dell'anno precedente, con gli early adopters che raggiungono il 40% di utilizzo
  • Nasce un nuovo mercato dell'ottimizzazione per l'intelligenza artificiale, con startup specializzate nell'aiutare i brand a posizionarsi nelle risposte dei chatbot e nuovi formati pubblicitari integrati
  • Le piccole e medie imprese devono ripensare completamente le strategie di marketing digitale, non potendo più affidarsi solo al posizionamento sui motori di ricerca tradizionali
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

I chatbot basati su AI stanno gradualmente erodendo il dominio dei motori di ricerca tradizionali. Secondo i dati raccolti da Datos, società del gruppo Semrush, negli Stati Uniti il 5,6% delle ricerche effettuate tramite browser desktop nel giugno scorso è stato indirizzato verso questi assistenti virtuali intelligenti, segnando un incremento notevole rispetto al 2,48% dello stesso mese dell'anno precedente. La crescita appare ancora più impressionante se confrontata con il dato di gennaio 2024, quando la percentuale si fermava all'1,3%.

Una rivoluzione in corso tra gli utenti più esperti

I numeri diventano particolarmente eloquenti quando si analizza il comportamento degli early adopters, quegli utenti che hanno iniziato a utilizzare i chatbot AI prima che diventassero mainstream. Tra questi pionieri digitali, la quota di ricerche desktop indirizzate all'intelligenza artificiale ha raggiunto il 40% nel giugno scorso, quasi raddoppiando rispetto al 24% registrato dodici mesi prima. Questi dati, va precisato, non includono il traffico generato da browser mobili e applicazioni, suggerendo che l'impatto reale potrebbe essere ancora più ampio.

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Eli Goodman, CEO e co-fondatore di Datos, paragona questa evoluzione a cambiamenti epocali come l'introduzione del browser web di Google o la nascita delle prime piattaforme social. Una trasformazione che potrebbe ridisegnare completamente il panorama della ricerca online, secondo l'esperto, con implicazioni profonde per aziende e utenti.

Nuove opportunità di business nell'era dell'AI

Questa tendenza emergente ha dato vita a un nuovo segmento imprenditoriale: le startup specializzate nell'ottimizzazione per l'intelligenza artificiale. Queste aziende aiutano i brand a posizionarsi strategicamente nelle risposte generate dai chatbot, creando di fatto una nuova frontiera del marketing digitale. Parallelamente, si stanno aprendo opportunità inedite nel campo della pubblicità, con piattaforme come Perplexity che stanno sperimentando l'integrazione di contenuti sponsorizzati direttamente nelle risposte dell'AI.

Le ricerche si trasformano da elenchi di link a conversazioni fluide

Perplexity ha recentemente lanciato Comet, un browser web potenziato dall'intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare l'esperienza di navigazione. Secondo l'azienda, questo strumento trasforma intere sessioni di browsing in interazioni fluide e continue, permettendo agli utenti di porre domande, svolgere ricerche e completare attività attraverso un'unica interfaccia conversazionale. La piattaforma sta inoltre testando formati pubblicitari innovativi, incluse domande di follow-up sponsorizzate e contenuti a pagamento integrati nelle risposte.

Il dilemma delle piccole e medie imprese

Per le aziende, specialmente quelle di dimensioni più contenute, questa evoluzione rappresenta una sfida significativa. Joy Youell, proprietaria di Winsome Marketing, sottolinea come le piccole e medie imprese non possano più affidarsi esclusivamente al posizionamento sui motori di ricerca tradizionali. Il futuro richiederà strategie completamente nuove: ottimizzazione per le piattaforme di intelligenza artificiale generativa, implementazione di dati strutturati, gestione di listing verificati e sviluppo di integrazioni attraverso plugin, API o partnership strategiche.

Questa rivoluzione digitale sta fondamentalmente cambiando il modo in cui le persone cercano informazioni online, spostando l'attenzione dalla navigazione tra link di siti web all'ottenimento di risposte dirette e immediate. Un cambiamento che promette di ridefinire non solo le abitudini degli utenti, ma l'intero ecosistema dell'informazione digitale.

Fonte dell'articolo: www.pymnts.com

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