Solo qualche anno fa, la corsa alla mondernizzazione dell'IT portava le imprese ad abbandonare i vecchi sistemi, in favore di nuovi e più aggiornati. In realtà, questo modus operandi non è sempre possibile, soprattutto per le PMI, con già sulle spalle costi fissi da sostenere. La soluzione? Combinare la stabilità delle tecnologie collaudate con l'innovazione delle soluzioni moderne, ridefinendo le modalità in cui le aziende affrontano la trasformazione digitale. La sfida principale non consiste più nel decidere se abbandonare i sistemi legacy, ma nel capire come integrarli intelligentemente con le nuove tecnologie.
La filosofia del "mantenere ciò che funziona"
Molte organizzazioni hanno compreso che alcuni sistemi datati rappresentano ancora il fondamento delle loro operazioni più critiche. Yahoo!, per esempio, continua a utilizzare la propria infrastruttura di archiviazione fisica per gestire enormi volumi di email, una scelta che il CTO Lee-Ming Zen giustifica con pragmatismo. La decisione di mantenere questi sistemi deriva dalla necessità di garantire affidabilità e controllo totale sui dati, elementi che risulterebbero più difficili da ottenere con soluzioni completamente nuove.
Anche Liberty Mutual ha adottato un approccio simile per il proprio mainframe, che elabora miliardi di transazioni annuali legate a polizze assicurative e gestione dei sinistri. Andrew Palmer, responsabile IT dell'azienda, sottolinea come questa tecnologia offra una resilienza difficilmente replicabile con sistemi più moderni, specialmente per operazioni dove l'interruzione del servizio non è contemplabile.
Quando l'expertise diventa un collo di bottiglia
La gestione dei sistemi legacy presenta sfide uniche, particolarmente evidenti nelle aziende di dimensioni ridotte. Auvik, società specializzata in gestione di reti, si trova a dover mantenere un sistema che, pur essendo affidabile, richiede competenze sempre più rare sul mercato del lavoro. John Astorino, COO dell'azienda, evidenzia come la scarsità di ingegneri esperti in queste piattaforme rappresenti una preoccupazione crescente per la manutenzione a lungo termine.
La soluzione adottata da Auvik dimostra un approccio equilibrato: mantenere stabili le parti del sistema meno soggette a modifiche, mentre le sezioni più dinamiche vengono progressivamente riscritte utilizzando linguaggi di programmazione moderni come Go. Questa strategia permette di bilanciare continuità operativa e modernizzazione tecnologica.
L'arte dell'integrazione ibrida
Le aziende più innovative stanno sviluppando architetture che permettono la coesistenza armoniosa tra vecchio e nuovo. Yahoo! ha creato funzionalità basate su intelligenza artificiale nel cloud che si integrano perfettamente con la propria infrastruttura fisica esistente. Un esempio concreto è TLDR, un sistema di riassunto automatico delle email che utilizza tecnologie cloud avanzate senza richiedere modifiche all'infrastruttura sottostante.
IBM rappresenta un caso ancora più sofisticato di questa filosofia ibrida. Il CIO Matt Lyteson descrive come applicazioni vecchie di decenni vengano ora integrate con pipeline CI/CD moderne, permettendo implementazioni frequenti e sicure del codice. L'utilizzo di strumenti di automazione come Ansible e Python per amministrare hardware e sistemi operativi legacy dimostra come sia possibile modernizzare le pratiche operative mantenendo intatta l'infrastruttura core.
Il fattore umano nella trasformazione
Oltre alle sfide tecniche, la modernizzazione dei sistemi legacy deve confrontarsi con resistenze organizzative profondamente radicate. Helena Nimmo, CIO di IFS, è particolarmente diretta su questo aspetto: la trasformazione non riguarda solo il cambiamento della tecnologia, ma richiede una modifica sostanziale dei comportamenti consolidati. Il suo team investe significativamente nel coinvolgimento degli stakeholder e nella formazione, creando una rete di sostenitori interni che facilitino la transizione.
David Redekop, CEO di ADAMnetworks, enfatizza come l'allineamento organizzativo rappresenti un aspetto spesso sottovalutato del cambiamento. Ottenere il coinvolgimento di tutti gli interessati richiede tempo e non può essere accelerato artificialmente, ma rappresenta un prerequisito fondamentale per evitare problemi più gravi di quelli che si intende risolvere.
Diagnosi accurata: tecnologia, processi o persone?
Una delle competenze più preziose nell'approccio ai sistemi legacy consiste nel distinguere tra problemi effettivamente tecnologici e questioni legate a processi, dati o competenze umane. Astorino di Auvik propone un framework diagnostico pratico: l'instabilità indica problemi tecnologici, l'inefficienza segnala processi obsoleti, i punti ciechi rivelano carenze nei dati, mentre le lacune di competenze evidenziano problemi legati alle risorse umane.
Liberty Mutual ha sviluppato un framework proprietario per la gestione del debito tecnologico che valuta simultaneamente qualità del codice, età del sistema, impatto sul business, complessità dei dati e lacune nella responsabilità. Questo approccio sistematico previene la tentazione di applicare soluzioni tecniche a problemi che potrebbero avere origini diverse.
Risultati misurabili della modernizzazione intelligente
Gli investimenti nella modernizzazione dei sistemi legacy stanno producendo risultati tangibili e misurabili. Auvik ha completamente trasformato il proprio sistema di alerting, superando i limiti architettonici dell'applicazione legacy per introdurre funzionalità avanzate come la soppressione del rumore e miglioramenti nella precisione degli avvisi. Questi miglioramenti hanno portato direttamente a una maggiore efficienza operativa e soddisfazione dei clienti.
Yahoo! ha registrato accelerazioni significative nei tempi di sviluppo grazie alla possibilità per i team di accedere istantaneamente alle risorse cloud, eliminando i tempi di attesa precedentemente necessari per il provisioning dell'hardware. Brown-Forman ha ottenuto sia risparmi economici che miglioramenti qualitativi attraverso l'integrazione dei dati, eliminando la copia manuale tra sistemi e riducendo il numero di licenze software necessarie.
Come conclude Redekop, l'evoluzione tecnologica moderna richiede di rendere la complessità più semplice e logica, avanzando contemporaneamente verso nuove soluzioni. Questa apparente contraddizione rappresenta in realtà l'essenza della modernizzazione intelligente: trovare la maestosità nella semplicità e la semplicità nella maestosità, creando sistemi che combinano il meglio di entrambi i mondi.