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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 30/07/2025 alle 14:24

La notizia in un minuto

  • Solo il 26% delle aziende riesce a ottenere valore concreto dall'AI, ma chi ci riesce ottiene risultati straordinari: 45% di riduzione dei costi e 60% di crescita dei ricavi rispetto ai competitor
  • Il successo non dipende dagli investimenti tecnologici, ma dalla capacità di sviluppare una cultura della sperimentazione continua e di gestire il cambiamento organizzativo
  • La vera sfida è trasformare i processi decisionali interni e adottare un approccio metodico che integri competenze tecniche, strategiche e organizzative
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Le promesse dell'intelligenza artificiale sembrano infinite, eppure la stragrande maggioranza delle aziende continua a navigare in acque incerte quando si tratta di trasformare gli investimenti tecnologici in risultati concreti. Un recente studio condotto da BCG su oltre mille dirigenti aziendali di primo livello, distribuiti in più di venti settori industriali, rivela una realtà sorprendente: solo il 26% delle organizzazioni è riuscito effettivamente a estrarre valore tangibile dai propri progetti di intelligenza artificiale. Per quelle che ci sono riuscite, però, i benefici sono stati tutt'altro che marginali: una riduzione media dei costi del 45% accompagnata da una crescita dei ricavi superiore del 60% rispetto ai competitor.

Questa dicotomia tra aspettative elevate e risultati spesso deludenti rappresenta uno dei paradossi più significativi dell'era digitale contemporanea. Mentre il consenso sulla natura rivoluzionaria dell'AI è praticamente unanime tra gli esperti del settore, la capacità di tradurre questa consapevolezza in trasformazioni concrete rimane un'abilità riservata a una minoranza di organizzazioni particolarmente virtuose.

Il divario tra teoria e pratica nell'implementazione AI

La ricerca, coordinata da un team di studiosi guidato da Karim R. Lakhani insieme a Jen Stave, Douglas Ng e Daniel Martinez, mette in luce come il successo nell'adozione dell'intelligenza artificiale non sia semplicemente una questione di investimenti o di tecnologie all'avanguardia. La vera sfida risiede nella capacità di sperimentare e di adattare continuamente le strategie implementate, un processo che richiede competenze specifiche e un approccio metodico spesso sottovalutato dalle organizzazioni.

Le aziende che hanno saputo distinguersi in questo panorama competitivo hanno dimostrato una caratteristica comune: la capacità di abbracciare un modello di sperimentazione continua che va ben oltre la semplice implementazione tecnologica. Questo approccio implica una ridefinizione dei processi decisionali interni e una cultura aziendale orientata all'apprendimento iterativo.

I numeri che raccontano una trasformazione selettiva

L'indagine globale BCG evidenzia come le performance delle aziende "vincenti" nel campo dell'AI si distinguano nettamente dalla media del mercato. La riduzione dei costi del 45% non rappresenta un semplice miglioramento operativo, ma una vera e propria reimpostazione dei modelli di business tradizionali. Parallelamente, l'incremento del 60% nella crescita dei ricavi testimonia come l'intelligenza artificiale, quando implementata correttamente, possa aprire nuove opportunità di mercato precedentemente inesplorate.

Solo il 26% delle organizzazioni trasforma l'AI in valore concreto

Questi risultati sollevano interrogativi fondamentali sulle strategie adottate dalla maggioranza delle aziende che, nonostante investimenti significativi, non riescono a materializzare i benefici promessi dalla tecnologia. La differenza sembra risiedere non tanto nella qualità degli strumenti utilizzati, quanto nella metodologia di approccio e nella capacità di gestire il cambiamento organizzativo necessario.

Oltre la tecnologia: il fattore umano nell'equazione del successo

La ricerca condotta dal team di esperti rivela come il successo nell'implementazione dell'intelligenza artificiale dipenda crucialmente dalla capacità delle organizzazioni di sviluppare una cultura della sperimentazione. Questo aspetto, spesso trascurato nelle discussioni tecniche, rappresenta in realtà il discrimine principale tra le aziende che riescono a capitalizzare gli investimenti in AI e quelle che rimangono intrappolate in progetti pilota senza seguito.

Il cambiamento organizzativo richiesto per sfruttare appieno le potenzialità dell'intelligenza artificiale va ben oltre l'aggiornamento dei sistemi informatici. Implica una trasformazione profonda dei processi decisionali, della gestione dei dati e, soprattutto, della mentalità con cui le organizzazioni affrontano l'innovazione e il rischio associato alle nuove tecnologie.

I risultati emersi dallo studio BCG suggeriscono che siamo di fronte a una fase di maturazione del mercato dell'intelligenza artificiale, dove la semplice adozione tecnologica non garantisce più vantaggi competitivi automatici. Le aziende del futuro dovranno sviluppare competenze specifiche in ambito di machine learning applicato e di gestione del cambiamento organizzativo per poter competere efficacemente.

Fonte dell'articolo: hbr.org

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