Entro il 2018 forte aumento degli Intelligent Workers

Ritorni tre volte maggiori per chi punta sui Knowledge Workers. Le aziende devono fornire ai dipendenti strumenti per la condivisione delle informazioni. Lo evidenzia una ricerca Ricoh

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a cura di Giuseppe Saccardi

Da una ricerca commissionata da Ricoh Europe si è evidenziato che nei prossimi cinque anni il numero di intelligent workers (iWorker) delle aziende europee crescerà in maniera esponenziale. Attualmente, solo il 4% dei business leader europei definisce la maggioranza dei dipendenti della propria azienda con il termine iWorker, vale a dire knowledge worker che hanno accesso 24/7 a tutte le informazioni utili a soddisfare le necessità dell’azienda e dei suoi clienti.

I responsabili aziendali prevedono comunque un cambiamento significativo entro i prossimi cinque anni: il 37% del campione d’indagine è infatti convinto che entro il 2018 la maggior parte della popolazione aziendale sarà costituita da iWorker. 

La crescita degli iWorker può essere vista come una risposta delle aziende alle conseguenze negative derivanti dall’inefficace condivisione delle informazioni. Quando si è chiesto loro di stilare una graduatoria degli impatti più rilevanti causati da queste inefficienze, i business leader hanno citato al primo posto la perdita dei ricavi (49%), seguita al secondo posto dalla perdita dei clienti (43%) e in terza posizione da una conoscenza superficiale della realtà dei clienti (27%). 

Lo studio mette poi evidenza che, prima di incrementare la presenza degli iWorker nelle aziende europee, è necessario risolvere alcune importanti questioni. Infatti, circa tre quarti delle imprese sta investendo in nuove tecnologie con l’obiettivo di migliorare la produttività dei dipendenti, sia all'interno che all’esterno dell’ufficio, ma la maggioranza di queste mette in luce l’esigenza di rivedere i processi per consentire ai dipendenti di accedere con più facilità alle informazioni. 

"Si prevede che il numero degli iWorker sia destinato a crescere in modo significativo. Ma la domanda da porsi è: le aziende sono pronte? Diventa sempre più urgente riesaminare e modificare le modalità di lavoro tradizionali e tenere il passo con i cambiamenti guidati dalla tecnologia che inevitabilmente porteranno con sé nuove sfide", ha osservato David Mills, COO di Ricoh Europe.

David Mills

Secondo i responsabili delle aziende europee i passi necessari per favorire la crescita degli iWorker. consistono (in prima posizione) nel mettere a loro disposizione strumenti per la collaborazione che favoriscono la condivisione della conoscenza e l'interscambio di informazioni tra persone che lavorano in differenti luoghi. Al secondo posto sono state citate l’ottimizzazione dei processi aziendali – mediante l’analisi delle modalità di lavoro dei dipendenti e l’utilizzo corretto delle tecnologie – e il passaggio al cloud. 

In quarta posizione, i responsabili aziendali hanno citato la digitalizzazione dei documenti cartacei con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle informazioni, attuali e storiche, che sono importanti per l’azienda e che agevolano i processi decisionali. Questi progetti di innovazione portano numerosi vantaggi alle aziende. 

Puntare sui knowledge worker paga. Una ricerca condotta da McKinsey mette in evidenza che le aziende in cui si concentra il maggior numero di knowledge worker (oltre il 35% dei dipendenti) creano, in media, ritorni per dipendente tre volte maggiori rispetto a quelli in cui vi è una percentuale più bassa (20% e anche meno dei dipendenti).