Google Cloud può contare su 106 miliardi di dollari in contratti da erogare, una montagna di denaro che testimonia l'appetito crescente delle aziende verso i servizi di cloud computing e intelligenza artificiale. Durante una conferenza Goldman Sachs a San Francisco, il CEO Thomas Kurian ha svelato numeri che fanno girare la testa: più della metà di questi contratti si trasformerà in ricavi concreti entro i prossimi due anni. Si tratta di una prospettiva che posiziona il gigante di Mountain View in una corsa serrata con i suoi rivali Microsoft e Amazon per dominare il mercato del computing distribuito.
Per comprendere le dimensioni di questa battaglia commerciale, basta confrontare i numeri: Microsoft Azure ha dichiarato per la prima volta ricavi annuali pari a 75 miliardi di dollari con una crescita del 34%, mentre Amazon Web Services ha registrato 30,9 miliardi nel secondo trimestre 2025 con un incremento del 17,5%. Google Cloud, con i suoi 13,6 miliardi di ricavi nel secondo trimestre e una crescita del 32%, punta ora a monetizzare 53 miliardi di dollari dai contratti già in portafoglio entro il 2027. E in tutto questo si è inserita anche Oracle che, grazie anche a un contratto d'oro con OpenAI, ha registrato una crescita mai vista prima.
La strategia di Kurian si basa su una constatazione fondamentale:per quanto ci sia già stata una crescita esplosiva del cloud computing, il bello deve ancora venire perché la maggior parte delle applicazioni aziendali funziona ancora su sistemi interni alle aziende.
"Il cloud computing continua a crescere come veicolo primario attraverso cui le imprese implementano i loro sistemi informatici principali", ha spiegato il CEO, sottolineando come questa migrazione sia ancora agli inizi.
L'intelligenza artificiale come motore di crescita
Il vero punto di svolta, secondo Kurian, risiede poi nel cambio di paradigma delle richieste dei clienti. Le aziende non cercano più semplici servizi di hosting per applicazioni web, ma soluzioni tecnologiche avanzate che permettano di trasformare le operazioni attraverso l'intelligenza artificiale. Google Cloud ha costruito la sua proposta di valore proprio su questa transizione, puntando su undici anni di esperienza nella costruzione di sistemi AI e processori specializzati.
I numeri forniti da Kurian sono impressionanti: i sistemi Google offrono una efficienza energetica doppia rispetto alla concorrenza, ed è un aspetto su cui davvero si può fare la differenza, visto il crescente consumo energetico dei data center.
"Ottieni il doppio delle operazioni per watt", ha precisato, aggiungendo che la capacità totale su un singolo sistema può essere 118 volte superiore rispetto al "prossimo competitor".
Fare soldi con l'IA
La monetizzazione dell'intelligenza artificiale segue percorsi diversificati che Kurian ha dettagliato con precisione chirurgica. Il primo modello prevede pagamenti basati sul consumo di token nei modelli AI, mentre il secondo si fonda su abbonamenti a servizi come Google Agentspace o Workspace. Un terzo approccio sfrutta l'incremento nell'utilizzo dei prodotti: l'agente di cybersicurezza Google ha già elaborato oltre 1,5 miliardi di "cacce alle minacce" utilizzando Gemini, spingendo verso l'alto l'uso della piattaforma di sicurezza.
Il pricing basato sul valore rappresenta la quarta strategia: i clienti che utilizzano il sistema di customer service pagano in base al tasso di deflection, ovvero le richieste di aiuto che non vengono inoltrate a operatori umani. Infine, c'è l'upselling classico, con clienti che migrano verso piani tariffari superiori per ottenere quote maggiori e modelli più capaci.
Sono quattro anche gli ambiti in cui, secondo Kurian, le aziende usano l'Intelligenza artificiale: la sfruttano per costruire prodotti digitali innovativi, come nel caso della collaborazione tra Google e Warner Bros per riadattare "Il Mago di Oz" per la Las Vegas Sphere. Altri settori di applicazione includono il customer service e l'assistenza nei punti vendita, mentre una terza categoria riguarda la razionalizzazione delle operazioni interne: Home Depot, ad esempio, utilizza l'AI per il suo Help Desk delle risorse umane, rispondendo automaticamente alle domande dei dipendenti su benefit e policy aziendali.
Il quarto dominio abbraccia le applicazioni IT, dalla scrittura di codice alla scansione per minacce informatiche. Questa diversificazione dimostra come l'intelligenza artificiale stia permeando ogni aspetto delle operazioni aziendali, creando opportunità di revenue multiple per i fornitori di servizi cloud che riescono a posizionarsi strategicamente in questo ecosistema in rapida evoluzione.