I 5 impatti dell'Internet of Things sulla produzione – PARTE PRIMA

Che impatto avrà l'Internet delle cose sull'impatto produttivo e soprattutto,come prepararsi? Lo spiega Bosch Rexroth

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a cura di Giuseppe Saccardi

L’internet delle cose (traduzione dell'inglese Internet of Things o IoT)  è un concetto evolutivo dell'IT che ipotizza come in un prossimo futuro qualsiasi  oggetto sia dotato di un proprio indirizzo e connesso ad Internet e in quanto tale accessibile ovunque e da parte di chiunque sia autorizzato.

In sostanza, cosa che peraltro è già realtà in  numerosi campi anche se allo stadio di sviluppo iniziale, ogni “cosa” potrà essere connessa, interagire con altre cose, produrre dati e operare automaticamente in un sistema che mette a fattor comune mondo fisico e digitale.

Il concetto di IoT implica il ripensamento del modo di produrre

Le prospettive appaiono enormi, anche se non  tutte tranquillizzanti, perlomeno per chi ha letto  libri di fantascienza dove ad un certo punto le Cose si ribellano. In ogni caso le prospettive appaiono enormi, così come enorme si prevede sarà il volume dei dati da gestire, organizzare ed interpretare.

Se poi ci focalizziamo sull’intero quadro, questo significa città dove ogni “cosa” si muove in sincronia, case che si autogestiscono e una infinità di possibilità che fino a qualche tempo fa erano immaginabili, appunto, solo nei libri di fantascienza.

Lasciando da parte, perlomeno al presente, la fantasia, o i produttori di componentistica si stanno già attrezzando per affrontare uno scenario che si prevede dinamico e soggetto ad uno sviluppo impetuoso.

Il problema è infatti critico, perché  le diversissime tipologie di cose od oggetti per poter dialogare richiedono che siano definite modalità di dialogo condivise.

In sostanza, i  controller devono essere accessibili attraverso linguaggi di alto livello, consentire in maniera semplice la connettività a monte e a valle della fase produttiva che sovraintendono, adottare standard aperti per consentire la compatibilità nel futuro.  Da parte loro, gli attuatori devono invece essere in grado di generare dati sul loro funzionamento e stato e poter assumere in maniera autonoma funzioni avanzate di controllo.

Il cammino che porta all’industria connessa e alla quarta rivoluzione industriale è già iniziato, evidenzia  Bosch Rexroth,  ma ci sono delle sfide da affrontare che sono esaminate nei paragrafi seguenti.

Decisioni in tempo reale su tutta la catena del valore

Una prima considerazione è che il mercato si sta spostando in maniera importante verso l’individualizzazione e la personalizzazione dei prodotti. (mass customization o personalizzazione di massa). Ciò comporta un cambio di paradigma nella pianificazione della produzione in termini di flessibilità, gestione della linea, indicatori di produttività e la conseguente integrazione, a monte e a valle, della singola macchina.

Non ci si potrà più limitare, osserva Bosch, a capire a fine di  un periodo di lavoro come e dove migliorare il processo. Per consentirlo sarà fondamentale mantenere un allineamento in tempo reale lungo tutta la catena di produzione tra fornitori, funzioni logistiche e, in generale, rispetto a tutti gli stakeholder, in maniera che i livelli di performance siano soddisfatti.

Ciò necessariamente implica che le singole macchine dovranno essere in grado attraverso le loro architetture elettroniche di poter abilitare un tale scenario.