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I vantaggi di sviluppare nel cloud secondo IBM

Steve Robinson, General Manager Cloud Platform Services di IBM delinea alcuni degli elementi a valore che caratterizzano l'offerta IBM BlueMix

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a cura di Riccardo Florio

Pubblicato il 29/07/2014 alle 08:15 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:51

A partire dal 30 giugno IBM ha reso disponibile sul proprio Cloud Marketplace IBM BlueMix, una piattaforma PaaS basata sul progetto open source Cloud Foundry che offre un ambiente per lo sviuppo del software nel cloud e si avvale dell'ampia offerta di servzi "coud-based" IBM DevOps per favorire la costruzione di applicazioni business sicure

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Abbiamo intervistato Steve Robinson, General Manager Cloud Platform Services di IBM chiedendogli un commento su questo nuovo approccio al mondo dello sviluppo.

Steve Robinson, General Manager Cloud Platform Services di IBM

R. Florio: Promuovete un nuovo modello che ha un forte impatto sul lavoro degli sviluppatori ma vi rivolgete prevalentemente ai business manager evidenziandone i vantaggi per il business. Questo non crea problemi all'interno delle aziende ?

S. Robinson: "La tecnologia è ormai trasversale a ogni linea di business. Il trend a cui stiamo assistendo è che tutti, dal CIO, al Chief Marketing Officer, al responsabile delle vendite hanno un crescente bisogno di tecnologia per conseguire i propri obiettivi e relazionarsi con il proprio target. L'elementi di impatto accolto favorevolmente dagli sviluppatori è di non doversi più occuparsi di una serie di aspetti come preoccuparsi dell'hardware sottostante, del rilascio in produzione delle applicazioni, delle fasi di test e così via. Spostarsi nel public cloud con IBM BlueMix fa scomparire tutte queste preoccupazioni fornendo innegabili vantaggi dal punto di vista economico, della velocità e della qualità del software".

R.F. In che modo l'uso del cloud contribuisce a migliorare la qualità del software ? 

S.R. "L'approccio tradizionale richiede al team di sviluppo che realizza un software di possedere un ampio set di competenze che interessano molte aree: dall'ambito transazionale, al database, al networking, ai processi di business, fino al social. L'approccio basato sul cloud mette a disposizione dei team di sviluppo l'accesso a servizi avanzati e di più elevata qualità rispetto al passato per affrontare specifici compiti e questo gli consente di essere più veloci, di poter disporre di un maggior numero di funzionalità e di potersi avvalere del supporto di una comunità molto più ampia che utilizza i medesimi servizi e che può contribuire a incrementarne la qualità".

R.F. Quali altri vantaggi offre l'utilizzo del cloud per i processi di sviluppo ?

S.R. "Una delle cose più interessanti che caratterizzano BlueMix è che offre la possibilità di rilasciare rapidamente un'applicazione e questo permette di verificare rapidamente una nuova idea mentre i tempi associati a un ciclo di sviluppo applicativo tradizionale sono molto lunghi e laboriosi. BlueMix consente di fornire rapidamente nuove versioni di un software e questo permette di rispondere in modo molto dinamico alle esigenze attuali. È fondamentale, per esempio, nel mondo mobile, dove una App può passare nel giro di pochissimo tempo da centinaia a milioni di download. BlueMix mette a disposizione molteplici servizi di automazione, inclusa  la capacità di auto scalabilità".

R.F. In che modo le aziende dovrebbero gestire l'evoluzione applicativa verso il cloud ?

S.R. "In questo periodo assistiamo a strategie per il cloud "a due teste". Da una parte c'è il Private cloud che è prevalente e su cui le aziende concentrano i propri processi "business critical" e, dall'altro, il Public cloud che è ancora minoritario. Credo che ciò a cui assisteremo nel prossimo futuro è una contrazione del modello private in favore del modello public anche per quanto riguarda i dati critici. Le applicazioni legate ai Systems of engagement sono ancora collegate al database tradizionale e sarà necessario estenderle verso il cloud, partendo da un approccio ibrido utilizzando strumenti come IBM DevOps".

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