Integrare la mobility nei processi abilita lo smart working

La mobilità è abilitatore per i nuovi modelli di smart working che superano i limiti legati alla collocazione fisica di dispositivi, applicazioni e persone

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a cura di Riccardo Florio

Il modo di lavorare sta cambiando. Un cambiamento all'insegna di flessibilità, razionalizzazione e ottimizzazione nelle relazioni interne ed esterne, guidato dalla tecnologia. Per indicare questa evoluzione viene usata la terminologia smart working, un termine che, per una volta, non è dettato solo dall'IT ma anche dall'amministrazione pubblica che ha recepito i cambiamenti in atto con l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un Disegno di legge specifico dedicato a questo tema.

Lo smart working è un tema articolato e complesso che non va identificato con la mobilità. Tuttavia, lo smart worker è solitamente anche un mobile worker. 

Da un punto di vista tecnologico, la disponibilità di un dispositivo personale, di soluzioni di comunicazione e collaborazione avanzate così come quella di una connessione di rete mobile è da considerare scontata; peraltro l'evoluzione degli standard di trasmissione (3G, 4G) degli ultimi anni ha anche garantito la larghezza di banda adatta a gestire contenuti di ogni tipo e dimensione inclusi quelli multimediali. Ciò che, invece, non è scontato è l'inserimento in modo strutturato dei paradigmi di mobilità e di lavoro in mobilità all'interno dei processi lavorativi. Questo passaggio, infatti, richiede il coinvolgimento di molteplici e diversificate figure aziendali.mobile

 

Il ruolo dell'IT, dei manager e dei dipendenti

L'IT deve farsi carico di predisporre efficaci sistemi di gestione dei dispositivi mobili aziendali per renderli sicuri, facilmente configurabili, coerenti con le esigenze delle diverse categorie di lavoratori e integrati nei workflow aziendali.

Il management deve far rientrare il concetto di mobilità e di lavoratore mobile all'interno di una visione strategica e di una pianificazione operativa che esaltino e portino valore aggiunto al business aziendale.

Il dipendente, da parte sua, deve attraversare un passaggio culturale e formativo, che lo porti a utilizzare gli strumenti mobili in modo efficace e congruo e che lo veda consapevole e responsabile rispetto ai possibili rischi per la sua azienda.D89 FON Mobility 03

In assenza del realizzarsi contestuale di queste condizioni l'inserimento della mobilità cessa di essere un componente di smart working, per restare confinata in un utilizzo soggettivo che può, al più, migliorare il lavoro di alcuni ma, più spesso, fare più danno che bene. Viceversa, quando il tema della mobilità viene inserito in modo strutturato e pervasivo all'interno dei processi aziendali diventa abilitante per nuove opportunità altrimenti non accessibili. 

Solo per citarne alcune: un recupero di tempi morti che si traduce in un incremento del tempo lavorato; una maggiore soddisfazione del dipendente che riesce a coniugare meglio la vita privata e quella professionale; la riduzione dei costi di trasferimento e trasporto; un incremento di produttività che deriva da poter avere a disposizione in ogni momento gli strumenti più idonei a svolgere l'attività lavorativa; una presenza più radicata e pervasiva presso i clienti che contribuisce al rafforzamento della relazione con l'azienda.

In sintesi, il dipendente lavora meglio, di più ed è più soddisfatto e l'azienda ottiene maggiori performance di business e aumenta la fidelizzazione dei clienti: una classica situazione "win-win".