Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Sconti & Coupon
Accedi a Xenforo
Immagine di Mettere "in pausa" l'AI act per non perdere competitività è un'idea sensata? Mettere "in pausa" l'AI act per non perdere competitività �...
Immagine di 7 lavori tech che potrebbero sparire presto, per colpa dell'IA 7 lavori tech che potrebbero sparire presto, per colpa dell'...

Le tre regole per vincere la sfida della competitività

I manager troppo ottimisti nel ritenersi pronti al cambiamento. Lo afferma l'Economist in una ricerca per Ricoh, che spiega come vincere la sfida

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Avatar di Giuseppe Saccardi

a cura di Giuseppe Saccardi

Pubblicato il 25/02/2014 alle 13:14 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:49

I manager sono molto più inclini a paragonare la propria azienda a un motoscafo (48%) che non a un carro armato (17%), mentre, con quello che ha tutta l'apparenza di confidente autostima, pensano che la concorrenza sia esattamente l’opposto.

Ti potrebbe interessare anche

youtube play
Guarda su youtube logo

Il 92% sostiene che la velocità sia parte della propria cultura. Tre quarti dei manager ritengono tuttavia che la propria azienda non riesce a innovare con la velocità necessaria e solo il 24% afferma di già trarre vantaggio dalle nuove opportunità o di rispondere con efficacia a cambiamenti inattesi. 

David Mills

I tre piani di una sfida complessa

In realtà le imprese europee, pur avvertendo la necessità di una rapida trasformazione, appaiono confuse da una sfida che prevede tre aspetti: 

  • una forza lavoro in rapida evoluzione.
  • la rivoluzione tecnologica.
  • dinamiche aziendali che possano rendere sostenibile il cambiamento.

 Lo studio invita a non sottovalutare il problema e cita a questo proposito un recente report del World Economic Forum per incentivare la competitività economica. Il rapporto, che analizza diversi fattori, sottolinea come in genere tutti gli stati europei "arranchino dietro a Stati Uniti, Giappone e Canada nello sviluppo di un modello economico più efficace". Lo studio, The Challenge of Speed (La sfida della velocità) evidenzia come le aziende europee più reattive eccellono in tre aree principali: 

* innovazione di prodotti e servizi.

* adozione di nuove tecnologie.

* trasformazione dei processi aziendali. 

I punti  che  identificano delle aziende più reattive

Non è però che siano molte le aziende che godono di tutti e tre i requisiti che, a parere dello studio, sono invece strettamente interconnessi. Solo poco meno di un terzo (29%) delle imprese appare in grado di riorganizzare rapidamente i propri processi a supporto del cambiamento. Inoltre, nelle aziende più reattive, le iniziative più funzionali alla trasformazione sono promosse da manager o responsabili di dipartimento piuttosto che da executive C-level (CEO, CFO, COO, CIO, ecc.). 

Alcune realtà in cui il cambiamento è partito da questa classe di manager sembrano muoversi con maggiore difficoltà rispetto alla concorrenza. In queste aziende è più probabile (per il 53% del campione) che si senta la necessità di essere più reattivi nel corso dei prossimi tre anni, mentre la stessa necessità è avvertita solo nel 27% dei casi in cui la spinta innovativa è partita dai responsabili di dipartimento.

"Come dimostra la recente ricerca, si può trarre vantaggio da un rapido cambiamento solo se si agisce contemporaneamente su tre livelli: innovazione, ottimizzazione dei processi aziendali e coinvolgimento del personale. Gli executive C-level hanno inoltre poco tempo a disposizione, per cui delegano le responsabilità di velocizzare i processi e sviluppare iniziative di maggior successo", ha considerato David Mills, COO di Ricoh Europe.

La dialettica e le resistenze interne: quali gli ostacoli

Naturalmente è anche possibile che il cambiamento venga rallentato da resistenze e colli di bottiglia all’interno delle aziende europee. Il principale ostacolo in questo caso si evidenzia essere c l'incapacità di interconnettere le diverse piattaforme tecnologiche presenti. Ciò può generare silos di informazioni ed impedire al management di osservare e valutare i cambiamenti che si verificano in azienda in maniera integrata. 

Il secondo grande ostacolo è di tipo culturale. I dirigenti sottolineano come sia difficile rendere coerente e integrato l’atteggiamento con cui i dipendenti e le business unit si rapportano alle innovazioni, e solo uno su dieci ritiene che vi sia chiarezza d’intenti tra management e dipendenti. Si profila un in sostanza un attrito culturale tra dipendenti (detto in modo esplicito tra la generazione Y digitale ed i suoi responsabili dalla mentalità più tradizionale), con spinte al cambiamento che seguono direzioni differenti. 

Le pressioni a cui sono sottoposti i dirigenti per reggere la competitività

I processi burocratici ci aggiungono poi del loro e (non sorprendentemente) complicano la situazione: solo il 36% degli intervistati ritiene che la propria azienda sappia rinunciare a processi di approvazione e controllo che potrebbero essere evitati a favore di una maggiore reattività. 

David Mills ritiene sotto questo aspetto che il ritmo incessante con cui la tecnologia sta rivoluzionando i mercati e riconfigurando i rapporti con i clienti metta al primo punto dell’ordine del giorno l’agilità organizzativa delle aziende.

Le realtà più reattive, oltre a introdurre con entusiasmo ed efficienza le nuove tecnologie, sono anche in grado di promuovere processi aziendali per sostenere l’innovazione e coinvolgere tutto il personale nella sfida. Solo intervenendo su tutti e tre i livelli i business leader potranno valutare l’azienda nel suo insieme e affermare senza timore di smentita che la velocità fa parte della cultura dell’organizzazione nel vincere le sfide che si preannunciano.

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Non perdere gli ultimi aggiornamenti

Newsletter Telegram

I più letti di oggi


  • #1
    Uso della VRAM ridotto all'osso con la nuova versione del DLSS
  • #2
    Anche Amazon nella rete del “NO IVA”: ecco gli affari nascosti
  • #3
    Uno YouTuber ha acquistato uno dei marchi più famosi del retrogaming
  • #4
    Questa è la tech che salverà le schede video da 8GB
  • #5
    Blocco diesel Euro 5 Nord Italia: tutto quello che c'è da sapere
  • #6
    Helldivers 2 trasforma le recensioni negative in DLC
Articolo 1 di 3
Mettere "in pausa" l'AI act per non perdere competitività è un'idea sensata?
Il Primo Ministro svedese Kristersson chiede di sospendere le regole UE sull'AI, definendole "confuse" e prive di standard comuni condivisi.
Immagine di Mettere "in pausa" l'AI act per non perdere competitività è un'idea sensata?
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 3
7 lavori tech che potrebbero sparire presto, per colpa dell'IA
Firebase Studio, AI Overviews, Stitch e altri prodotti sono destinati a cambiare il futuro lavorativo dei professionisti.
Immagine di 7 lavori tech che potrebbero sparire presto, per colpa dell'IA
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 3
I limiti dei data center stanno bloccando lo sviluppo dell'IA
Le comunità indigene dell'Alberta contestano le restrizioni sui data center: il limite di 1.200 megawatt minaccia investimenti miliardari e opportunità economiche.
Immagine di I limiti dei data center stanno bloccando lo sviluppo dell'IA
1
Leggi questo articolo
Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.