Microsoft ha annunciato l'integrazione dei modelli Claude di Anthropic nella sua piattaforma Microsoft 365 Copilot. È un cambio di strategia significativo per il colosso di Redmond, che dopo anni di investimenti massicci in OpenAI sembra ora orientarsi verso un approccio più diversificato e aperto nel panorama dell'IA.
Più in generale, sembra che le alleanze esclusive si stiano via via trasformando in parnership aperte, e per il cliente finale arriva - finalmente - uno scenario multi-vendor e una maggiore libertà di scelta.
Gli utenti commerciali di Frontier Copilot potranno ora scegliere tra Claude Opus 4.1 e Sonnet 4 come alternative ai tradizionali modelli GPT. "Il nostro approccio multi-modello non riguarda solo le opzioni disponibili, ma porta in Copilot le migliori tecnologie IA dell'intero settore, ottimizzate per il lavoro e personalizzate per ogni azienda", ha commentato il CEO di MS Satya Nadella.
L'implementazione pratica prevede che i nuovi modelli Claude appaiano nel menu a tendina accanto alle versioni GPT già esistenti, anche se gli utenti dovranno ottenere l'autorizzazione degli amministratori di sistema prima di poter costruire bot basati sul codice Claude. Charles Lamanna, presidente di Microsoft per il business e l'industria Copilot, ha anticipato che "i modelli Anthropic porteranno esperienze ancora più potenti in Microsoft 365 Copilot".
L'addio all'esclusività con OpenAI
Fino ad Microsoft contava su una collaborazione esclusiva con OpenAI, quindi i suoi utenti avevano accesso solo agli LLM dell'azienda diretta da Sam Altman. Oggi invece il colosso del software sta diversificando le proprie fonti di tecnologia per l'intelligenza artificiale. Nonostante i miliardi investiti per far crescere OpenAI, l'azienda ha recentemente ampliato le sue opzioni tecnologiche includendo Claude nella famiglia Visual Studio, insieme alle tecnologie di Google AI, e persino aggiungendo Grok AI di Elon Musk come opzione in Azure.
La filosofia dietro questo cambiamento è stata chiarita da Mustafa Suleyman, CEO per l'IA di Microsoft e co-fondatore di DeepMind di Google, che ha ammesso come Microsoft non senta la necessità di essere un leader nella ricerca IA, preferendo invece costruire applicazioni basate sulle migliori tecnologie disponibili sul mercato.
Anche OpenAI sta percorrendo una strada indipendente attraverso collaborazioni con Oracle e altri partner. Il Project Stargate, annunciato negli scorsi mesi con il supporto finanziario di SoftBank, promette una rete globale di datacenter per l'IA con investimenti che superano i 500 miliardi di dollari. Negli ultimi giorni anche Oracle si è unita agli sforzi e i data center previsti - solo negli USA - sono diventati 7.
OpenAI ha anche incassato un investimento da 100 miliardi da parte di Nvidia, ma è opportuno notare che molti di questi investimenti sono al momento sulla carta, e che parte dei capitali in questione non è nemmeno ancora disponibile. Microsoft, in particolare, appare più cauta quando si parla di investimenti. E la situazione finanziaria di OpenAI continua a essere incerta - e per estensione quella dei suoi creditori. Non è ancora chiaro, infatti, se l'azienda riuscirà effettivamente a generare i profitti necessari per rendere redditizi gli investimenti, o anche solo per pagare i debiti (300 miliardi solo verso Oracle).