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a cura di Francesco Pensabene

Il 2023, che sarà ricordato come l'anno della grande migrazione al cloud da parte della Pubblica Amministrazione, rappresenta allo stesso tempo una enorme opportunità per Netalia, primo Public Cloud Service Provider italiano.

Pure essendo attiva dal 2010, Netalia negli ultimi anni è andata incontro a una progressiva maturazione, garantendo da una parte la sovranità dei dati e dall'altra la residenza fisica e giuridica sull’intero territorio e consolidando un aumento del 65% del proprio fatturato nel 2022 e in prospettiva una crescita ancora maggiore nel 2023.

Per questo motivo abbiamo accolto con piacere la possibilità di fare due chiacchiere con Michele Zunino, fondatore e amministratore delegato di Netalia, che ci ha spiegato come stia evolvendo il settore e come Netalia si inserisca per aiutare le imprese e la PA in un momento di delicata transizione verso il cloud.

Secondo Zunino, “il Public Cloud è il modello più adatto per accompagnare un percorso di sviluppo micro e macro economico in quanto risulta flessibile e scalabile virtualmente senza limiti, minimizza i rischi di lock-in e annulla quelli di obsolescenza tecnologica ed è facilmente integrabile in soluzioni ibride e multi-cloud".

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Per le aziende, il nucleo della gestione delle informazioni si sta progressivamente spostando dalle infrastrutture fisiche e virtuali (IaaS) alle architetture che compongono le piattaforme (PaaS), fino ai servizi virtualizzati(SaaS), dove convergono e si elaborano le nuove funzioni e i nuovi processi che permettono alle organizzazioni di crescere e migliorare.

Non per niente la nascita di un Polo Strategico Nazionale è una delle più importanti missioni del PNRR. Secondo Zunino, Netalia vuole essere a disposizione dell’esecutivo come interlocutore e aggregatore di esigenze e soluzioni, in una visione collettiva e attenta alle istanze di tutto l’ecosistema.

Netalia attualmente conta tre data center che diventeranno quattro nel 2023 e sono allestiti all’interno di strutture neutrali, tutte certificate da Uptime Institute Tier3, con spazi riservati ad accesso controllato e condizionato per gli interventi fisici di manutenzione e upgrade.

L’obiettivo di Netalia è di coprire entro il 2030 il 2% del mercato, stimato per allora intorno ai 10 miliardi di euro. “E’ chiaro che la grande fetta del mercato è nelle mani dei grandi cloud provider globali – conclude Zunino – e che c’è una forte concorrenza sul mercato, ma è anche vero che con aziende che si fanno sempre più strutturate e più attente ai fattori di compliance, potremo fare la nostra parte”.