Red Hat Storage e hybrid cloud

Sistemi proprietari, soluzioni di fascia alta, architetture obsolete possono essere superate con il software defined storage aperto, sfruttando macchine x86 standard e a basso costo.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Una delle ragioni per cui Red Hat ha deciso di investire nello storage, ammette Sternagl, è che questo è funzionale alla strategia per l'Open Hybrid Cloud, sulla quale l'azienda open source punta molto.

Infrastructure as a Service, Platform as a Service, applicazioni cloud e workload sono gli elementi dello stack hybrid cloud, alla cui base c'è appunto lo storage (si veda anche 'Red Hat coniuga innovazione ed efficienza con intelligenza').

Questo aspetto è però importante, perché dimostra la strategicità della soluzione per Red Hat. In altre parole, non si tratta di un tentativo per sfondare in un nuovo mercato, ma di un tassello coerente con lo stack architetturale della vision.

A questo proposito, inoltre, è bene osservare che Red Hat non è la piccola start up con una nuova soluzione. Con tutto il rispetto per le start up, ma qui siamo di fronte a una realtà importante, sulla cui affidabilità pone l'accento Sternagl.

Senza contare che Red Hat Storage può contare sul supporto delle community open source legate a Red Hat, tra cui soprattutto la gluster.org, che è al lavoro per aprire e standardizzare lo storage.

A proposito di cloud, ma senza entrare in dettaglio, osserviamo che la piattaforma software defined storage presentata da Red Hat è funzionale per servire contenuti multimediali in cloud.

Sternagl ricorda che chi fa streaming video consuma 1 TB in un giorno o anche meno. L'infrastruttura proposta permette di soddisfare i requisiti di scalabilità, prestazioni, affidabilità, complessità e costo, per la distribuzione di contenuti multimediali su larga scala.

Per l'immediato futuro, l'attenzione di Red Hat sarà concentrata su alcune aree in particolare (non in esclusiva, però). Tra queste la convergenza tra applicazioni e storage.

Esistono applicazioni, afferma Sternagl, che hanno bisogno più di altre di essere "molto vicine ai dati, come quelle legate ai Big Data, all'analisi dei file di log o all'accesso ai database noSql. L'obiettivo è sviluppare una maggior integrazione in questa direzione.

A detta del manager è poi piuttosto logico pensare di integrare, all'interno di una piattaforma dati come la loro, il load balancing.

Sul fronte dell'hardware Red Hat continuerà a lavorare con i principali produttori per aumentare il supporto di sistemi più grandi o per favorire lo sviluppo di server x86 con InfiniBand integrato.

La soluzione, secondo i responsabili Red Hat è ormai pronta. Gli sviluppi futuri sono orientati a estenderne gli ambiti d'utilizzo e, anche per questo, dovranno lavorare per far crescere la componente di gestione, introducendovi capacità d'intelligence.