L'intelligenza artificiale sta rimodellando le strategie occupazionali delle grandi aziende tecnologiche, con non pochi dubbi circa la possibilità di sostituire effettivamente i professionisti in carne e ossa. Ci sono compagnie, ad esempio, che hanno modificato i propri piani di assunzione grazie all'implementazione di strumenti IA, non solo con risvolti negativi, anzi. Aumenti di produttività e una conseguente riduzione del fabbisogno di personale in alcuni settori chiave sono tra le conseguenze migliori, forse isolate, ma concrete, del fenomeno.
Riorganizzazione interna e risparmio milionario
Durante una recente conferenza con gli analisti, Robin Washington, Chief Financial and Operations Officer di Salesforce, ha dichiarato esplicitamente che l'azienda ha "ridotto alcune delle proprie necessità di assunzione" grazie all'adozione di strumenti basati sull'intelligenza artificiale. Un esempio concreto di questa strategia riguarda circa 500 dipendenti del servizio clienti che, anziché essere licenziati, verranno riassegnati a ruoli diversi all'interno dell'organizzazione nel corso di quest'anno. Una mossa che permetterà a Salesforce di risparmiare 50 milioni di dollari.
In un'intervista successiva, Washington ha specificato che l'organizzazione sta assumendo meno ingegneri grazie ai guadagni di produttività offerti dall'IA. "Consideriamo questi strumenti come assistenti, ma ci permetteranno di assumere meno personale e, si spera, di rendere i nostri dipendenti attuali più produttivi", ha affermato. Al 31 gennaio, Salesforce contava circa 76.500 dipendenti a livello globale.
Questa trasformazione non implica però un ridimensionamento generale. Mentre alcune aree vedono una contrazione, altre stanno vivendo una fase di espansione. Miguel Milano, Chief Revenue Officer dell'azienda, ha rivelato che il team di vendita, attualmente composto da 13.000 persone, crescerà del 22% quest'anno rispetto all'anno precedente. Un chiaro segnale di come l'azienda stia riallocando le proprie risorse verso settori strategici.
All'inizio dell'anno, Salesforce aveva pianificato il licenziamento di oltre 1.000 dipendenti mentre assumeva per ruoli focalizzati sull'intelligenza artificiale, in particolare nel settore vendite. Questa mossa evidenzia una tendenza sempre più comune: non si tratta semplicemente di tagliare posti di lavoro, ma di rimodellare la forza lavoro per adattarla a un nuovo paradigma tecnologico.
Un fenomeno in espansione nel settore tech
Salesforce non è l'unica azienda a ripensare la propria strategia occupazionale alla luce dei progressi nell'intelligenza artificiale. I recenti tagli occupazionali di Microsoft hanno colpito principalmente gli ingegneri software, un segnale significativo in un'epoca in cui i leader di Microsoft e Alphabet sostengono che l'IA stia producendo circa il 30% del nuovo codice in alcuni progetti.
Da anni, i social network stanno delegando all'intelligenza artificiale i compiti di moderazione dei contenuti. Quest'anno, Meta Platforms si affiderà a una classe di ingegneri potenziati dall'AI per eseguire correzioni di bug di base e miglioramenti dei prodotti, come annunciato dal CEO Mark Zuckerberg.
Le aziende tecnologiche si stanno affidando all'IA per supportare una vasta gamma di attività: dal servizio clienti all'ingegneria del software, dalla moderazione dei contenuti fino alla risoluzione di problemi tecnici. Questo rappresenta un cambiamento paradigmatico nel modo in cui le organizzazioni strutturano i propri team e distribuiscono le competenze.
Le interviste di lavoro stesse stanno entrando in una nuova era, caratterizzata da sistemi in grado di interagire con i candidati. La trasformazione in atto non riguarda solo cosa fanno le persone all'interno delle aziende, ma anche come vengono selezionate. Un ulteriore segnale di come l'intelligenza artificiale stia ridefinendo ogni aspetto del mondo del lavoro, dalla selezione all'operatività quotidiana.