L'espansione di Google Cloud: "integrazione con l'AI e focus sul cliente"

Il CEO di Google Cloud spiega come in pochi anni la sua divisione sia arrivata a oltre 100mila partner globali. Ma c' stato spazio anche per una polemica con Microsoft e un approfondimento sulle PMI italiane.

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a cura di Stefano Silvestri

"Negli ultimi anni la crescita del Cloud di Google è stata notevole. Abbiamo quintuplicato il nostro giro d’affari e ci stiamo espandendo come se fossimo una vera e propria azienda. A oggi abbiamo 100mila partner, 2.500 dei quali sono qui a Las Vegas".

Ha esordito così Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, di fronte alla stampa presente a una tavola rotonda organizzata nel corso del Google Next '24. Al suo fianco c’era Tara Brady, presidente di Google Cloud EMEA.

Kurian ha poi proseguito spiegando le ragioni di questo successo. Che a suo dire consistono in una strategia accurata e in prodotti che incontrano le esigenze del mercato, al momento giusto. Il tutto,  supportato da un'efficiente organizzazione commerciale.

Per quanto riguarda i prodotti, “abbiamo molti annunci ma mi soffermerò su un tema per me molto importante. Siamo l'unica azienda ottimizzata verticalmente per l’intelligenza artificiale. Ottimizzata verticalmente significa che siamo pronti a qualsiasi sfida perché abbiamo soluzioni che partono dall’hardware e finiscono col software”.

Il riferimento è chiaramente alle nuove TPU proprietarie annunciate nel corso dell’evento, alla release di Gemini 1.5 Pro e a tutta la suite di intelligenze artificiali che Google Cloud mette a disposizione dei propri clienti. Parliamo di oltre 130 modelli tra i quali, oltre al già citato Gemini 1.5 Pro, spiccano il proprietario Imagen 2, e poi Claude 3 di Anthropic, CodeGemma e Mistral.

Immaginate di andare in un supermercato che vende un solo prodotto per ogni categoria. Non potreste mai cucinare un pasto in questo modo. Quando hai un progetto che potrebbe funzionare, vuoi essere in grado di implementarlo a ogni livello della tua organizzazione. E per farlo, vuoi tutta la scelta che può offrire un supermercato. Questo è il cuore della differenza tra noi e la concorrenza. Siamo ottimizzati verticalmente. Anche molti nostri concorrenti dicono di esserlo ma noi siamo aperti”, ha concluso Kurian.

La parola è quindi passata a Tara Brady, che ha sottolineato l'importanza delle relazioni coi clienti e l’impegno di Google a sviluppare la forza di Google Cloud nel nostro continente.

“Abbiamo una grande capacità di parlare coi nostri clienti e non può che essere così perché sono loro che contano realmente. Negli ultimi 12 mesi ho trascorso molto tempo con loro, e l’ho fatto anche a questo evento. Vogliamo affrontare insieme a loro le sfide in termini di operatività, ottimizzazione dei costi ed efficienza delle operazioni, capendo al contempo come massimizzare la sicurezza e i ricavi”.

C’è poi stato spazio per una sessione di domande e risposte, che ha enfatizzato l'impegno dell’azienda verso un dialogo aperto coi clienti. Non senza uno spunto polemico di Kurian verso il problema del “vendor lock-in” di Microsoft.

Google, infatti, lamenta la difficoltà che hanno i clienti dei servizi cloud di Azure e cambiare fornitore. Una serie di condizioni contrattuali renderebbe infatti molto difficile, oltre che costoso, tornare sui propri passi e abbracciare altre proposte, in primis ovviamente quella di Google Cloud.

Non credo esista alcun mercato nel quale un cliente si alzi e dica ‘voglio essere bloccato in una situazione in cui qualcuno alza i prezzi e io non posso fare nulla’. Credo fermamente che i governi debbano mettere in atto politiche in grado di creare mercati aperti e competitivi, così che i clienti abbiano sempre una scelta”.

C’è poi stato un approfondimento sui modelli di piccole dimensioni, come CodeGemma, che paiono essere uno dei trend del momento. “Addestrare un modello, anche se piccolo, non è un compito semplice. Le aziende non possono impiegare migliaia di persone perché ciò accada e anche se si vuole addestrarlo a fare una sola cosa, può essere complicato”, ha dichiarato Kurian. “Questo spiega perché molti ci abbiano chiesto se non fosse possibile ‘distillare’ un modello grande in una configurazione più piccola. La risposta è affermativa e un esempio è Samsung: se usate uno smartphone Galaxy, ci troverete dentro Gemini. Non nella sua versione più estesa ma in una più piccola, pensata per la modifica delle immagini”.

Il riferimento qui è alla partnership pluriennale di Samsung con Google per integrare la tecnologia AI generativa negli smartphone Samsung. La serie Galaxy S24 include infatti Gemini Pro e Imagen 2 su Vertex AI, tramite il cloud.

C'è poi stato anche spazio per una nostra domanda. L'Italia è composta prevalentemente da molte PMI che raramente trovano modi in cui l'IA possa aiutarle. Come pensa Google di arrivare ad esse ed "educarle" ai vantaggi dell'intelligenza artificiale?

Il primo a rispondere è Thomas Kurian: “Abbiamo molte iniziative in corso. Innanzitutto, abbiamo migliorato il nostro back office per agevolare finanza, risorse umane, acquisti, catena di approvvigionamento e marketing. Per ciascuna di queste aree abbiamo storie di successo che forniamo ai clienti per far comprendere loro gli scenari applicativi della nostra tecnologia".

"Inoltre, stiamo rendendo i nostri prodotti sempre più semplici da utilizzare. Per esempio, in una dimostrazione di ieri, abbiamo presentato un sistema vocale capace di parlare e scrivere un post per un blog. Per addestrare il sistema a sembrare umano, in passato erano necessarie 100.000 frasi; ora ne bastano meno di mille. Semplificando la tecnologia e mostrandone le applicazioni reali, possiamo effettivamente incrementarne l'adozione”.

Anche Tara Brady ha voluto intervenire: “Di recente abbiamo istituito un team dedicato alle soluzioni SAP in diverse regioni, Italia inclusa. L'obiettivo principale di questa iniziativa è l'educazione, un aspetto su cui intendiamo impegnarci intensamente”.

In Europa, rispetto agli Stati Uniti, l’attenzione delle imprese si rivolge principalmente alla stabilità e alla sicurezza, evidenziando una generale tendenza alla prudenza, un aspetto che riguarda anche le piccole e medie imprese. Ritengo sia fondamentale l'educazione in questo contesto, per aumentare la fiducia delle aziende e assicurarci che comprendano la validità delle nostre proposte”.

“Un'ultima considerazione riguarda il fatto che molte piccole e medie imprese non dispongono di un proprio reparto IT”, ha concluso Thomas Kurian, riprendendo la parola. “Come possiamo assistere queste realtà? Integrando la nostra intelligenza artificiale nelle piattaforme che utilizzano. Un esempio è Shopify, una società di ecommerce che ha integrato i nostri strumenti di intelligenza artificiale e che è venuta qui a Las Vegas e raccontare la propria esperienza. Ciò dimostra come, integrando le nostre soluzioni nelle loro piattaforme, i clienti possano ottenere valore aggiunto senza la necessità di avere un dipartimento IT e competenze specifiche”.