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Troppi smartphone persi o rubati

Il 73% dei giovani lavoratori ha perso il proprio smartphone almeno una volta e al 52% è stato rubato. Oracle mette in guardia dalle falle alla sicurezza derivanti dalla crescita della mobility.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Pubblicato il 04/11/2014 alle 23:19 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:52
  • Troppi smartphone persi o rubati
  • Le imprese e la sensibilità alla sicurezza

Oracle ha realizzato un'indagine, scoprendo che due giovani lavoratori su tre hanno perso il proprio smartphone e a uno su due è stato rubato. Proprio questa tipologia di dipendenti, però, sono quelli che più facilmente trovano il modo di accedere a dati e applicazioni aziendali tramite i loro device mobili, con o senza il consenso dei datori di lavoro.

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In altre parole, il BYOD (Bring Your Device) è di fatto inevitabile e costituisce un fattore di rischio per le imprese.

Chiamati da alcuni Generazione Y o Millennials, questi lavoratori sono una risorsa importante, che sta entrando nel mondo del lavoro in tutto il mondo. Massiccio uso del mobile e dei social sono i "segni" caratteristici" e le ragioni principali per cui le imprese devono lasciare loro tali libertà, al contempo correndo ai ripari per proteggere i dati aziendali.Perdita della smartphone

C'è chi ha ammesso, senza rivelarle, situazioni più imbarazzanti

Allo scopo occorrono soluzioni di sicurezza che intervengano su più livelli: dallo smartphone al data center. Ciascuna impresa dovrà valutare con attenzione i punti deboli della propria organizzazione, considerando che, tipicamente, il rischio maggiore viene proprio dal fattore umano.

La ricerca condotta da Oracle traccia uno scenario di tale rischio, evidenziando alcuni dati, che riportiamo come sono stati comunicati dagli analisti:

  • il 71% dei lavoratori fra i 16 e i 24 anni utilizza applicazioni di lavoro sui propri device mobile personali;
  • il 73% ammette di aver perso almeno un device e il 52% ne ha subito il furto almeno una volta, mentre nella fascia di età fra i 45 e i 54 anni, invece, solo al 20% è stato rubato il device e il 36% lo ha perso.

La ricerca non approfondisce gli aspetti antropologici che pure, tra le righe, suscitano interrogativi urgenti: i giovani tra i 16 e i 24 anni sono "bamboccioni" imbranati? O, come preferiamo credere, divisi tra più stimoli/strumenti/media/interessi, con una conseguente e apparente goffaggine?

La domanda sorge osservando le modalità con cui vengono persi o danneggiati smartphone o tablet da tali giovani. Queste le prime quattro posizioni della classifica:

  • Il 51% lo ha danneggiato rovesciandoci sopra una bibita;
  • Il 51% ha fatto cadere il proprio cellulare nel water;
  • Il 49% lo ha danneggiato sedendocisi sopra;
  • il 44% ha perso o danneggiato il suo cellulare in un modo talmente imbarazzante da non volerlo rivelare.
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