Verso un futuro iperconnesso con Fujitsu

Fujitsu delinea nel corso del suo world forum annuale il futuro di un mondo sempre più iperconnesso e human centric e le strategie e le tecnologie per essere vincenti

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a cura di Giuseppe Saccardi

La forte  evoluzione tecnologica e i cambiamenti dei paradigmi che per anni hanno  costituito il riferimento per i manager nel condurre il loro business porta a riconsiderare la propria strategia  di mercato e  al come fruire in chiave dinamica delle infrastrutture IT per ampliare il business e mantenere la propria competitività.

Fenomeni come la Mobility, il Cloud, i Big Data, la UCC, solo per citarne alcuni, costituiscono infatti una  frattura tra il passato  anche di solo qualche anno fa e il presente e ancor più con il prossimo futuro.

La chiave  di volta, la parola che però può riassume il tutto ed evidenziare le problematiche e i benefici che ne derivano per produttori e fruitori di tecnologie, ha osservato aprendo i lavori Federico Francini, amministratore delegato e presidente di Fujitsu Italia, è  "Iperconnesso".

Francini Federico AD Fujitsu lowres

Federico Francini

E' evidente, ha osservato il manager, che si è di fronte a un mondo iperconnesso, un mondo in cui gli operatori del mercato, i produttori  di tecnologia, i realizzatori di soluzioni, sono sovente artefici del progresso tecnologico, ma di converso ci sono dei momenti in cui hanno il potere di decidere il successo o l'insuccesso di una  iniziativa tecnologica. 

In altri momenti gli stessi operatori subiscono disorientati e perplessi l'avvento delle cosiddette "Disruptive Innovation", di quelle tecnologie cioè che cambiano profondamente lo status del mercato, facendo sparire operatori che sembravano consolidati  riducendone  in tempi rapidi lo spazio di mercato e i profitti.

E' successo di recente per le macchine fotografiche chimiche sostitute da quelle digitali, e in parte  nell'editoria dove la comunicazione digitale ha causato una forte riduzione dei  giornali stampati, e un esempio è anche la rapida perdita di mercato da parte dei comuni telefonini  nei confronti degli smart phone, che sono ora dei veri e propri computer portatili superpotenti in grado non solo di comunicare ma di viaggiare su Internet, fotografare, filmare e costituire un vero e proprio ufficio mobile virtuale.

In pratica, un solo device ha finito con il rendere obsoleti diversi dispositivi contemporaneamente e ridurre fortemente le revenues per i produttori verticali, in alcuni casi in modo anche letale.

Nuove tecnologie,  sviluppate con altri obiettivi, come ad esempio Internet e il mondo interconnesso a cui ha dato  il via, sta avendo forti effetti collaterali negativi per numerosi settori che non hanno saputo prevedere il cambiamento e non si sono evoluti e predisposti per cavalcarlo.

Fujitsu Human Centric Society   un mondo iperconnesso

Prepararsi ad affrontare un mondo iperconnesso

Da disruptive a occasione di business

La rapidità e la potenzialità "disruptive" di alcune tecnologie è una cosa che lascia un attimo perplessi e la rapida diffusione del cloud o della mobility può essere vista come un concreto esempio. Ma col tempo le novità tecnologiche, opportunamente sfruttate, si trasformano in necessità irrinunciabili e imprescindibili che incrementano nuove possibilità per fare del business.

Si va concretizzando, e in parte lo è già, uno scenario in cui il costo da supportare da parte di start up o aziende innovative per entrare in modo disruptive in un settore industriale è sostanzialmente un costo zero.

In questo il Cloud ha di certo dato una mano. Aziende che avrebbero trovato una barriera insormontabile  nello sviluppo di nuovi prodotti o di servizi nel costo di acquisto e di esercizio di un data center, ora possono affittare la capacità di calcolo che serve, senza investimenti up-front, e farlo in base ai profitti.

In pratica, possono attaccare in modo rapido e aggressivo e senza dover ammortizzare onerosi investimenti, e quindi con la possibilità di immettere sul mercato prodotti a più basso costo,  lo status  di mercato di colossi che sino a pochi giorni prima vivevano tranquilli.

L'insieme delle tecnologie ora disponibili finisce in sostanza con il rendere possibile  il concretizzarsi di una "realtà aumentata" che con effetto sinergico moltiplica drasticamente quello che è possibile fare sfruttando opportunamente e tatticamente la tecnologia.

"Ci troviamo ad operare in uno scenario in cui il mondo digitale e il mondo fisico convergono verso un mondo interconnesso, che a sua volta è sempre più pervaso dall'Internet delle cose", evidenzia Francini.

Quello che ha però rimarcato il manager è che nello sviluppo tecnologico non si deve, o meglio dovrebbe,  perdere di vista quello che deve essere un punto fermo a livello sociale e cioè che non deve essere l'uomo ad essere  funzionale alla tecnologia ma la tecnologia al servizio dell'uomo.

"Questo evento non  vuole essere solo una presentazione di anteprima di prodotti ma una giornata di ispirazione e di divulgazione di quelli che sono i principi fondamentali della nostra filosofia, della nostra visione, che è fondata sulla nostra volontà di creare una human centric intelligent society, che significa mettere la tecnologia al servizio dell'individuo, fornendo benefici all'individuo stesso e alla società in cui opera", ha dichiarato Francini.