Batman - Invito a nozze: il preludio al matrimonio del Cavaliere Oscuro

RW Lion pubblica in Italia il preludio a quello che sarà il matrimonio fumettistico del secolo: Batman prenderà ben presto in moglie Cat Woman, sancendo la fine di un flirt durato anni ed anni sulle pagine delle varie testate dedicate al Pipistrello di Gotham. "Batman - Invito alle nozze" racconta dei giorni precedenti il matrimonio, quando sarà il Joker a voler dire la sua in merito al lieto evento. 

Avatar di Fabrizio Picoco

a cura di Fabrizio Picoco

Nelle lunghissime serie di fumetti sui supereroi sono pochi gli avvenimenti che arrivano e sono trattati come vere e proprie pietre miliari, una sorta di spartiacque narrativi che definiscono il
prima e il dopo.
La ricetta prevede diversi ingredienti, che vanno dal reboot delle origini, parzialmente riviste in chiave più moderna, dalla distruzione di qualche elemento geografico importante (di solito anche l’intero pianeta, perché no?), fino alla più drammatica delle notizie, ovvero la morte del supereroe. Ma oltre tutto questo, esiste un evento che è ancora più catastrofico negli universi fumettistici (e in parte anche nella vita reale): il matrimonio.

Come ben sappiamo, in casa DC si sta preparando forse il matrimonio più chiacchierato del 2018, quello che vedrà unirsi la sinuosa Catwoman con l’oscuro Batman. Il lieto evento si svolgerà nei numeri 50 e a seguire, con un arco narrativo piuttosto denso, ma non sarebbe un vero matrimonio se non ci fossero degli intoppi!

E si sa che quando le cose devono andare storte a Gotham City, lo fanno in maniera eclatante e plateale. Nasce così questa serie di spin off a tema matrimoniale, che non sono altro che un gruppo di sei episodi che hanno l’intento di raccontarci il dietro le quinte delle imminenti nozze.

Preludi e Deliri

Quello che Lion RW ha raccolto in un volume di 144 pagine è una sequenza di 6 episodi, che si svolgono durante i preparativi del matrimonio del secolo. Sono degli spin off che vanno letti nella prospettiva di piccoli divertissement, goliardate da scherzo di matrimonio, anche se il tono e il sottofondo narrativo è alquanto serio e porterà (si spera) a delle conseguenze.

In quattro episodi su sei, l’impianto narrativo è molto semplice: viene mostrato  il contrapporsi di eroi della ‘famiglia’ di Batman, come Nightwing, Batgirl, Cappuccio Rosso e Robin, e villain di lunga data, di un certo peso, come Ras Al-Ghul, l’Enigmista, Hush e Anarchy... Da una parte, quindi,  c’è chi vuole sabotare il matrimonio, dall’altra c’è chi lotta per salvarlo, nell’eterna lotta tra il bene e il male. Insomma, come preambolo non c’è niente di nuovo, o almeno è così all’apparenza.

Infatti in ognuna di queste quattro storie viene mostrato un pezzo delle preparazioni di nozze e ciascuno di questi protagonisti si interroga a modo suo sulle conseguenze che un atto del genere potrà generare sul lungo termine.

Alcune volte, le speculazioni e le analisi interiori sono abbastanza puerili, come i dolori del giovane Robin (figlio in provetta di Ras Al-Ghul) che non sa quanto l’acquisizione di una matrigna come Selina potrà influenzare il suo rapporto con Batman, o Batgirl che ha il problema di non avere un ragazzo per la festa e che alla fine sceglierà di telefonare al buon Nightwing.

Al contrario, ci sono dei bei momenti, davvero intensi e con delle trovate interessanti, come nella storia di Nightwing e Hush, catapultati in un universo parallelo dove finiscono i mediocri senza volto, coloro che non hanno mai avuto una vera identità, che non sono mai riusciti a identificarsi neanche nelle proprie azioni. L’interpretazione più diretta è che il rischio che corrono i protagonisti di questa storia è di finire nell’Inferno delle Comparse, il luogo in cui si trovano tutti quei SenzaNome che prestano il loro corpo per poche fugaci vignette o secondi di pellicola per poi sparire del tutto come se non fossero  mai esistiti. Un esempio quasi di metafumetto, suffragato dalla bella rappresentazione di questi demoni, tutti affamati di vita e senza alcun connotato a distinguerli a parte il loro capo di vestiario.

L’episodio forse più deludente è stato quello di incentrato su Anarchy, a causa forse del politicamente corretto che invade in maniera esorbitante il fumetto mainstream, incapace di schierarsi davvero e di diventare fumetto di denuncia. Sappiamo come Anarchy porti avanti una poetica rivoluzionaria, come desideri il caos, e come attualmente l’America e il mondo intero sono sull’orlo di un baratro: con questi ingredienti si poteva scrivere una trama piuttosto dura e di denuncia, e invece nasce una favoletta fatta di buoni propositi e qualche cazzotto.

A parte il matrimonio che fa da sfondo costante a ogni storia, c’è una macrotrama che collega tutti gli episodi, e che ne giustifica anche la raccolta in un unico volume, ovvero la presenza di una mente criminale e perversa che sta architettando il regalo di nozze più bello del millennio. E chi poteva essere se non il buon vecchio Joker?

Lo vediamo pazzo di gelosia e crudele come non mai, alla disperata ricerca di un invito al matrimonio del suo miglior nemico. L’apertura del volume è infatti semplicemente bellissima, una veloce, scoppiettante sequenza di pura follia, come ci si aspetta dal buon vecchio Capelli Verdi. E in maniera indiretta, Joker compare in tutti gli episodi, essendo lui il catalizzatore che attiva tutti i cattivi, spingendoli a partecipare al piano di sabotaggio delle nozze di Bats. I metodi sono sempre quelli intimidatori e violenti che il nostro amico sfigurato ci ha sempre mostrato, e anche qui le vette di crudeltà sono altissime. Ma si sa che a parlare di nozze e matrimonio, non poteva mancare la fidanzata scontenta ed ecco che la serie si conclude con quello che forse è l’episodio più divertente, quello tra Harley Quinn e Joker, appunto, che si misurano e si corteggiano a colpi di trappole e congegni letali. Peccato per il finale un po’ frettoloso e poco ispirato, ma che lascia trapelare un sottofondo di piccolo tenue amore.

Se volessimo fare il bilancio, potremmo dire che la scrittura di questi episodi affidata a Tim Seeley e Tom King è stata in alcuni frangenti molto didascalica, con lunghi dialoghi messi lì per spiegare le vicende, con digressioni e monologhi dei vari personaggi che raccontano le loro origini, le loro sofferenze, siano essi buoni o cattivi, in sequenze destinate all’uso e consumo di chi non ha mai sfogliato un albo DC. Spesso per condensare le vicende in poche tavole, la sceneggiatura ne risulta frettolosa e il detto prende il sopravvento sul mostrato.

Sicuramente non mancano i bei momenti, e dal punto di vista artistico, il lavoro dei tanti disegnatori e coloristi chiamati in causa, è sempre encomiabile, con splash page e vignette estremamente dinamiche, belle prospettive e ottime interpretazioni dell’azione su pagina. Ma questo non basta a tenere alta l’attenzione in alcune storie che appaiono troppo deboli se commisurate all’evento che si sta cercando di contrappuntare.