Belle, recensione in anteprima del nuovo film di Mamoru Hosoda

Belle racconta la storia della nuova star del social U con il linguaggio delicato e visivamente affascinante di Mamoru Hosoda.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

Belle è il nuovo film scritto e diretto da Mamoru Hosoda, visionario regista di pellicole memorabili come La ragazza che saltava nel tempo, The Boy and the beast, Wolf children e Mirai, ed è il primo film di animazione giapponese che ha ricevuto una candidatura agli Oscar che non fosse prodotto dallo Studio Ghibli. Se volete arricchire la vostra collezione di film del regista, qui su Amazon potete trovarli tutti in diversi formati ed edizioni.

Belle è stato presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes 2021, e lo stesso anno è stato distribuito nei cinema giapponesi. In Italia, Belle sarà distribuito da Anime Factory e I Wonder Pictures a partire dal prossimo 17 marzo.

Il film racconta la storia della splendida Belle, la nuova attrazione di U, un social network rivoluzionario, un vero e proprio mondo virtuale e futuristico in cui gli avatar non vengono scelti dagli utenti, oltre cinque miliardi di persone, ma vengono creati direttamente da U in base alle informazioni e ai dati biomedici raccolti. Ciò che nessuno conosce, però, è la sua vera identità.

Poiché le identità degli utenti, chiamati user, non sono pubbliche, anche la user di Belle può continuare a vivere tranquillamente la sua vita, anche perché solo una sua cara amica è a conoscenza della sua doppia identità. Lo stesso vale anche per Il Drago, un personaggio oscuro che crea scompiglio in ogni dove. Nonostante Belle e il Drago siano due avatar molto diversi, i loro user hanno più punti in comune di quanto sembri a un primo e disattento sguardo.

Suzu e Belle: due facce della stessa medaglia

La user di Belle è la timida Suzu Naito, una diciassettenne che, all'improvviso, si ritrova ad essere una vera e propria star su U. Se vi state chiedendo come mai la ragazza abbia deciso di adottare come nome per il suo avatar proprio Belle, è presto detto: "Suzu" in giapponese vuol dire "campana" e, come si vede anche nel trailer del film che trovate poco più in basso, inizialmente Suzu decide di adottare semplicemente la traduzione in inglese del suo nome, "bell".

Suzu ha un vero e proprio talento per il canto e una voce soave, dono della cantante e compositrice Kaho Nakamura che la doppia e canta tutti i brani nel doppiaggio originale in giapponese. Tuttavia, per ragioni che non sveleremo per evitare spoiler su parti molto importanti della trama, nella vita reale non riesce a cantare. Ma nell'intimità della sua cameretta ci riesce, anche se le sue performance si volgono all'interno di un social network con milioni, se non miliardi di utenti attivissimi ogni giorno.

Anche se Suzu e Belle sembrano così diverse, il film fa riflettere proprio sul modo in cui ognuno di noi non è catalogabile semplicemente ina categoria statica, poiché ogni personalità consta di diverse sfaccettature, che, in alcuni casi, possono anche sembrare in contrasto fra di loro. L'invito è dunque quello ad accettare ogni parte del nostro carattere, e non solo: il blocco che ha Suzu nel cantare davanti a un pubblico nella vita reale è qualcosa che è legato a un particolare vento della sua vita passata, qualcosa con cui non ha mai fatto i conti. In questo senso, Belle dimostra come sia necessario affrontare i propri traumi per risolverli una volta per tutta, e per liberarci di quel peso insostenibile e costante che ci tormenta. Anche grazie a Belle Suzu sarà quindi spinta a conoscersi meglio e a guardare in quell'angolo buio della sua e della nostra mente: anche se fa paura, anche se fa male, è un percorso necessario per la guarigione dello spirito.

Il Drago

Questo avatar dall'aspetto minaccioso e mostruoso ha anche un atteggiamento che ben si addice alle sue spaventose fattezze. Ma chi è in realtà? Qual è la sua storia? Cosa lo spinge ad agire in questo modo? Inoltre, è decisamente improbabile che il suo atteggiamento così apertamente ostile e litigioso sia un semplice capriccio: insomma, non parliamo del tipico "bullo da tastiera",  ma di qualcuno che è evidentemente turbato da qualcosa: Suzu, insospettita da quello stesso comportamento che ha spinto chiunque altro ad allontanare il Drago, decide di indagare sulla sua reale identità.

Le attività di ricerca della persona che si nasconde dietro questo avatar si svolgono, quindi, su due binari paralleli: non solo è necessario fare indagini nel mondo reale, ma è di vitale importanza anche cercare di avvicinarlo e di conquistare la sua fiducia anche all'interno del mondo virtuale di U.

In ciò, il messaggio di Belle è di conoscere bene qualcuno, prima di azzardare giudizi affrettati. Insomma, dal punto di vista narrativo il film offre davvero tantissimi spunti di riflessione, rivelandosi così un'opera matura e profonda, come ci si aspetterebbe da Mamoru Hosoda.

Belle e La bella e la Bestia

Il Drago è anche conosciuto come la Bestia, il che, insieme al nome di Belle, inevitabilmente fa pensare a La Bella e la bestia. La storia della bella ragazza che si innamora di un uomo dal carattere rude e dall'aspetto mostruoso, riuscendo con il suo amore a sciogliere il suo cuore, è stata citata e ripresa in un'infinità di iterazioni (incluso il live action targato Disney), ma definire Belle come una sorta di La Bella e la Bestia del nuovo millennio sarebbe inesatto, oltre che incredibilmente riduttivo.

Belle ha un'identità propria e un modo del tutto originale di reinterpretare questo che è uno stilema ormai divenuto classico: se infatti è vero che ci sono alcuni punti di contatto fra Belle e La Bella e la Bestia, è anche vero che si tratta non di citazioni fini a se stesse, ma di espedienti narrativi impiegati per raccontare una storia diversa, e anche per veicolare messaggi diversi, come abbiamo avuto modo di vedere poco più in alto.

U: una gioia per gli occhi

Belle non colpisce soltanto per la storia in sé, il modo in cui viene narrata, i messaggi profondi e una caratterizzazione dei personaggi principali intensa, ma anche, semplicemente, perché è meraviglioso anche solo da guardare. L'ambientazione in un mondo virtuale ha permesso a Hosoda di dare libero sfogo alla sua incredibile fantasia, creando location e spettacoli per le esibizioni di Belle impensabili nel mondo reale.

La ricchezza dei dettagli, la fluidità delle animazioni, l'impiego di colori sgargianti ed esplosivi intensifica quel senso di meraviglia che riempie gli occhi e il cuore degli spettatori come solo le opere d'arte riescono a fare. Ogni particolare, anche il più piccolo, è curato in modo maniacale, offrendo agli spettatori un film di animazione eccezionale anche dal punto di vista visivo.

La colonna sonora e la meravigliosa voce Kaho Nakamura sono poi la ciliegina sulla torta: i brani sono musicalmente ricercati, ma al contempo orecchiabilissimi e con melodie che restano nella memoria e accompagnano gli spettatori anche dopo la visione del film.

Ammaliante, intenso, profondo, commovente, visivamente maestoso, Belle non disattende le aspettative degli appassionati del Maestro Mamoru Hosoda, ma non è consigliato solo a loro: se non avete mai visto un film Di Hosoda, questa è l'occasione giusta per iniziare a conoscere le sue opere.