Boris, abbiamo bisogno di una nuova stagione?

C'è davvero bisogno di una nuova stagione di Boris, o è meglio che il mito rimanga tale e non venga riesumato? Un momento di riflessione su Cultura Pop.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Saranno disponibili su Disney+ da domani, 25 giugno, le prime tre stagione della mitica Boris. Vista da molti come la serie italiana perfetta, un prodotto che parla di quelle fiction italiane ("troppo" italiane) che vanno in onda tutt'ora sulle reti nazionali. E lo fa nella maniera più sincera, caricaturale e cattiva di sempre, mettendo a nudo tutti quegli stereotipi di cui si è sempre solo sentito parlare: dallo stagista sfruttato, al regista decaduto, dal proprietario della rete senza scrupoli, fino ad arrivare all'attore mediocre che si atteggia da divo. Tutto questo unito a un'ironia pungente e talvolta grottesca, insieme alla magistrale bravura di tutti gli attori in scena, che hanno reso i loro personaggi e la serie stessa un cult.

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Già all'epoca della sua prima messa in onda, Boris raggiunse un successo spropositato e durante il recente periodo di lockdown è ricaricato interamente su Netflix (ad eccezione di Boris – Il Film), macinando innumerevoli visualizzazioni e facendolo scoprire anche a chi lo aveva solo sentito nominare (soprattutto perché l'edizione home-video è introvabile e non vi era nessuna altra piattaforma a trasmetterlo).

Questa “seconda ondata di successo” ha fatto sì che le richieste per una nuova stagione si moltiplicassero: internet era infatti invasa da petizioni che richiedevano un ritorno di Boris in pompa magna, magari con un'intera nuova stagione girata e finanziata da Netflix stessa. Se in un primo momento le possibilità erano pressoché inesistenti, sembra che negli ultimi tempi sia stato lo stesso produttore della serie, Lorenzo Mieli, ad accendere le speranze dei fan:

“Visto il successo di Boris su Netflix, pensiamo a una piccola grande reunion per una serie breve con tutti i personaggi!”

Ovviamente non vi è ancora nulla di ufficiale, ma sembra che rivederemo presto Renè Ferretti e soci nuovamente sul set de Gli Occhi Del Cuore o magari su qualcosa di nuovo. In questo articolo, ripercorreremo le tappe fondamentali di quella che è definita “La fuoriserie Italiana” e arrivati alla fine, cercheremo di rispondere ad un quesito fondamentale: c'è davvero bisogno di una nuova stagione di Boris, o è meglio che il mito rimanga tale e non venga riesumato?

Riassunto delle puntate precedenti

https://www.youtube.com/watch?v=I2QoHoNZts8

Boris racconta le avventure della troupe capitanata da Renè Ferretti, impegnata prima a girare una soap-opera/fiction intitolata Gli occhi del cuore e poi una serie drammatica dal titolo Medical Dimension. A fare da cornice a tutto ciò, abbiamo dei personaggi assurdi e talvolta esageratamente caricaturali, ma che, come detto inizialmente, riescono nell'intento di mostrare diversi stereotipi facenti parte di molte produzioni nostrane.

Uno dei “fil rouge” della serie è la bassissima qualità di questo tipo di produzioni, fatte di scarsa recitazione, fotografia completamente casuale (in termine tecnico “smarmellata”), ma che tanto piace al popolo italiano delle casalinghe e degli anziani.

Se poi, la prima stagione non aveva una trama orizzontale ben delineata, essendo ogni puntata gestita come un lungo sketch comico “tematico”, nella seconda e soprattutto nella terza si ha una vera e propria struttura narrativa, fatta di colpi di scena, misteri e tradimenti, quasi come una vera soap-opera. Specialmente nell'ultima stagione, si ha un netto cambio registico che arriva in concomitanza con il passaggio, all'interno della serie, ad un tipo diverso di produzione. Non più quindi “inquadrature a caso” e “luci smarmellate”, ma qualità e precisione. Non si vuole più mostrare il mondo finto delle soap-opera, ma una realtà cruda e scomoda.

Verso un finale amarissimo

Nell'arco di tutta la terza stagione, vedremo il povero Renè Ferretti confrontarsi con mille difficoltà, molte delle quali poste dalla rete stessa, che ha deciso di affidargli un progetto già fallimentare in partenza, per dimostrare a lui e alla gente che quel tipo di cose complesse e raffinate non piacciono a nessuno, ma preferiscono produzioni semplici e banali come Gli occhi del cuore.

https://www.youtube.com/watch?v=M8z5oNsQ4Kc

Questa "morale" avrà il suo culmine nel finale di stagione (e della serie intera), nel quale l'intera troupe si vedrà costretta, per salvare capra e cavoli, a rinunciare a Medical Dimension, per girare un ipotetico "Episodio Pilota" de Gli Occhi del Cuore 3riciclando scene del dramma medico, richiamando molti dei membri precedenti del cast e montando il tutto alla maniera di Renè Ferretti.

Il girato verrà portato ai piani alti della rete che lo visionerà entusiasta solamente mesi dopo, quando ormai il regista, assieme al suo direttore della fotografia Duccio Patané, si sono ritirati a fare le guardie forestali in Abruzzo.

Questo amarissimo finale vuole far riflettere su determinati aspetti principalmente della televisione italiana, quasi mai pronta a sperimentare su prodotti innovativi poiché, per il pubblico mainstream, si discosta in maniera troppo netta da ciò che è abituato a vedere. Piuttosto ironico, visto il successo che ha avuto Boris, una vera e propria serie sperimentale nel panorama televisivo italiano, che molto si discosta dal solito canone e lo fa parlando di quello che è il canone stesso.

Una quarta ipotetica stagione

Veniamo dunque al quesito che ci siamo posti all'inizio di questo articolo e traiamo le conclusioni: c'è davvero bisogno di una nuova stagione di Boris, o è meglio che il mito rimanga tale e non venga riesumato? Dopo tutto quello che abbiamo detto e l'analisi che abbiamo fatto, la risposta è: dipende.

Il finale della serie è perfetto, ti lascia con quell'incertezza degna di Inception (ironicamente parlando): avranno iniziato a girare Gli Occhi del Cuore 3? Non l'avranno fatto? Avranno accettato le condizioni imposte dalla rete o avranno continuato a vigilare sulle foreste abruzzesi? Se la si vede da questo punto di vista, è bello poter rimanere col dubbio e, perché no, solamente immaginarsi cosa potrebbe essere successo dopo e darsi una propria interpretazione. Vista quindi in questo modo, un ipotetico seguito non avrebbe il minimo senso, soprattutto se fosse un revival di tre, quattro episodi al massimo, in cui fondamentalmente rivedremmo le stesse identiche cose.

https://www.youtube.com/watch?v=1z8IGkOdumk

Più interessante, invece, sarebbe una vera e propria continuazione, ambientata molti anni dopo, nella quale si esplora il futuro dei personaggi: immaginatevi un Alessandro diventato un famoso regista e, magari, intento a girare il revival de Gli Occhi del Cuore, in quella che sarebbe un'ulteriore parodia della moda del momento dei rifacimenti di vecchie serie o film, delle "reunion" o simili, con un sotto-testo molto ironico, quasi a prendersi in giro da sola. Potrebbe addirittura essere costretto a richiamare la vecchia squadra, per poter mantenere intatto lo spirito di Occhi del Cuore, affiancato dal suo storico regista Renè Ferretti.

Vista da questo altro punto di vista, potrebbe essere, forse, l'unico modo per riportare in vita Boris, senza snaturare la serie originale e, allo stesso tempo, raccontando qualcosa di nuovo e attuale, utilizzando la stessa ironia pungente, senza risultare "troppo italiano".

Alla luce delle nostre considerazioni, cosa ci può attendere dal tanto vociferato e probabile ritorno di Boris? Quali sono le ipotesi più accreditate che potrebbero prendere vita nella sua nuova messa in scena? Lo scopriremo sicuramente molto presto.

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