Brendon Speciale: Avatar! la recensione

Nella seconda parte dello speciale di Brendon, un dio africano e delle misteriose le pieghe del tempo stravolgeranno ancora una volta il cavaliere di ventura.

Avatar di Massimo Costante

a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Leggendo Brendon ci si rende conto che il cavaliere di ventura ideato da Claudio Chiaverotti viene sempre trascinato in un autentico turbine di eventi, che stravolgono la sua storia e quella dell’ucronia immaginata dall’autore, inserendo anche elementi noti appartenenti a diversi periodi storici. Per esempio, nella prima parte di questo speciale annuale, abbiamo visto all’opera Jack Lo Squartatore nel 1888, un Brendon in un negozio di musica di una Londra tipicamente anni ’80 e ancora il nostro cavaliere nell’anno 188 dopo la Grande Tenebra. Com’è possibile?

In questo Brendon Speciale: Avatar! si entra nel vivo degli eventi narrati lo scorso mese nella prima parte della storia recensita su queste pagine. Una storia che ci aveva davvero lasciati un po’ a bocca asciutta, a causa della velocità di narrazione e delle poche pagine a disposizione.

Brendon Speciale: un avatar per viaggiare nel tempo

Per fare un breve riassunto della prima parte della storia, il nostro Brendon mentre è sulle tracce di un assassino, scopre che i veri carnefici sono una coppia di folli, Lucille e Xavier, che dandosi alla fuga, in qualche modo riescono a sparire sotto i suoi occhi.

Grazie a ES, Brendon viene trasportato in un altro tempo nel tentativo di inseguirli, comprendendo che i due assassini hanno la capacità di viaggiare attraverso le pieghe del tempo, soddisfacendo esclusivamente la loro sete di sangue. Ma sembra che la bella e letale Lucille, abbia più di un motivo per viaggiare nel tempo. Nel corso della storia scopriremo addirittura alcuni dettagli relativi al famoso serial killer che ha terrorizzato il quartiere di Whitechapel nella Londra del 1888, Jack Lo Squartatore, ma ce n’è abbastanza anche per tirare in ballo alieni, sensitivi e Klaatuh il Signore dei Sogni.

L’albo riesce, seppur in modo un po’ caotico, a mettere ogni tessera al suo posto, mettendo a nudo le ossessioni di Xavier e di Lucille, trattandosi di un morboso ma autentico triangolo amoroso che coinvolge lo stesso Brendon, che potrebbe essere anche la vera ragione che spinge i protagonisti della storia a viaggiare nel tempo. La possibilità di sfruttare le pieghe temporali viene affrontata in modo macchinoso, a tratti poco chiaro, con troppi attori chiamati in causa che restano, oltremodo, irrisolti. Ma, dopotutto, il pathos percepito è quello autentico di un sogno… dentro un sogno. Quale sogno risulta essere poi tanto chiaro?

Max Bertolini completa questa seconda parte dello speciale con delle tavole molto ben riuscite, con alcuni piccoli capolavori come ad esempio le scene che richiamano la divinità di Klaatuh. Mentre ci duole constatare che, se avevate intenzione di comporre per intero la bellissima copertina resa da Giovanni Tàlami, questa se accostata all’albo precedente risulta sovradimensionata e non in linea, anche se condivide la stessa bellezza.

Tirando le somme di Sogni dentro sogni e Avatar! abbiamo percepito delle grandi potenzialità grazie agli espedienti narrativi messi in gioco da Chiaverotti, tuttavia, pare che essi non abbiano avuto il giusto spazio per essere sviluppati a dovere, complice anche un ritmo serratissimo che sembrava essere una buona partenza per la prima parte, per poi definire il resto della storia in modo un po’ affrettato nell’albo giunto in edicola. Vedere Brendon in diverse epoche ci è piaciuto non poco, così come l’inclusione e la rivisitazione di personaggi storici come Jack Lo Squartatore. Più di tutto, come spesso accade nei racconti offerti dal maestro torinese, abbiamo apprezzato quest’altro amore impossibile, quasi una costante come la folle creazione degli assassini.

Brendon è un personaggio che necessita di maggiore spazio e di nuove uscite, un gap difficile da colmare in poche pagine a cadenza annuale, e questa falsa duplice uscita estiva ne è la dimostrazione, soprattutto vedendo così tante idee strozzate in un campo così ridotto, dunque uno dei consigli che ci preme di darvi è quello di leggere i due albi consecutivamente. Chi è in astinenza del cavaliere di ventura ritroverà senza dubbio un fratello con cui condividere, ancora una volta, i suoi sogni… ma basterà?

Tra le storie più belle Brendon, vi consigliamo quelle del canone di Anja, le trovate racchiuse in Il Sogno di Anja, un volume speciale cartonato disponibile su Amazon.