Chiedi a Iwata, la recensione del libro sulla vita del genio gentile

Chiedi a Iwata è il libro che racconta la vita, le curiosità e la saggezza del compianto presidente della Nintendo. Ecco la recensione!

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a cura di Giovanni Arestia

Quando Satoru Iwata è morto nel luglio del 2015, la sua mancanza non ha colpito solo i dipendenti della Nintendo, ma anche la stragrande maggioranza dei lavoratori dell'industria videoludica e dei giocatori di tutto il mondo. Questo perché Iwata era molto amato da tutti ed è qualcosa che andava assolutamente tramandato ai posteri attraverso un media universalmente riconosciuto per compiere questo compito: il libro. Pubblicato originariamente in Giappone nel 2019, l'opera curata da Hobonichi ed edita in Italia da Planet Manga include molti estratti delle interviste online di Iwata e vari discussioni con gli amici più cari come Shigeru Miyamoto (il creatore di The Legend of Zelda e Super Mario) e Shigesato Itoi. Il suo titolo è Chiedi a Iwata e, nonostante gran parte dei contenuti del libro siano ancora disponibili online gratuitamente, è stato saggiamente deciso di raccogliere il maggior numero di segreti sull'autore in versione cartacea per essere sempre reperibile anche ai posteri. Vediamo insieme come si presenta l'edizione italiana curata da Mattia Dal Corno e tradotta da Susanna Scrivo in questa recensione.

Chiedi a Iwata: sette capitoli per conoscere meglio il grande imprenditore

Questa non è una biografia tradizionale, bensì una raccolta ampia di interviste e storie sul signor Iwata, in gran parte prese e tradotte dal sito web Hobo Nikkan Itoi Shinbun di Shigesato Itoi. Il libro è suddiviso in sette capitoli organizzati attorno a diversi "temi", ciascuno separato da un titolo che riassume di cosa trattano e con con cui analizza le varie interviste, come ad esempio chi era Iwata come persona, in chi credeva e così via. Ogni sezione termina anche con alcune "parole di saggezza di Iwata" che ho trovato affascinanti ed è così che per tutte le 190 pagine si alternano affascinanti perle che coprono ogni genere di dettagli sulla sua vita e offrono ulteriori informazioni sul suo importante lavoro. Quest'ultimo è proprio il punto chiave della persona e anche dell'opera: Iwata è stato un grande lavoratore per tutta la vita ed è da sempre divenuto celebre nel mondo per essere uno sviluppatore di grande talento. Per la maggior parte delle persone che fanno parte dell'industria videoludica queste qualità sarebbero bastate a identificare positivamente l'individuo, ma ciò che ha reso davvero speciale Iwata era il suo carattere pacifico e la sua risoluta onestà che gli hanno permesso di ricevere amore e reale rispetto.

Tutto ciò traspare perfettamente dalle pagine di questo libro, come per esempio nel capitolo dove si parlare del talento di Shigeru Miyamoto e dei suoi sentimenti di invidia che lo hanno, comunque, portato a continuare a fare del suo meglio per imparare dal suo maestro. A differenza di alcuni, infatti, Iwata non ha mai lasciato che tale invidia si trasformasse in qualcosa di spiacevole col rischio di danneggiare qualunque progetto o persona che lavorasse ad esso. Tra tutti i pezzi raccolti in Chiedi a Iwata, ho trovato il pezzo di Miyamoto sul ricordo di Iwata il più toccante ed emozionante. È chiaro come entrambi gli uomini, nonostante le varie divergenze, si considerassero non solo semplici colleghi, ma amici fidati. Questo libro, inoltre, non è solo una raccolta di interviste, ma anche un modo per ricordare Iwata per quello che era e la gioia che ha portato nei cuori di tante persone. Non solo Nintendo, quindi, ma anche uno sguardo ai suoi albori quando iniziò a lavorare presso l'HAL Laboratory. Tutto ciò viene raccontato in poche, ma meravigliose pagine che chiunque abbia a cuore i videogiochi deve assolutamente leggere e possedere.

Ogni capitolo, è ricco di argomenti dalla giovinezza di Iwata, per passare a quando ha imparato a creare e programmare su una calcolatrice programmabile, agli articoli di una moltitudine di creatori. Tuttavia nel complesso è un vero e proprio libro di pensieri o meglio un libro soffuso del pensiero e della filosofia di Iwata. Allo stesso tempo Chiedi a Iwata è un'opera alquanto umanizzante, soprattutto per qualcuno che ha avuto un grande impatto sul mondo dei giochi ed è visto da alcuni come una sorta di divinità. È anche chiaro che lui stesso non aveva paura di rimanere umano mentre ricopriva il suo ruolo di presidente. Leggendo, infatti, è possibile notare come Iwata mantenesse sempre un profondo senso di comunità, sia nei vari incontri faccia a faccia con ogni dipendente durante la sua permanenza in HAL Laboratory, sia quando era il caso farsi indietro lasciando spazio a chi era più adatto a ricoprire determinati ruoli. Chiaramente si preoccupava di non calpestare nessuno, o di scoraggiare o abbattere chiunque fosse affidato alla sua direzione.

Conclusioni

In conclusione, molti fan ricordano Iwata come uno dei tanti creativi di numerosi classici indimenticabili come EarthBound, Pokemon Snap e Super Smash Bros. Non solo, ma è anche diventato il primo presidente di Nintendo che non faceva parte della famiglia Yamauchi, guidando diversi progetti rivoluzionari come Nintendo Wii, Nintendo DS e il famoso e ampiamente copiato Nintendo Direct!. Tuttavia è importante ricordarlo anche come un uomo buono che ha dedicato tutta la sua vita a portare gioia nei cuori sia dei giocatori che dei lavoratori.

Sebbene Satoru Iwata ci abbia ormai lasciati da qualche anno, la sua eredità rimarrà inalterata nel tempo anche grazie a questo libro. Chiedi a Iwata è come essere seduti a una conferenza ascoltando la sua meravigliosa storia, i suoi pensieri e osservando qualche piccola illustrazione di 100% Orange. Il libro si chiude con una frase eloquente: "Tra tutte le mie esperienze, non ce n'è una che considero inutile". È il sunto perfetto di una persona che non mai perso tempo e che ha messo in campo tutte le sue energie creative per portare un po' di entusiasmo e bene nel mondo.