Cosplay in Italia: come è cambiato in questi vent'anni?

Cosplay In Italia: vediamo insieme come è cambiato in questi vent'anni, tra aspetti negativi e positivi di questo suo naturale percorso.

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a cura di Milena Vigo

Il cosplay in Italia ha iniziato ad approdare nelle nostre fiere del fumetto nei primi anni 2000, importato da pochissimi cosplayers che avevano conosciuto questo hobby oltreoceano ed ormai diventati colossi rinomati del settore come Giorgia Vecchini.

Come sappiamo l'hobby del cosplay è un fenomeno nato grazie negli Stati Uniti  e Giappone tra gli anni '70 e '80, dove la creazione o l'utilizzo di un costume con il quale "giocare" (come dice la parola stessa Cos che non è altro che l'abbreviazione di costume e la parola inglese Play che significa giocare) sono state le chiavi fondamentali in grado di dare origine a tutto quello che ora viviamo come un hobby importante e molto diffuso anche qui in Italia.

Con l'avvento di internet, ed il conseguente utilizzo dello stesso da parte di molte persone, nascono così i primi siti dedicati al cosplay in Italia seguendo la tendenza degli Stati Unit e Giappone. In seguito compaiono forum di discussione, dove i cosplayer finalmente potevano radunarsi virtualmente in attesa di potersi conoscere dal vivo ad un evento o ad una fiera del fumetto dove partecipare.

Cosplay in Italia: gli inizi

L'epoca dei forum ha regalato al cosplay in italia ed ai cosplayer in generale un modo ottimale per conoscersi tra loro, e creare quella che poi è divenuta, da piccolo gruppetto di appassionati distribuiti su tutto il territorio italiano, una vera e propria community nazionale. Questa negli anni a sua volta ha generato community regionali più piccole dove si organizzavano spesso raduni localizzati ai quali con il passare del tempo e l' ingrandirsi del fenomeno, hanno iniziato a partecipare centinaia di persone.

Il fatto di poter utilizzare la rete per condividere le proprie passioni, anche per quanto riguarda il cosplay in italia è diventato una reale possibilità di mostrare anche a chi non conosceva ancora questo hobby tutte le meraviglie dello stesso, generando di conseguenza un interesse nelle persone e coinvolgerle attivamente nella community. Nei primi anni 2000 le fiere del fumetto erano ancora piccole e così lo erano anche le community di cosplayers in Italia.

Durante i raduni e le manifestazioni, i pochi cosplayer che c'erano, si conoscevano praticamente tutti tra di loro, fornendo un grande senso di familiarità e di intimità. Era molto semplice integrarsi nella community, e diventarne parte anche solo partecipando ad un giorno di fiera o ad un raduno. Nessuno si sentiva escluso, ma veniva allontanato solo chi non aveva un comportamento idoneo, cercava di creare discussioni, seminare discordia, o semplicemente aveva un comportamento negativo che potesse andare a minare la tranquillità familiare della community.

Non vi era un grande senso di competitività, anche se le gare esistevano già allora, anche a livello internazionale con importanti competizioni mondiali come il WCS (World Cosplay Summit), ma, per quanto riguarda almeno il cosplay in Italia, si vivevano in un modo totalmente diverso da quello attuale.

I cosplayer cercavano principalmente di creare un cosplay e uno spettacolo sul palco che intrattenesse e stupisse gli altri cosplayer, come un omaggio alla community stessa, facendo divertire o emozionare i propri amici durante la propria esibizione, mossi da una sana competizione fatta di stima per gli altri concorrenti alla gara. L'esibizionismo del cosplayer era considerato come un pregio, non un difetto in grado di danneggiare il prossimo nel tentativo di sopraffarlo.

La cosa importante per un cosplayer era divertirsi, divertire il prossimo, e portarsi a casa più foto possibile da caricare nei gruppi di discussione dei forum a fine fiera. Non esistevano i social come Facebook, Instagram ecc, quindi per far vedere le foto scattate durante la manifestazione ai propri amici cosplayers, l' unico modo era proprio quello di caricarle online negli album dedicati, laddove gli altri cosplayers potessero riconoscersi ed avessero modo di scaricarsi le foto ricordo per usarle sui loro profili di Deviant Art, Flickr, o usarle come immagini nel banner della firma da sfoggiare poi nel forum stesso.

Il cosplay in Italia non era ancora un fenomeno commerciale o largamente diffuso ed i cosplayer tendevano a costruire i loro costumi da soli, o con l'aiuto degli amici commissionando qualche pezzo qua e là, costruito con stoffe e soprattutto materiali poveri di riciclo, o acquistati nei negozi di bricolage e riadattati a quello che serviva creare sul momento.

Cosplay in Italia: l'evoluzione

Il livello era sicuramente più basso rispetto a quello attuale, ma nonostante ciò moltissimi erano in grado di creare dei bellissimi costumi con quello che avevano a disposizione. Le parrucche che si riuscivano ad importare non erano di qualità elevata, quindi spesso i cosplayer si ingegnavano per renderle più naturali e carine possibile, cercando di rimuovere la patina plasticosa che le rendeva lucide, o acconciandole con phon e lacca nel miglior modo possibile.

Ora con l' avvento di nuovi materiali e nuove tecnologie il cosplay in Italia ha acquistato un livello sicuramente più alto, data la possibilità di creare costumi, ma soprattutto accessori ed armi con materie più pregiate rispetto a quelle disponibili e conosciute un tempo, o di commissionare quello che non si è in grado di fare da soli, a professionisti muniti di macchinari appositi per trattare materiali come la pelle, il cuoio, il legno, la resina o la plastica come ad esempio nel caso della stampa 3D dei propri pezzi.

Grazie alla diffusione di questo fenomeno, tantissimi negozi internazionali hanno iniziato a produrre ancora più costumi ed accessori in serie e per i cosplayer che non vogliono o non sono in grado di costruire un cosplay da se, questo ha rappresentato un modo molto più semplice e abbordabile di adottare quest' hobby rispetto a tanti anni prima grazie anche ad una scelta molto più vasta di costumi da poter acquistare.

Più i costumi sono di qualità superiore, più i partecipanti alle gare sono tanti e più si va naturalmente a perdere quella sana competizione tra amici che si conoscono tra di loro, e giustamente ora come ora le gare sono diventate molto più serie e difficili da affrontare di quanto lo fossero una volta. Con l'aumentare delle persone l' avvento dei social come Facebook ed Instagram, i forum vennero sopraffatti ed abbandonati e questo purtroppo fece venir meno una grande parte del senso di community ristretta alla quale il mondo del cosplay in Italia dei primi anni 2000 era abituato.

Dall' altro lato il fatto di poter usufruire di piattaforme come queste ha dato modo al cosplay in Italia di crescere in maniera esponenziale, facendosi conoscere in modo sempre più imponente da chiunque approdasse su queste piattaforme senza che fossero gli individui stessi, iscritti alle piattaforme, ad andare a cercarlo come argomento di interesse.Le foto girano con maggior facilità ed è possibile taggare chi conosciamo o lasciare che chi non conosciamo si tagghi nelle immagini che lo ritraggono e che noi abbiamo scattato durante una fiera.

Per concludere, possiamo affermare che far crescere il fenomeno del cosplay in Italia rendendolo popolare attraverso i social e la sempre maggior affluenza di cosplayer in eventi, fiere e manifestazioni, è stato il modo migliore per farlo conoscere a tutti rendendolo un hobby alla portata e all' attenzione di chiunque, non solo di chi fa parte del mondo nerd o affine.Questo ha regalato al cosplayer un senso di normalità e di accettazione maggiore rispetto a prima perché anche per lui, negli anni è diventato sempre meno difficile spiegare in cosa consiste davvero il suo hobby.