In pochi giorni hanno scalato la vetta raggiungendo il primo posto nella sezione ‘Musica’ su Kickstarter. Ad oggi si trovano sul podio più alto tra 61.000 progetti presenti nella piattaforma. Il loro obiettivo era raccogliere 2mila Euro (traguardo superato già il primo giorno e raddoppiato in meno di quattro giorni) e mostrare al mondo intero la loro creatura “Decameroom”, un’opera che miscela più forme d’arte contemporaneamente.
L'autore: damiano GrecoHomo Ludens: Ammaliato dall'innovazione tecnologica, ispirato dall'ingegno dell'uomo. Su Tom's Hardware per raccontare e soddisfare il suo lato più geek. Potete trovarlo anche su Facebook e Instagram.
Gli ultimi mesi ci hanno insegnato la forza che l’isolamento è capace di generare, un’energia utilizzabile in molteplici direzioni e, se indirizzata in favore dell’operosità, in grado di permettere la realizzazione di idee accantonate nel cassetto da secoli, oppure fornire il giusto spunto creativo per svilupparne delle nuove. Questo lo sanno bene gli autori del progetto Decameroom (rivisitazione del Decamerone più le stanze in cui i protagonisti sono rimasti bloccati in quarantena), un lavoro firmato Hell On Mask (gioco di parole che richiama il nome di Elon Musk, il visionario imprenditore proprietario di Tesla e SpaceX).
Prima che iniziate ad allarmarvi sappiate che l’assembramento è avvenuto solo digitalmente, la passione per le varie forme di espressione artistica e l’antica amicizia che li lega ha permesso, grazie alle moderne tecnologie, di realizzare il tutto. Come spiegano gli stessi creatori del progetto, in realtà Hell On Mask è un gruppo di amici provenienti per lo più da Latronico (Basilicata) e da Napoli che, bloccati in casa per via della quarantena, a distanza e in città diverse, hanno deciso di sfruttare questo periodo di isolamento per creare un prodotto transmediale che spazia tra musica, narrativa e graphic design. Tra i vari componenti possiamo annoverare anche un nome noto appartenente all’arte del canto, ovvero Massimo Cantisani (apparso sul programma Voice of Italy), troviamo poi l’eccentrico e poliedrico fumettista Arturo Lauria (che noi di Cultura POP abbiamo già avuto modo di conoscere).
Decameroom: l'idea
La comitiva composta dai dieci giovani descritta nel Decamerone di Giovanni Boccaccio - che durante la peste nera del 1348 decisero di rifugiarsi in un isolato casolare nella campagna toscana - non disponevano di un visore VR e dovettero “accontentarsi” di trascorrere il tempo intrattenendosi attraverso novelle a tema da loro stessi create grazie alla sola forza dell’immaginazione. A differenza della celebre opera della letteratura italiana del Trecento, la nuova brigata 2.0 - oltre a disporre delle apparecchiature all’ultimo grido - riceve un pacco con una lettera, all’interno viene spiegato che i dieci dovranno confrontarsi con una nuova piaga, il mondo intero è infatti bloccato in casa per un motivo misterioso. All’atipica scorribanda viene chiesto di partecipare ad un progetto che intende sperimentare nuove forme di socialità e intrattenimento. Ogni partecipante racconterà una storia agli altri nove e il dispositivo per la realtà virtuale aiuterà loro a viaggiare verso universi dove si mescolano fantasia, sogni e ricordi, trasformando così un isolamento forzato in un’occasione di feconda creatività dove, capolavori provenienti dalla cultura più squisitamente pop e geek degli ultimi 40 anni, sono stati “agitati e non mescolati” in uno shaker alla velocità della luce. Il cocktail che ne è uscito ha il gusto e il sapore di un Ready Player One servito a livello musicale e, come nella pellicola di Steven Spielberg, diverte l’ascoltatore più attento a trovare i giusti riferimenti nerd.
I ragazzi del collettivo ci spiegano che lo scorso 21 maggio hanno creato una campagna crowdfunding per raggiungere il budget necessario alla produzione di trecento copie numerate del progetto, ed il goal è stato superato in meno di 24 ore, ricevendo il badge “Project we love” di Kickstarter.
Ogni brano è ambientato in una città diversa e in un anno diverso, ed ha un proprio genere musicale di riferimento:
- Un Trago - Havana, 1975 (Rap - Latino)
- Sunset Love - Malibù, 1982 (Pop - 80’s)
- ¡Habanero! - Kingston, 1967 (Roots - Reggae - Dancehall)
- Jurassic Park - Isla Nublar, 1993 (Old School - Hip Hop)
- Mumble No. 5 - Atlanta, 2010 (Mumble Rap - Trap)
- Copernico - Bologna, 1497 (Love Song)
- President Evil - Raccoon City, 2035 (Hip House - Alternative)
- Berghain - Berlino, 1987 (Techno)
- Blvk - Neo Tokyo, 2084 (Rap Metal - Crossover)
- Contact - Vega, 2130 (Space Ambient)
Inoltre, l’album è impreziosito da un libro con 10 racconti (che allo stesso tempo prendono spunto dalle tracce e le contengono in una cornice narrativa) e da 10 illustrazioni in cui antichi dipinti vengono rielaborati con elementi estranei, sempre legati ai brani di riferimento.
Decameroom: il gruppo
Ma conosciamoli meglio attraverso le loro stesse parole:
Egidio Mitidieri, lo psiconauta: se leggete cose nel racconto che non capite è sicuramente opera sua. Per sfortuna è accompagnato da Egidio Matinata, l’indagatore dell’ignoto: se riuscite a trovare un senso in quello che leggete non è neanche merito suo, ma dello Stregone, il quale ha anche dato un nome a questa sua doppia emanazione: GGILgameš.
Ed ecco i rapper Arturo Lauria (Dr.Brain), l’alchimista: si narra che tutte le strofe e i giochi di parole siano state scritte con una penna intinta in un calamaio pieno di Aglianico del Vulture. Joseph Troia (Apostoli), l’ermeneuta del ghetto, a.k.a Ghetto von Goethe: a lui sono attribuite le barre più profonde e criminali di questo album. Matteo De Marino (Demarino), l’avventuriero: quando surfa sul beat, il volume delle casse si alza al massimo da solo; le sue strofe sono state condannate dalla corte di Strasburgo per crimini di guerra. Francesco Caricati (Bellettini), il rabdomante delle arti: voleva solo fare un mixtape con quattro amici, ma come al solito la cosa gli è sfuggita di mano.
A Bellettini si deve anche il lavoro da beatmaker, svolto insieme a Flavio Lauria (KV Lood), l’elaboratore quantistico, nonché fratello di Arturo: Corre voce che i suoi beat emergano in maniera impredicibile, dalle increspature microscopiche dello spaziotempo, causate dai movimenti della massa del suo fedele Tonfo (il Cane di Higgs).
E ora il tridente dei veri musicisti: Massimo Cantisani, la Voz del Barrio: prima di questo progetto faceva buona musica ed era uno stimato professionista del canto. Tahnee Rodriguez: prima di questo progetto faceva buona musica ed era una stimata professionista del canto. z, The Black Side of the Moon, Andrea Lauria, Stratocaster Master Blaster: si dice che manipolando la sua Gibson Diavoletto abbia generato un universo parallelo morto, le cui particelle elementari vibrano con una frequenza di 432 hertz.
Del Mago o Stregone che dir si voglia, invece, possiamo rivelare poche cose:
- A volte può essere alto seicento metri;
- Quando è felice, si inclina di 17 gradi sull’asse delle x;
- Trova istantaneamente il tempo di cottura sui pacchi di pasta;
- Sessantacinque milioni di anni fa è precipitato sulla Terra;
- Al momento è in viaggio verso Vega a seicentomila chilometri al secondo.
Decameroom: intervista
Passiamo ora a qualche domanda:
Ci potete parlare della genesi del progetto? Come vi siete arrangiati con la strumentazione che avevate a disposizione da casa durante il lockdown?
Che rapporto avete tra di voi? Cosa vi lega?
Chi sono il Mago e il Cane? che ruolo hanno?
La natura del concept album di Decameroom è interessante ed influisce sulla matrice musicale delle tracce, rendendole ognuna diversa dall'altra per stile musicale, atmosfera, scrittura e flow. Stessa cosa accade con i racconti e gli artwork. È stato difficile gestire le contaminazioni tra diverse forme d’arte?
due strofe che ha scritto per Jurassic Park: quella tecnicamente più efficace o quella emotivamente più forte. Massimo, da vero professionista, ha assecondato le nostre richieste con pazienza. Andrea è entrato a gamba tesa con le sue chitarre nelle atmosfere più cupe, mentre due tracce sono impreziosite dal feat. di Tahnee Rodriguez. Sul piano scrittura, Egidio ed Egidio di base hanno seguito le atmosfere delle canzoni, ma la libertà di prendere anche strade alternative gli ha permesso di ampliare gli universi dei racconti, rendendo possibile una scrittura fluida e con ispirazioni molteplici. La versatilità, più che un limite, è stata una prerogativa di base, una sfida e un’esigenza naturale.
Avete prossimi progetti in cantiere?
Non possiamo che augurare il meglio a questa gilda spaziale. Ci vediamo su Vega! Nel frattempo se desiderate sostenere il progetto cliccate QUI