Nella cornice della città della Mole Antonelliana, il Torino Comics spesso offre la possibilità di raggiungere e stabilire un contatto diretto con grandissime personalità, che magari hanno dato i natali a quelle opere a fumetti che da anni riempiono le nostre librerie. Questa 25° edizione della manifestazione ci ha portato l’illustre presenza di Paolo Serpieri, uno dei pilastri di quel fumetto western tanto in voga verso la fine degli anni ’70 e, soprattutto, creatore di Druuna.
All’anagrafe Paolo Eleuteri Serpieri, veneziano classe 1944, inizia la sua carriera di fumettista su Lanciostory pubblicato da Eura Editoriale, una collaborazione che gli permetterà di dedicarsi a una delle sue più grandi passioni: i racconti western. Dopo circa quarant'anni di attività, Serpieri presenta un’edizione limitata dell’antologia Little Big Horn, in soli 700 esemplari numerati e con l’introduzione di Roberto Guarino e Matteo Pollone.
Ma con buona probabilità, Serpieri nutre il vero amore verso un’altra sua creazione, verso quella donna che ha permesso l’espressione della femminilità e di una forma di erotismo quasi inedita per il suo tempo. Druuna appare per la prima volta nel 1985 in Druuna Morbus Gravis nella serie complessiva che conta ben 8 volumi e altri due pubblicati solo di recente (Anima nel 2016 e Portata dal vento nel 2018).
Le storie di Druuna sono ambientate in un futuro post-apocalittico, dove un misterioso virus ha trasformato le persone in mostri caratterizzati da un irrefrenabile desiderio sessuale e sanguinario, elemento che ha reso l'umanità paranoica ed ha portato ogni individuo a diffidare con terrore del suo prossimo. Druuna è immersa in questo mondo divenendo preda e predatrice durante l'arco narrativo delle storie che la coinvolgono.
Un soggetto sicuramente interessante che al tempo in cui venne pubblicato per la prima volta suscitò un certo scalpore. Ma come viene vista nel mondo di oggi una produzione di questo tipo? Questa e altre curiosità le abbiamo svelate in una lunga chiacchierata fatta direttamente con Paolo Serpieri.
Abbiamo potuto constatare che il fumetto d’autore si dimostra, ancora oggi, in grado di suscitare grande interesse, emozioni e, soprattutto, di poter lanciare un messaggio autentico e attuale. Serpieri, con la sua maestria, è riuscito a far sopravvivere le sue più grandi passioni come il western e Druuna, in un mondo del fumetto forse troppo supereroistico – ritrovandoci su quanto detto dallo stesso Serpieri – quando nella vita reale urge un bisogno di un vettore narrativo più naturale e vicino alla realtà.
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