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a cura di Domenico Bottalico

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Si è spento questa mattina dopo una lunga malattia a Bari, Don Tommaso Mastrandrea. Aveva 78 anni ed è stato lo storico direttore de Il Giornalino.

Il Giornalino sotto la direzione di Don Tommaso Mastrandrea

Il Giornalino, la storica rivista per ragazzi delle Edizioni San Paolo fondata nel 1924, vede crescere la presenza di pagine dedicate al fumetto già negli anni '60: sono 24 nel 1961, 32 nel 1965 e 56 dal 1969.

Ma è solo con l'arrivo di Don Tommaso Mastrandrea, nel 1976, che il fumetto assume un ruolo importante raccogliendo l'eredità dello storico Corriere dei Piccoli ormai in crisi. Vengono valorizzate le serie che avevano esordito solo qualche anno prima in sordina come La Linea di Osvaldo Cavandoli e Pinky di Massimo Mattioli o quelle straniera come Lucky Luke e Asterix.

Don Tom, come veniva amichevolmente chiamato Don Tommaso Mastrandrea, però non si accontenta e realizza sceneggiature per serie originali a tema religioso come la Bibbia a fumetti, È lui, Paulus (serie di fantascienza che rinarrava la vita di San Paolo!) e Il segreto dei quattro codici sulla vita e l’opera del fondatore della Società San Paolo, il beato don Giacomo Alberione.

Indefesso va alla ricerca di autori vogliosi di mettersi in gioco con serie originali ed è in questo momento che la rivista diventa un incredibile ricettacolo di talenti. Arrivano Larry Yuma, Il commissario Spada e Bellocchio e Leccamuffo oltre a trasposizioni a fumetti di romanzi classici e autori del calibro di Gavioli, Caprioli, Sergio Toppi, De Luca.

Negli anni '80, su idea originale e testi dello sceneggiatore Marco Di Tillo, furono realizzate le serie: I grandi del jazz, I grandi del calcio, I grandi del cinema, realizzate dai più noti disegnatori della testata.

Sotto la sua guida, intorno alla metà degli anni '80, il Giornalino raggiunse le 240 mila copie di diffusione!

Se ne va uno degli attori più importanti di un certo fumetto italiano, forse poco conosciuto al grande pubblico ma di fondamentale importanza.

Lo saluta al meglio il disegnatore Roberto Rinaldi con questa malinconica illustrazione apparsa sul suo profilo facebook ufficiale: