Golden Globes 2019: tutti i vincitori e il trionfo per Bohemian Rhapsody

Anche quest'anno si sono tenute le premiazioni del premi Golden Globes. Rivediamo insieme tutti i vincitori.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Dopo la precedente edizione, ancora segnata dallo scandalo del #metoo che ha coinvolto tutta Hollywood, ed i cui echi sono ancora fortissimi su tutto lo show business, l'edizione 2019 dei Golden Globes si è svolta ieri sera all'insegna dell'integrazione, della parità dei diritti e, soprattutto, del politically correct.

Si dice spesso che i Golden Globes siano un'anticamera della notte degli Oscar, sia per la rosa dei papabili vincitori delle ambite statuette che per i temi che vengono normalmente affrontati. E in effetti è proprio citando la questione relativa i Tweet omofobi dell'attore Kevin Hart, vecchi di moltisismi anni, ma comunque costatigli la conduzione dei prossimi Oscar, che la serata ha preso il via tramite il tipico monologo ad opera dei presentatori -  quest'anno l'attrice Sandra Oh e il comico Adam Samberg. Ieri hanno scherzato sul fatto che fossero probabilmente gli unici due ad Hollywood a non aver ancora offeso nessuno (e dunque meritevoli di condurre la premiazione).

La stessa conduttrice si è poi portata a casa una statuetta come "Migliore Attrice in una serie drammatica" per il suo ruolo nel serial "Killing Eve", arrivata in Italia lo scorso ottobre in esclusiva per TIMision, mentre il corrispettivo maschile del premio è andato all'attore Darren Criss per la sua straordinaria interpretazione in "L'assassinio di Gianni Versace", titolo della seconda stagione dell'antologica "American Crime Story".

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Al di là delle battute, questa edizione si è contraddistinta per la volontà di trasmettere un messaggio di integrazione e di accoglienza, con una premiazione che ha messo in evidenza più che mai la complessità e la ricchezza del cinema afroamericano.

Curioso, ma forse non è un caso, che a vincere sia stato uno dei film più "politically correct" degli ultimi anni, ovvero quel Bohemian Rhapsody che ha consacrato l'istrionico trasformismo dell'attore Rami Malek, ai più noto per l'ottima interpretazione nel serial Mr. Robot, ed oggi acclamato come uno straordinario caratterista nei panni del genio musicale di Freddie Mercury. Il film per altro è stato premiato come "Miglior film drammatico".

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Malek, dunque, porta a casa anche la statuetta come "Miglior Attore in un film drammatico", un premio che l'artista ha dedicato ai Queen, a Freddie e che ha certamente stupito molti dei presenti in sala, che davano per favorito un'altro film musicale, ovvero "A Star is Born", con protagonista Lady Gaga e Bradley Cooper - che è comunque riuscito a portare a casa una statuetta, quella per la migliore canzone, "Shallow", ritirato da Gaga e dal produttore Mark Ronson, insieme ad Anthony Rossomando e Andrew Wyatt. Visibilmente commossa, Lady Gaga ne ha approfittato per ricordare quanto sia difficile per una star della musica essere presa sul serio come attrice, dedicando il premio a Bradley Cooper, la cui sintonia sul set è stata espressa più e più volte dalla musicista, tanto da diventare un meme ben noto in rete. La canzone, per inciso, è questa:

Chiudendo il giro di boa relativo al mondo della musica, per il secondo anno di fila Justin Hurwitz si porta a casa la statuetta per la miglior colonna sonora.

Dopo il successo dello straordinario musical La La Land, Hurwitz surclassa sé stesso musicando First Man, film bellissimo e profondo che corona per la seconda volta la straordinaria collaborazione tra il compositore e il regista Damien Chazelle.

Grande commozione anche per l'attrice Glenn Close, al suo terzo Golden Globe, che si conferma una delle più amate star del cinema e della tv americana, portandosi a casa la statuetta di "Migliore Attrice in un film drammatico"

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Il premio per la la migliore commedia se l'è invece aggiudicato "Green Book" commedia di Peter Farrelly (più noto per la serie Scemo & più scemo) che intasca anche la statuetta per la migliore sceneggiatura.

Interpretato da Viggo Mortensen e lo straordinario talento di Mahershala Ali, prossimamente protagonista della terza, attesa, stagione di True detective, il film racconta la storia vera tra un buttafuori italoamericano ed un pianista afromaericano nel bel mezzo dell'America degli anni '70.

Una storia di black humor, apertamente anti-razzista, che ha consacrato Ali anche come "Miglior attore non protagonista in un film", evidenziando tutto il talento di un attore che, non a caso, si era già portato un Oscar a casa, sempre come "Miglior attore non protagonista", grazie allo straordinario Moonlight, e diventando il primo attore musulmano ad essere consacrato alla storia del cinema americano.

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Migliore attrice non protagonista è invece l'attrice e regista Regina King, che si porta a casa l'ambito premio grazie alla sua interpretazione in "Se la strada potesse parlare", confermando l'ottimo occhio di Barry Jenkins (regista di Moonlight per l'appunto) per la scelta del cast delle proprie pellicole.

Altro grande successo della serata, lo straordinario "Roma", del doppio Premio Oscar Alfonso Cuaròn, che si porta a casa non solo la statuetta di "Miglior film in lingua straniera", ma consacra anche Cuaròn con il premio per la migliore regia, come del resto aveva già fatto la critica sottolineando - come se servisse ribadirlo - quanto straordinario sia stato il lavoro del regista messicano, che per altro ha scelto di portare il film in sala solo brevemente, preferendo poi una distribuzione tramite Netflix dove, per altro, il film è già disponibile.

Grande emozione per i premi alla carriera, con la novità di quest'anno di un premio pensato per celebrare le star della televisione. E così se dal 1952 il premio alla carriera per i meriti al cinema è stato intitolato a Cecil B. DeMille, da quest'anno il medesimo premio ma relativo alla tv è dedicato a Carol Burnett, grande mattatrice della televisione americana già dal 1967 con il suo The Carol Burnett Show, e già inserita nel 1985 nella Television Hall of Fame.

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Il premio alla carriera cinematografica va invece al sempre straordinario Jeff Bridges, che ritirando il premio si è speso in un discorso emozionato e toccante, che ha piacevolmente impressionato il pubblico in sala e non solo. Vi lasciamo al video della premiazione dell'attore, che per altro a fine 2019 spegnerà le sue settanta candeline, per poi proporvi una lista completa dei premi con relativi vincitori.

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Miglior film drammatico Bohemian Rhapsody

Miglior attore in un film drammaticoRami Malek – Bohemian Rhapsody

Miglior attrice in un film drammaticoGlenn Close  - The Wife

Miglior film o commedia musicaleGreen Book

Miglior attrice in una commedia o in un film musicaleOlivia Colman - La favorita

Miglior miniserie o film per la tvL'assassinio di Gianni Versace

Miglior serie tv comedyIl metodo Kominsky

Miglior attrice in una serie tv comedyRachel Brosnahan - The Marvelous Mrs. Maisel

Miglior registaAlfonso Cuarón - Roma

Miglior attore in una miniserieDarren Criss - L’assassinio di Gianni Versace

Miglior film in lingua stranieraRoma

Miglior attore in un film musical o in una commediaChristian Bale- Vice, L’uomo nell’ombra

Miglior sceneggiaturaPeter Farrelly, Nick Vallelonga, Brian Currie - Green Book

Miglior attore non protagonista in un filmMahershala Ali - Green Book

Miglior attrice in una serie drammaticaSandra Oh - Killing Eve

Miglior attrice non protagonista in un filmRegina King - Se la strada potesse parlare

Miglior canzone originaleShallow - A Star Is Born

Miglior colonna sonora originaleJustin Hurwitz – First Man

Miglior attore non protagonista in limited series, serial tv e film per la tvBen Wishaw

Miglior serie tv drammaticaThe Americans

Miglior attore in serie tv drammaticaRichard Madden - Bodyguard

Miglior cartoonSpider-Man: Un nuovo universo

Miglior attore in serie tv musical o commediaMichael Douglas - Il metodo Kominsky