Il finale di Pale Blue Eye - I Delitti di West Point è la conclusione di un'indagine ingannevole

Ecco gli indizi che svelano Il finale di Pale Blue Eye - I Delitti di West Point

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a cura di Manuel Enrico

Se il regalo di Natale di Netflix è stata la seconda avventura di Benoit Blanc vissuta con Glass Onion, per iniziare il nuovo anno il servizio streaming di Reed Hastings ha puntato a un diverso tipo di indagine , spostando la cifra emotiva dall’approccio divertente di Rian Johnson a quello più teso e graffiante di Scott Cooper, con The Pale Blue Eye – i Delitti di West Point. mostrandoci un Christian Bale tormentato affiancato nientemeno che da Edgar Allan Poe. Film ai toni inquietanti e sconvolgenti, come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione, capace di tenere incollati allo schermo sino all’ultima scena, con un plot twist sorprendente, che si spinge a chiedersi quali fossero i segnali che potevano lasciarci intuire il finale di The Pale Blue Eye – i Delitti di West Point.

ATTENZIONE: quanto segue contiene spoiler su Pale Blue Eye - I Delitti di West Point

Ecco gli indizi che svelano il finale di Pale Blue Eye - I Delitti di West Point

Ovviamente, non possiamo evitare di invitarvi a proseguire la lettura solo dopo avere visto il film di Netflix, onde evitare in odiosi spoiler. L’indagine dell’investigatore Augustus Landor (Christian Bale) e del giovane cadetto dell’accademia di West Point Edgar Allan Poe (Harry Melling) si fonda su una caratterizzazione marcata di un ritualismo esoterico che fuorvia l’attenzione dello spettatore, eppure durante la pellicola ci sono alcuni indizi che ci consentono di comprendere chi fosse il vero assassino, come svelato nel finale di The Pale Blue Eye – i Delitti di West Point.

Il momento in cui Landor entra in scena, viene mostrato mentre si lava le mani nel fiume, con movimenti che denotano una certa ansia. Non viene spiegato come mai l’investigatore stia compiendo questo gesto, ma lo vediamo guardarsi continuamente intorno palesemente agitato, al punto che rimane sorpreso mentre, cercando di tornare alla propria casa in modo furtivo, viene raggiunto dagli uomini di West Point. Si percepisce una certa agitazione in questa scena, come se Landor stesse cercando di nascondere qualcosa.

Che ci sia qualcosa di misterioso in Landor appare evidente nelle rare volte in cui parla della sua famiglia. Se non si fa problemi a menzionare la morte della moglie, non sembra voler approfondire la sorte della figlia, Mattie, limitandosi a dire che non è più con lui. La sua espressione, in questi casi, si fa sofferente e sfuggevole, concedendo come unico indizio che Mattie se ne è andata con un ragazzo che non ha mai conosciuto, ma questa sua affermazione non convince Poe, che percepisce come ci sia un’altra verità, taciuta e sfuggevole.

Che la sorte di Mattie sia un argomento tabù lo si vede anche nel rapporto tra Landor e la taverniera Patsy, con cui l’investigatore ha una relazione che gli consente di parlare della moglie morte, ma che lascia fuori ogni riferimento alla figlia, tanto che la donna sospira nei momenti in cui sembra poter toccare quell’argomento, salvo poi vedere immediatamente Landor chiudersi. È evidente che Mattie sia quindi un elemento essenziale della dinamica di Landor nella trama del film.

A rendere sospettoso Poe è il dettaglio che i delitti di West Point non sono esattamente tutti legati a una dinamica rituale. L’asportazione del cuore dal cadavere di Fry avviene dopo che il corpo è stato portato all’obitorio, e lo stesso Landor sembra sorpreso nel vedere questo gesto efferato, e mentre Poe cerca di trovare una motivazione razionale, l’investigatore non perde tempo a creare una teoria che mira a convincere tutti che sia in corso una serie di omicidi rituali, puntando direttamente all’esperto del soprannaturale Jean-Pepe come conferma delle sue teorie. Eppure, tranne questo dettaglio del cuore mancante, non ci sono segnali che motivano questa sua teoria, intuizione strana per un uomo che viene presentato come razionale, ma che sembra invece improvvisamente incline a cercare motivazione sovrannaturali e mistiche.

Questi indizi, se ben collegati, portano alla stupefacente conclusione esplicitata nel finale di The Pale Blue Eye – i Delitti di West Point: l’assassino è lo stesso Landor. Per quanto la prassi esoterica della famiglia Marquis sia effettivamente reale, non si può negare che questa sia una perfetta copertura per Landor, che sta seguendo una propria, personale vendetta contro alcuni cadetti di West Point, rei di aver abusato dell’amata Mattie. Spezzata dal trauma, la ragazza si è tolta la vita, spingendo il padre a ordire questa complessa vendetta.