Il Rituale dell’Illusione, recensione: il lato oscuro di Hollywood

Arriva in Italia, grazie a Cut Up Publishing, Il Rituale dell’Illusione uno dei romanzi più sperimentali di Richard Christian Matheson.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Nel mondo dell’editoria, oggi più che mai, serve coraggio per osare e far emergere quelle opere che altrimenti il lettore amante del genere non potrà mai godersi nella nostra lingua. Si parla di un mercato legato ad un genere, quello della letteratura horror, che raramente esce “dalla zona di confort” che garantisce rientri economici garantiti, però lesinando sulla sperimentazione. È grazie a case editrici come Cut-Up Publishing se oggi possiamo parlarvi de Il Rituale dell’Illusione, uno dei romanzi più intimi e sperimentali appunto di Richard Christian Matheson.

Il Rituale dell’illusione e il legame con Hollywood

Geniale, come suo padre”, afferma Stephen King parlando di Richard Christian Matheson. Dopotutto, stiamo parlando di un autentico figlio d’arte. Richard Christian Matheson è uno scrittore e sceneggiatore cinematografico e televisivo statunitense, figlio di Richard Matheson, l’indimenticabile scrittore che ci ha regalato capolavori come Io sono leggenda, Tre millimetri al giorno e Duel.

R.C. Matheson è autore di oltre 100 racconti di horror psicologico e realismo magico, raccolti in più di 150 antologie e nelle sue raccolte di racconti Cicatrici e Zoopraxis entrambe disponibili nella nostra lingua e pubblicate da Independent Legions Publishing. Tra le altre sue opere, il romanzo Created by e il libro commemorativo Stephen King's Battleground. Come sceneggiatore sono di sicuro interesse i tre episodi di Masters of Horror, Big Driver di Stephen King, Amazing Stories e uno degli episodi di Incubi e Deliri (tratta dai racconti di Stephen King) che ha vinto due Emmy.

La sua fortissima vicinanza col mondo di Hollywood e la sua versatilità come scrittore di racconti, romanzi e sceneggiature, gli ha permesso di concepire Il Rituale dell’Illusione, il romanzo breve – o novella, fate un po’ voi – originariamente pubblicato nel 2013 e adesso per la prima volta in Italia grazie alla traduzione di Cut-Up Publishing. E vi anticipiamo subito che il vero protagonista del libro è appunto lo star system hollywoodiano.

Che fine ha fatto Sephanie Vamore?

Che fine ha fatto Sephanie Vamore? È questa la domanda che traspare già nelle prime pagine del primo capitolo “Finale Hollywoodiano”, dopo aver superato il frontespizio del “Primo Tempo”. Le intenzioni dell’autore sono chiare sin dalle prime battute: proiettare il lettore in un giallo di stampo hollywoodiano, presentandolo come se si stesse fruendo di una pellicola cinematografica. Ma contrariamente ai classici schemi, R.C. Matheson mette in campo un modello narrativo che non avevamo mai visto prima, o almeno mai su carta. Ma andiamo con ordine.

Sephanie Vamore è la bellissima giovane attrice all’apice della sua carriera, la recitazione ipnotica, un corpo meraviglioso e lo sguardo verde smeraldo incorniciato dal fuoco dei suoi capelli. Tutti la desiderano, l’ammirano, ma Sephanie è sfuggente nella sua unicità, fino a quando misteriosamente svanisce da Hollywood in circostanze davvero inquietanti. Infatti, Sephanie è coinvolta in un orribile incidente d’auto, dove lo scontro risulta essere letale per tutti gli occupanti della vettura, ma il corpo dell’attrice sembra svanito nel nulla.

Qualche tempo dopo, Sephanie viene celebrata da una grande festa in suo ricordo a casa del suo produttore cinematografico, durante la quale compare un gigante sconosciuto, che ferisce, violenta e uccide gran parte dei presenti, salvo poi scomparire misteriosamente da un'auto della polizia che lo aveva catturato.

Il tempo che intercorre tra questi due eventi è narrato con un insolito e originale modello narrativo sorretto da una serie di interviste, articoli e testimonianze di circa 50 persone del mondo del cinema, tutti personaggi di fantasia, ma con elementi di contatto con la realtà di notevole credibilità. Dalle dichiarazioni dei personaggi emergono principalmente l'avidità, l'egocentrismo, il cinismo e i complessi di inferiorità di molti cineasti. È incredibile come in così poche pagine (circa 100) l’autore abbia delineato il carattere e l’intimità di così tanti personaggi, ma soprattutto la forma evanescente di Sephanie, chiaramente ispirata al mito di Marylin Monroe.

Nel complesso, la novella di Matheson presenta un intreccio narrativo efficace, a tratti surreale, fin quando, in un determinato punto, vira verso una svolta soprannaturale, un realismo magico se vogliamo non estraneo all’autore con tanto di testi ebraici magici. Tra giallo ed alcuni elementi horror, R.C. Matheson non lesina di ricorrere alla satira di un contesto patinato che nasconde spesso fragilità e nefandezze di ogni tipo.

Il modello narrativo non è esattamente lineare, proprio per la singolare narrazione composta dal susseguirsi di testimonianze della galassia di Hollywood, a questo si somma anche un’indagine per scoprire la verità dietro la presunta morte di Sephanie Vamore, per una lettura che richiede al lettore uno sforzo superiore per comprendere appieno l’intera storia, una narrativa assolutamente fuori dagli schemi.

Sempre riguardo al modello narrativo adottato e per la gioia di tutti i cinefili, la storia – e il libro stresso – è strutturata e scandita da una mescolanza dei tempi di una pellicola, Primo Tempo, Secondo Tempo e Titoli di Coda con i titoli dei capitoli di un romanzo.

Il volume de Il Rituale dell’Illusione è curato nei minimi dettagli che contraddistinguono le pubblicazioni Cut-Up: volume cartonato, pagine d’inserto nere e carta avoriata. Tutti dettagli che non passeranno inosservati ai bibliofili e non solo, dato che quest’opera è disponibile sono nel formato cartaceo.

Il romanzo scorre velocemente, complice lo stile adottato, e al termine non eravamo ancora in possesso di tutte le risposte del giallo sulla scomparsa di Sephanie, o almeno non di tutte le chiavi di lettura. Riconoscendo che a partire dal Secondo Tempo entrano in gioco diversi elementi che infittiscono la trama e la complicano inaspettatamente. Tuttavia, il suo essere intrigante e la sua brevità permettono sicuramente una seconda (ma anche una terza) lettura. Se amate R.C Matheson o semplicemente volete scoprirlo nella sua opera più sperimentale, Il Rituale dell’Illusione potrebbe essere il giallo a tinte horror che fa per voi.