Il Varco nel Vuoto, recensione della nuova Space Opera di Tim Pratt

Il Varco nel Vuoto è un nuovo romanzo di genere fantascientifico del noto autore Tim Pratt, tie-in del gioco da tavolo Twilight Imperium.

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a cura di Giovanni Arestia

Il Varco nel Vuoto è un nuovo romanzo di genere fantascientifico del noto autore Tim Pratt già famoso per l'apprezzata trilogia The Axiom. Si tratta di un'opera che in realtà è un tie-in del gioco da tavola di ambientazione spaziale intitolato Twilight Imperium che in Italia è giunto alla sua quarta edizione ed è distribuito da Asmodee. Il romanzo presenta una visione molto differente rispetto ai canoni del genere sci-fi, con alcuni personaggi molto divertenti (sia eroi che cattivi) e una trama che consente loro di vivere numerose avventure ricche di colpi di scena dall'inizio alla fine del libro. In ogni caso, grazie alla nuova edizione interamente tradotta in italiano merito della collaborazione tra la casa editrice Aconyte Books e Asmodee Italia, cercheremo di sviscerarne i pregi e i difetti in questa recensione.

Il Varco nel Vuoto: la quiete prima della tempesta

La trama vede come protagonista il capitano Felix Duval, un umano a capo dell'incrociatore Temerarius, e del suo equipaggio, appartenente alla Coalizione Mentak, che si trova a pattugliare un remoto sistema coloniale dove non accade mai nulla di rilevante. Quest'ultima è, in realtà, una sorta di punizione: la disobbedienza agli ordini dei suoi superiori hanno spinto quest'ultimi non solo a fargli comandare un equipaggio formato da ex prigionieri ma lo hanno anche punito assegnandolo a pattugliare un'area dello spazio ristretto dove non succede, appunto, assolutamente nulla. Un giorno, tuttavia, si trovano a rispondere a una richiesta di soccorso proveniente da una luna sotto attacco e questo sarà l'inizio della fine. L'annoiato equipaggio mette in salvo uno scienziato di nome Thales ricercato da varie fazioni nemiche scoprendo che l'uomo sta sviluppando una tecnologia rivoluzionaria in grado di creare nuovi buchi neri. Thales è un uomo estremamente fastidioso e con un ego smisurato, ma la sua presenza è troppo importante per lasciarlo in mano ai nemici e per questo motivo decidono di aiutarlo anche a costo di trovarsi nel bel mezzo di un fuoco incrociato tra due gruppi rivali. A questo punto inizia la vera avventura, ma quanto Felix potrà davvero fidarsi di Thales?

Il Varco nel Vuoto è una divertente opera di ambientazione spaziale raccontata in terza persona dal punto di vista del capitano Felix, con occasionali spunti per osservare le differenti prospettive delle due antagoniste che finiscono per inseguire il protagonista e il suo equipaggio. Tim Pratt utilizza questi diversi punti di vista per descrivere e presentare al lettore sia i personaggi che le ambientazioni e i risultati finali sono davvero ottimi. Coloro i quali abbiano già familiarità con l'ambientazione di Twilight Imperium potrebbero sentirsi immediatamente a proprio agio grazie all'ottima rappresentazione delle tipologie di razze aliene, dei pianeti e delle varie fazioni impegnate nell'avventura, tuttavia chi invece non dovesse avere familiarità con il gioco da tavolo, non avrà alcun problema a inserirsi e apprezzare l'ambientazione dato che la narrazione è abbastanza lineare e l'autore ha pensato bene, in alcuni punti cardine, di fermare l'avventura per dare sempre le giuste spiegazioni al lettore meno avvezzo.

Un gioiello di Space Opera

Come evidenziato sopra, Il Varco nel Vuoto ha numerosi elementi della Space Opera e, dopo poche pagine, nasce la sensazione di una trama che potrebbe potenzialmente diventare densa e complessa come un qualsiasi romanzo del genere: varie sotto trame, tanti personaggi tutti diversi e un numero di pagine da far invidia a Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Probabilmente con un autore diverso, sarebbe potuto benissimo essere così, divenendo nel complesso un'opera di finzione confusa e impenetrabile. Tuttavia c'è una ragione ben precisa per cui Pratt ha vinto un Hugo Award: sa perfettamente come trattare questo genere senza risultare troppo ampolloso. Nelle mani di Pratt, Il Varco nel Vuoto è un'assoluta delizia, il tipo Space Opera che bisognerebbe leggere almeno una volta: la scrittura è impeccabile, la trama è coinvolgente, frenetica e popolata con alcuni dei personaggi più memorabili che abbia letto in un romanzo di fantascienza da un bel po' di tempo a questa parte. Per completare il tutto, Pratt ha un senso dell'umorismo perfidamente secco che spinge a ridere anche i lettori più cinici e seriosi. Non capita spesso, infatti, di tornare indietro e rileggere una pagina più volte solo per apprezzare la battuta, l'osservazione tagliente o la frecciatina lanciata al momento giusto.

Gran parte dell'umorismo, e anche della tensione drammatica, deriva dalla qualità e dalla profondità dei personaggi. Duval è un grande protagonista, abile ed equilibrato ma ancora sufficientemente inesperto nella gestione degli eventi più oscuri e pericolosi. Il suo rapporto con Tib e Calred è uno dei più grandi elementi del romanzo e si nota immediatamente come i tre stiano creando una squadra interessante ed efficace con i propri punti di forza e di debolezza. Thales, invece, si fa conoscere come un tipico scienziato pazzo, privo di originalità, che sputa sentenze, insulti e battute arroganti. Tuttavia, con il progredire del romanzo, l'autore realizza un grandioso sviluppo tridimensionale, con alcune motivazioni sorprendenti riguardanti proprio il suo archetipo caratteriale. Infine le antagoniste, Amina Azad e Severyne Dampierre, formano un fantastico "team dei cattivi": inizialmente sono in lotta tra loro, ma poi si trovano costrette a stringere un'alleanza combattiva e temporanea per inseguire Duval e riconquistare Thales. Ci sono delle vere sorprese nel modo in cui si sviluppa la loro associazione, ma sarebbe molto ingiusto andare oltre rischiando di spoilerarvi le parti più salienti del racconto.

Conclusioni

Il Varco nel Vuoto è l'epitome di ciò che una Space Opera dovrebbe essere veramente: dettagliata, non eccessivamente complessa, piena di personaggi ben descritti e coinvolgenti e con una storia che abbraccia tanti elementi, si muove a un ritmo abbastanza veloce ma non si perde in dettagli inutili ed eccessivamente ampollosi. Tim Pratt ha creato qualcosa di veramente epico e con il cliffhanger presente nel finale è chiaro come la storia potrà ancora prendere pieghe molto interessanti. C'è un enorme potenziale per questa serie, e sinceramente non vedo l'ora dell'arrivo anche in Italia del secondo volume: The Necropolis Empire.