I 5 migliori videogiochi ambientati su Marte

Abbiamo scelto per voi 5 tra i migliori videogiochi ambientati su Marte mai pubblicati: allora, siete pronti a un viaggio sul pianeta rosso?

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Soprattutto negli ultimi anni, Marte si è trasformato poco alla volta in qualcosa di più di un semplice sogno. Le recenti missioni spaziali non hanno fatto altro che alimentare sempre di più un immaginario collettivo che, oggi, è in grado di catturare e appassionare praticamente ognuno di noi.

Il merito è ovviamente delle migliaia di professionisti, da scienziati a “semplici” divulgatori, in grado di contribuire alla costruzione di un racconto che ormai sembra sempre più realistico. Una rapida occhiata allo scenario complessivo mostra però che no, non è tutto qui: la cultura popolare è infatti ricca di riferimenti al pianeta rosso, partendo dalla letteratura fino ad arrivare a pellicole che hanno scritto pagine importanti della storia del cinema.

Il mondo dei videogiochi non è però da meno, e oggi vogliamo parlarvi proprio di questo: quali sono, insomma, i migliori videogiochi ambientati su Marte? Abbiamo selezionato 5 titoli di generi e da epoche differenti, utili a comprendere come e quanto sia possibile approcciarsi al tema in modo sempre più vario. Allora, siete pronti?

Red Faction

Se pensiamo a Marte, non possiamo non pensare a Red Faction: la saga di Volition, iniziata nel 2001 con un entusiasmante primo capitolo, risulta ancora oggi uno dei migliori sparatutto in prima persona ambientati nello spazio. Ci troviamo in un futuro dove l’uomo è riuscito a colonizzare Marte, al fine di recuperare minerali ormai esauriti sulla Terra.

Vestiremo qui i panni di Parker, minatore della Ultor Corporation coinvolto suo malgrado in una spietata rivolta: la nostra avventura avrà inizio proprio qui, in un gioco che riesce a restituire un’immagine di Marte ben diversa da quella positiva e ottimista a cui la cultura pop ci ha abituato. In Red Faction avremo infatti a che fare con degrado e distruzione, figlie di un sistema creato per portare all’estremo e sfruttare senza ritegno ogni singolo essere umano.

Il successo del primo Red Faction, che peraltro restituisce uno sguardo critico e sprezzante nei confronti di ciò che la società può arrivare a rappresentare, portò  ben tre sequel per la saga. Dall’uscita di Armageddon nel 2011 non abbiamo però più alcuna novità, con Volition che si è spostata su progetti di altro genere: che i prossimi anni, con questa “corsa verso Marte” sempre più in voga, portino qualche bella sorpresa?


Zone of the Enders

Nato dalla mente di Hideo Kojima, che vestirà il ruolo di produttore per i due capitoli che compongono a oggi la serie, Zone of the Enders è un prodotto con pochi eguali nella storia dei videogiochi. Stiamo parlando di uno sparatutto in terza persona con forti elementi hack and slash, in un mix di generi capace di sviluppare e mantenere un certo livello di originalità.

Il primo capitolo esce nel marzo del 2001, è ambientato attorno l'orbita di Giove nel 2172 e vede protagonista il pilota di mecha Leo Stenbuck. Controllando l’Orbital Frame JEHUTY, voleremo nei cieli di Marte alla scoperta di un’avventura che, in pieno stile Kojima, può vantare una trama complessa e ricca di sfaccettature davvero particolari. Non mancheranno infatti misteri, complotti e tradimenti, il tutto impreziosito da un costante approfondimento dell’aspetto più umano dei personaggi raccontati. Anche a distanza di anni,insomma, Zone of the Enders è e rimane uno dei migliori videogiochi ambientati su Marte: un’esperienza che vi consigliamo di recuperare e che, siamo certi, non riuscirete a dimenticare facilmente.


DOOM

Cambiamo completamente genere passando a uno degli FPS più importanti della storia: la saga di DOOM non ha certo bisogno di presentazioni, ed è forse l’opera videoludica ambientata su Marte più celebre in assoluto. Il primo capitolo datato 1993 è stato rivoluzionario, dando vita e definendo un genere che oggi tutti noi abbiamo imparato a conoscere e apprezzare.

In Doom vestiremo i panni di un marine spaziale, in viaggio su Marte dopo essersi ribellato a un superiore che gli aveva ordinato di aprire il fuoco verso dei civili disarmati. Arrivato sul satellite Fobos, si troverà a indagare sulla misteriosa comparsa di orde di mostri demoniaci: inizierà qui una vera e propria strage, con il nostro protagonista a imbracciare fucili e ogni arma possibile e immaginabile per porre fine a questa devastazione.

Il successo del gioco fu incredibile, tanto da spingere id Software a dar vita a tanti sequel e spinoff che hanno reso Doom uno dei prodotti più amati dal grande pubblico. Un’opera senza tempo, che ancora oggi riesce a colpire per quanto innovativa e ricca di particolari davvero unici.


Martian Gothic: Unification

Facciamo ora un salto indietro fino all’inizio del nuovo millennio, con un titolo che a molti di voi risulterà probabilmente sconosciuto. Martian Gothic: Unification esce nel 2000 a opera della defunta TalonSoft, software house di Baltimora nota perlopiù per la saga Battleground, e purtroppo rientra in quella schiera di giochi che avrebbero meritato molta, ma molta più fortuna.

Siamo di fronte a un survival horror che, ispirandosi a prodotti come Resident Evil e Alone in the Dark, si dimostra in grado di costruire ed evocare un’atmosfera originale sotto molti punti di vista. Nel gioco controlleremo tre personaggi - Martin Karne, Kenzo Uji e Diane Matlock - accompagnandoli nel loro viaggio sulla base marziana Vita-01, il primo insediamento terrestre sul pianeta rosso.

La squadra viene mandata su Marte per indagare sulla misteriosa assenza, negli ultimi mesi, di comunicazioni provenienti dalla base: verranno presto a conoscenza dello sterminio dei residenti, e avrà qui inizio un’avventura all’insegna del terrore e ricca di enigmi da risolvere. Martian Gothic: Unification può inoltre contare su una firma d’eccezione come quella dell’autore di fantascienza Stephen Marley, che ha peraltro partecipato al doppiaggio del gioco sotto lo pseudonimo di Michael McGann.


Surviving Mars

Chiudiamo con quello che, con tutta probabilità, è uno dei migliori simulatori degli ultimi anni: Surviving Mars. Sviluppato da Haemimont Games, software house celebre per saghe come Imperivm e Tropico, questo gioco del 2018 è una perla per tutti gli appassionati del genere gestionale e non solo. Si tratta infatti di un’esperienza davvero completa e ricca di sfaccettature, con una maniacale attenzione ai dettagli a rendere il risultato finale unico e irripetibile.

Il nostro obiettivo sarà quello di costruire e mantenere una colonia sul pianeta rosso, producendo strutture e risorse adatte a far prosperare una comunità di persone sempre più grande. Il gioco non si limita però a questo: dovremo infatti fare i conti con guerre, pandemie, rivolte e addirittura possibili invasioni aliene, il tutto mentre ricerchiamo materiali e tecnologie da inviare sulla Terra per ottenere fondi e sostentamento di vario genere.

Ciò che rende Surviving Mars così speciale è il suo essere modellato sulla base di dati reali raccolti su Marte, potendo in tal modo contare su un’accuratezza e un realismo di base che lo consegnano alla storia come uno dei migliori videogiochi “marziani” di sempre.


Abbiamo visto cinque titoli ambientati su Marte che, nel corso degli anni, sono stati in grado di dire la loro nella lunga e ricca storia di questo medium. Vi lasciamo, come sempre, dandovi la parola: raccontateci nei commenti quali sono, per voi, i migliori titoli ambientati su Marte. Quali sono, insomma, quei giochi che vi hanno fatto sognare un bel viaggio sul pianeta rosso?