La Cautela dei Cristalli, recensione: un esperimento coraggioso ma imperfetto

La Cautela dei Cristalli di Alberto Ostini e Anna Lazzarini è un volume autoconclusivo che cerca di unire vari generi compreso il manga.

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a cura di Domenico Bottalico

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Orfana di collane come Romanzi a Fumetti e Le Storie, Sergio Bonelli Editore prova nuovamente a cimentarsi con un volume autoconclusivo nella speranza non solo di recuperare l'inerzia delle suddette collane ma anche di riuscire ad intercettare l'interesse dei lettori, soprattutto più giovani, intorno al rinnovato fenomeno manga. La Cautela dei Cristalli, scritto da Alberto Ostini con matite di Anna Lazzarini, è un'opera che cerca di mettere insieme vari generi e stili, mantenendo i suoi connotati bonelliani, ma strizzando inevitabilmente l'occhio, tanto narrativamente quanto stilisticamente, ai manga.

La Cautela dei Cristalli: amore e morte (adolescenziali)

Jordan ha diciassette anni e, dopo essere sopravvissuto ad un terribile incidente d'auto in cui sono morti entrambi i genitori, è costretto dallo zio, divenuto suo tutore legale, a frequentare un prestigioso college che forgia la futura classe dirigente del Paese. Ma Jordan è infelice e annoiato, vorrebbe dedicarsi all'arte inoltre l'ambiente elitario ed elitista lo soffoca causandogli problemi con compagni e professori. Improvvisamente la sua vita viene sconvolta dall'arrivo della bella ma tenebrosa Alanis.

Alanis sembra tanto libera quanto complicata e Jordan finisce inevitabilmente per innamorarsene. Tuttavia l'amore non è mai facile: Jordan scopre che Alanis frequenta la casa del misterioso Christopher e che ha problemi con la madre mentre un suo compagno di classe gli tira un colpo basso diffondendo per tutta la scuola i suoi ritratti della ragazza con tanto di numero di telefono. La loro relazione si interrompere sul nascere con Alanis che sparisce e Jordan è confuso e allo sbando. Eppure i due continuano a pensarsi.

Dopo l'ennesimo problema comportamentale, Jordan viene sospeso dal college e lo zio, stufo del suo atteggiamento, decide di ritirarlo dal prestigioso istituto. A dispetto delle sue attese però Jordan non batte ciglio anzi sembra essere contento di poter tornare a Londra e lavorare come magazziniere. Ma è una situazione temporanea e anch'essa infelice. Improvvisamente Alanis si fa nuovamente viva questa volta decisa a stare con Jordan.

Eppure c'è sempre qualcosa di sfuggevole in Alanis, anche nei momenti di pura felicità. La ragazza quindi si arma di coraggio e confessa la sua incredibile connessione con Jordan, una confessione che incrinerà nuovamente il loro rapporto che porta ad un nuovo allontanamento e ad un'altra incredibile confessione della ragazza. Sarà Christopher a spiegare a Jordan chi sia realmente Alanis e toccherà invece a Jordan dare un po' di pace a se stesso prima e alla madre della ragazza poi.

La Cautela dei Cristalli: praticamente young adult...

Relegare La Cautela dei Cristalli a semplice tentativo della Sergio Bonelli Editore di cavalcare l'attenzione intorno al fenomeno manga sarebbe ingiusto seppur è evidente come del manga, ma anche della cinematografia animata più recente proveniente dal Sol Levante, il racconto recuperi certi stilemi così come la confezione stessa che rappresenta davvero il punto di rottura rispetto alla produzione bonelliana anche più recente. 

Preso in quanto tale La Cautela dei Cristalli potrebbe collocarsi a tutti gli effetti fra i titoli della già citata collana I Romanzi a Fumetti, per quanto la costruzione del suo plot e il suo intreccio siano insoliti in seno agli stilemi bonelliani così come inesplorato è, per la casa editrice milanese, il genere che in cui il volume potrebbe essere catalogato ovvero quello del dramma soprannaturale dai toni romantici. 

Detto questo è bene subito sottolineare subito come La Cautela dei Cristalli non sia uno shoujo, non recuperandone di fatto nessuno stilema narrativo, ma si avvicina invece più ad una certa letteratura young adult proprio di stampo soprannaturale e romantico come citato poco sopra. È indubbio infatti che Alberto Ostini voglia descrivere le tribolazioni dell'amore adolescenziale, così forte con i suoi alti e bassi repentini da essere tanto fragile quanto assoluto, cercando di raccontarlo tramite una storia dinamica capace di parlare, grazie alla sua componente fantastica in maniera universale e trasversale.

Ed forse qui che La Cautela dei Cristalli mostra qualche incertezza: il tipo di lettore a cui il racconto si rivolge in realtà non è così universale. Al contrario si tratta di una cerchia molto ristretta, avvezza a certi stilemi e soluzioni narrative ancora prima che formali.

Ma davvero l'amore può vincere ogni cosa? Ai fini del racconto evidentemente sì, tenendo sempre presente che il taglio del volume non è assolutamente realistico, tuttavia è impossibile non sottolineare come non tutto funzioni alla perfezione ne La Cautela dei Cristalli. Non sempre infatti le lunghe sequenze "oniriche" che servono a trasportarci nella mente e negli stati d'animo dei due protagonisti non riescono a mantenere la tensione costante. L'idea è quella evidentemente di trasportare su carta certe soluzioni cinematografiche viste nei lungometraggi di registi come Shin'ichirô Ushijima, Makoto Shinkai e Naoko Yamada. Tuttavia, per quanto Anna Lazzarini si superi in più di un frangente, spesso la lettura risulta straniante.

A questo non contribuisce la base young adult che spesso e volentieri si piega in teen drama perdendo i connotati più interessanti così come il twist legato ad Alanis, seppur efficace ai fini del racconto, non è particolarmente originale. L'ambientazione scolastica anglosassone poi è abbastanza generica e non fornisce particolare slancio, come accade per quella nipponica che per cultura sembra sempre capace di fornire nuovi spunti, alla caratterizzazione dei due protagonisti che i due autori cercano di cesellare in maniera certosina, ma non sempre efficacissima, pagina dopo pagina.

C'è da premiare il coraggio degli autori perché La Cautela dei Cristalli è un romanzo a fumetti che ha cercato di fare suoi alcuni degli spunti migliori della letteratura mondiale degli ultimi anni ovvero le tematiche e gli stilemi young adult da un lato e l'efficacia e l'immediatezza del manga dall'altro. Una formula ambiziosa che riesce ad amalgamarsi solo a tratti durante la lettura e che, anche per questo motivo, merita di essere ritentata magari sacrificando qualcosa della estrazione classica bonelliana in favore di una maggior apertura e sperimentalità.

...ma formalmente manga

Questa "sperimentalità" è sicuramente già in atto nell'ottima prova di Anna Lazzarini alle matite. Qui riaffiora prepotente l'influenza nipponica a cominciare da un uso profuso delle mezzetinte e in molti frangenti dei retini digitali. Si tratta di una scelta stilistica che media il classico bianco/nero del fumetto popolare italiano con quelli che sono alcune delle caratteristiche proprie del manga. Altro frangente in cui le due scuole trovano idealmente un punto di mediazione è nelle anatomie: flessuose, a tratti androgine per il protagonista Jordan come si conviene in certi generi del manga sentimentale, certamente sexy ma mai stilizzate o esagerate come si conviene invece alla scuola italiana tutta votata al realismo.

Dove la Lazzarini invece si stacca completamente dalla tradizione bonelliana, e per giunta in maniera molto netta, è nella costruzione della tavola e nella ripartizione degli spazi. La classica gabbia bonelliana non è mai presa in considerazione, si lavora spesso su pagine intere o pagine doppie in cui vengono inserite didascalie medio-brevi, i riquadri hanno spesso tagli irregolari per aumentare la dinamicità con una leggera predilezione per la orizzontalità. Le figure sono spesso sbordate fungendo da ancora per layout completamente liberi o con inserti e riquadri satellite dal taglio audace. I balloon inoltre hanno una disposizione più irregolare rispetto al fumetto tradizionale italiano.

La prova della Lazzarini, anche solo in termini meramente didattici, è davvero notevole, personale e riconoscibile. Se qualche giovane disegnatore o disegnatrice infatti cercasse un ideale grimaldello per unire graficamente manga e fumetto italiano classico La Cautela dei Cristalli sarebbe senz'altro un ottimo punto di partenza.

Il volume

Anche la scelta del formato e la cura carto-tecnica del volume ricordano effettivamente quella dei manga. La Cura dei Cristalli è infatti presentato in volume brossurato con sovraccoperta formato 14.7x20 cm, dimensioni sicuramente inusuali per SBE. La foliazione è simile a quella dei già citati Romanzi a Fumetti, circa 350 pagine, mentre la carta scelta è sì quella usomano ma non quella tradizionalmente associata alle pubblicazioni della casa editrice milanese optando invece per una grammatura più importante la cui rese contraddistinta da una tonalità più chiara della carta stessa. Non vi sono pagine a colori e il senso di lettura è alla occidentale. Dal punto di vista editoriale e redazionale non vi sono contributi di nessun tipo né extra sulla lavorazione, da segnalare solo le bio degli autori posizionate strategicamente su una delle alette della sovraccoperta.