La Viña: la recensione

La Viña è un gioco in cui i giocatori vestiranno i panni di vendemmiatori, cercando di dimostrare di avere le capacità di guidare l'azienda agricola di famiglia. Raccogliere l'uva e venderla alle cantine, cercando di ottenere punti prestigio e assicurarsi la vittoria.

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a cura di Alessandro Pabis

Il connubio fra giochi da tavolo e vino potrebbe risultare poco attinente, ma non è così strano come si possa pensare, altri titoli negli anni passati sono saliti alla ribalta, anche con un discreto successo, sfruttando il nettare degli dei come protagonista. Non è quindi una novità, ludicamente parlando, destreggiarsi fra bottiglie di vino, vigne e vendemmiatori, solitamente associati a titoli di complessità maggiore, a differenza di questo La Viña, fresco e leggero, adatto alle esigenze di ogni palato, pardon, di ogni giocatore.

È tempo di vendemmiare

Passato a miglior vita, un viticoltore ha lasciato in eredità una vigna ai propri eredi. Filari di uva pregiata, da cui ricavare ottimi vini, infestati purtroppo anche da uve di minor qualità, che negli ultimi anni hanno deprezzato il valore della tenuta.

Le condizioni per ottenere l'eredità, che metteranno l'uno contro l'altro da due a cinque eredi, sono chiare: chi si aggiudicherà l'intera azienda vinicola, sarà colui che avrà saputo portare all'antico splendore la vigna, raccogliendo e vendendo alle cantine le uve richieste ed ottenendo la maggior quantità di segnalini prestigio.

I giocatori agiranno mediante il proprio meeple di legno lungo il vigneto, scegliendo uno spazio in cui fermarsi sul tracciato e svolgendo un'azione di raccolta. Raggiunta una casella, si potrà scegliere se raccogliere la carta scoperta da un lato, oppure dall'altro lato. Raccogliendo la carta, verrà "sbloccata" la carta sotto di essa, in precedenza parzialmente coperta, rendendola ora disponibile a chiunque.

Il giocatore il cui meeple sarà in posizione più arretrata sarà il giocatore attivo, quindi questo potrebbe comportare anche più turni in successione da parte dello stesso giocatore.

C'è uva e uva

Ogni carta riporterà un valore e la tipologia di vino, oltre ad eventuali simboli rappresentanti degli attrezzi, che assegneranno immediatamente dei vantaggi una volta raccolta la carta. Questi attrezzi saranno limitati, utilizzabili in qualsiasi momento per cambiare le regole di base del gioco. Raccogliere una carta parzialmente bloccata sarà dunque possibile, utilizzando l'attrezzo roncola, così come poter raccogliere due carte con un'unica azione, anziché una soltanto, sfruttando le cesoie. Con gli stivali si potrà raccogliere una carta lasciata indietro, come se ci si trovasse sulla stessa casella. Ovviamente al termine dell'azione il giocatore sarà ugualmente obbligato a muoversi in avanti. Una volta utilizzati, i segnalini torneranno nella riserva comune.

La carta uva scelta andrà posta su di una delle due ceste a propria disposizione, pronta per essere venduta una volta raggiunta l'estremità opposta del vigneto. Ottimizzando le proprie azioni nella scelta delle carte e la loro disposizione nelle ceste, si potranno vendere entrambi gli interi raccolti, rispettando le richieste delle cantine per quanto riguarda la tipologia e il valore d'uva, ottenendo in cambio punti prestigio.

Il giocatore attivo potrà decidere se raccogliere una carta e poi muoversi, oppure muoversi e poi raccogliere una carta. Qualsiasi sarà la sua scelta, una cosa è certa, dovrà muoversi e spostarsi su di una casella successiva a quella in cui si troverà.

Ogni casella è composta da due spazi ed ogni spazio potrà essere occupato da un solo vendemmiatore. Nel proprio turno il giocatore dovrà muovere obbligatoriamente su di un'altra casella, differente da quella occupata, anche se lo spazio all'interno della stessa casella dovesse essere libero.

Una volta giunti al termine della vigna, si potrà muovere all'esterno e procedere alla vendita di entrambi i propri cesti. Il contenuto di una cesta per essere venduto dovrà contenere unicamente le uve richieste da una delle cantine disponibili, sarà dunque cura dei vendemmiatori riporre le carte uva con attenzione in fase di raccolta.

Ogni cesto potrà contenere tante carte, quanti sono gli slot a disposizione, senza mai eccedere nella quantità. L'intero contenuto di un cesto potrà essere spostato in un altro cesto, sempre restando nei limiti della portata, oppure eventualmente scartato.

Nel setup iniziale, in base al numero di giocatori, verranno assegnati dei segnalini a forma di botte. I giocatori applicheranno una botte sullo slot libero della cantina a cui riusciranno a vendere l'uva richiesta, in cambio la cantina darà al giocatore il corrispettivo di punti prestigio, come indicato sulla tessera cantina.

Sempre nel setup, verranno estratte casualmente tante cantine quanto indicato nel regolamento, in base al numero di giocatori, più una cantina cooperativa vinicola, una cantina speciale alla quale poter vendere qualsiasi tipologia d'uva e in qualsiasi quantità, ottenendo in cambio punti prestigio per la metà del valore venduto. Vendendo uva di valore dieci, si otterranno cinque punti ad esempio.

Un segnalino uva Jolly sarà assegnato al primo venditore del turno corrente, colui che arriverà per primo alle cantine. Questo segnalino potrà essere sommato come un +1 al valore di un proprio cesto in fase di vendita. Questi segnalini, essendo cumulabili, potranno essere utilizzati anche tutti insieme a discrezione del giocatore.

Una volta raggiunte le cantine si attenderà che tutti i giocatori vi ci arrivino, per poter poi ricominciare con un nuovo turno. Il gioco finirà non appena un giocatore avrà posizionato con una vendita l'ultimo dei propri barili, a quel punto gli altri termineranno il giro, raggiungendo l'uscita e portando a compimento le ultime vendite. Chi avrà ottenuto il maggior numero di punti prestigio sarà il vincitore.

Giocando in due

Non capita spesso che un gioco per cinque giocatori giri così bene anche in due. In questo gioco l'autore ha saputo trovare la quadra, aggiungendo un paio di meeple e cambiando pochissimo del regolamento. Un meeple in più per ognuno dei due giocatori, che verrà posto alternato in fase di partenza, ma che durante il gioco potrebbe portare i giocatori a fare più azioni in successione. Gestire due lavoratori, ma controllati sempre dallo stesso vendemmiatore, con sempre le due sole ceste, può portare a dinamiche di gioco differenti, aperte a diverse strategie. Il gioco in due si rivelerà infatti più scacchistico, come spesso avviene con questa tipologia di giochi, lasciando spazio al botta e risposta, e andando ad ostacolarsi con più tenacia sulle vendite alle cantine.

Un gioco adatto a...

Ma chi è astemio ci può giocare? Ovviamente sì, il gioco è adatto anche ai minorenni dagli otto anni in su, non per forza e unicamente dagli amanti del vino. La linearità delle azioni e la semplicità del regolamento lo rendono un prodotto fruibile da chiunque. Il tempo contenuto e la possibilità di giocarci da due a cinque giocatori, giocano a favore del titolo, che può essere apprezzato a più livelli. L'alea è ben presente in fase di setup, nella selezione casuale delle cantine e delle carte, oltre che nel refil di ogni fine turno, ma permette una buona rigiocabilità con partite sempre diverse.

materiali

I materiali sono tutti racchiusi in una scatola compatta, di dimensioni contenute e ben illustrata. Sembra un piccolo cartone del vino, di quelli che si trovano nei supermercati, esteticamente davvero molto accattivante. La grafica all'interno è davvero molto piacevole, i disegni ricordano i vecchi cartoni animati di Lucky Duke, la simbologia è abbastanza chiara, bella e colorata. Qualitativamente il cartoncino utilizzato è di ottima fattura, come sempre nei giochi dell'editore, così come anche le carte paiono nella media. La componentistica, fra le varie tile a disposizione, è davvero ricca, con all'interno anche due copie del manuale. L'edizione distribuita in Italia infatti contiene anche il regolamento in portoghese. Nel gioco l'unico testo presente è quello delle varietà d'uva sulle carte. Il regolamento di piccole dimensioni, sebbene composto di 24 facciate, si legge veramente in fretta grazie alla quantità di esempi con disegni di grosse dimensioni, chiari e precisi, che occupano spesso intere pagine.

Conclusioni

Sfruttando un piccolo escamotage già visto in altri giochi da tavolo, quello di lasciare la mossa attiva al giocatore più arretrato nel tracciato, l'autore è riuscito a dare una bella profondità al gioco, che altrimenti sarebbe risultato troppo piatto. La scelta che si presenta davanti ad ogni giocatore è sempre la stessa, correre per primo alle carte migliori, oppure temporeggiare per raccogliere più carte, studiando meglio la situazione. Non è così scontata la scelta, certe volte si avrà maggiore ritorno nel prendere delle carte con viti spoglie, per accaparrarsi un attrezzo, piuttosto che andare testa bassa verso carte più appetibili. La Viña è sicuramente un titolo piacevole e ben fatto, sotto più punti di vista, dal ritmo di gioco immediato e diretto, ma non banale. Può incutere timore una volta preparato sul tavolo, per la quantità di materiale presente, ma lo scoglio psicologico si supera immediatamente non appena spiegate le pochissime regole. Un titolo profondo e concentrato, adatto per le serate in famiglia o per passare del tempo di qualità con amici, magari accompagnato a del buon vino.