![retrocult](http://www.tomshw.it/data/thumbs/8/8/6/8/retrocult-657a02a2f14e98f26b3d2b77f33fd7494.jpg)
Non sembra tanto difficile costruire un universo narrativo post-apocalittico. La fine del mondo si aggira indisturbata nell'immaginario perché è un contesto ben radicato in paure ataviche e universali. Con sfumature sovrannaturali o tecnofobiche, il gioco della sopravvivenza è ormai un meccanismo ben rodato. Lo dimostrano, ancora oggi, serial di successo come The Walking Dead.
![Interceptor Il guerriero della strada Mel Gibson foto dal film 3 big](http://www.tomshw.it/data/thumbs/0/4/9/6/interceptor-il-guerriero-della-strada-mel-gibson-foto-dal-film-3-big-25baa3cb6583da9c0b4b2db27689e77aa.jpg)
A partire più o meno da La notte dei morti viventi (1968) in poi i meccanismi della fantascienza distopica e del fantastico survivalista hanno cominciato a piantare le tende. Ma il primo a utilizzare le cronache del dopo-bomba per costruire una vera e propria casa dotata di solide fondamenta e mura tostissime è stato il cineasta australiano di origini greche George Miller (nome d'arte di Goerge Miliotis) con la sua saga di Mad Max.
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Interceptor
Interceptor (Mad Max è il titolo originale) è il primo episodio che nel 1979 ha lanciato la carriera del suo regista e del suo giovane attore protagonista Mel Gibson. È la storia di Max Rockatansky ex-poliziotto che combatte bande di stupratori e sciacalli in un mondo in cui solo i folli possono vivere senza sensi di colpa.
In questa prima pellicola George Miller pone una forte enfasi sulla violenza nelle strade. Sembra quasi paradossale cercare di drammatizzare vendette e incidenti stradali in un contesto così fortemente segnato dalla morte e dalle catastrofi ecologiche. Eppure nelle tante riprese in soggettiva, sempre pronte a catturare il punto di vista di un guidatore, Miller riesce a far intuire il senso barbarico e folle di un mondo nuovo basato sull'aggressività meccanica e su schemi di violenza che ricordano uno strano incrocio tra western e medioevo.
![interceptor by tomasoverbai d8udlka](http://www.tomshw.it/data/thumbs/0/4/9/8/interceptor-by-tomasoverbai-d8udlka-16ccdee1584dc7daf43664994ee6d220f.jpg)
Quando crollano civiltà e ordine costituito non vince chi riesce a costruire comunità pacifiche o a coltivare la terra con successo; vince chi riesce ad appropriarsi delle ultime armi da fuoco rimaste, chi riesce a procurarsi della benzina, chi riesce a spostarsi velocemente su mezzi blindati. Duelli tra auto e moto su strade deserte e polverose illustrano la vita quotidiana in quello che cinicamente quasi tutti noi definiremmo un credibile post-apocalisse. Cowboy che si confrontano in showdown meccanici.
![Immagine](http://www.tomshw.it/data/thumbs/0/4/9/6/immagine-0eda47daebef4df4c14e18dfb92e5e87e.jpg)
Giostranti medievali che incrociano le loro traiettorie definendo codici sempre nuovi di (dis)onore.Su tutto, in sottofondo, riecheggia l'ultraviolenza post-modernista e nichilista di Arancia Meccanica. I duelli e gli inseguimenti costituiscono il motore action del film e hanno un forte debito nei confronti di Duel (1971, Steven Spielberg) e (curiosa ammissione dello stesso regista) Come vinsi la guerra (The General, 1926, di Buster Keaton).