Mafalda, dal 1964 si contesta con il sorriso

Mafalda, l'irriverente bambina creata da Quino, esordiva il 29 settembre del 1964 fra domande ficcanti e sguardo disincantato sul mondo degli adulti.

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a cura di Domenico Bottalico

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Esordiva il 29 settembre del 1964, con due strisce settimanali sulla rivista Primera Plana, Mafalda l'irriverente personaggio creato da Joaquín Salvador Lavado Tejón che amava firmare i suoi lavori con lo psedonimo di Quino. Il personaggio conquista subito il favore del pubblico tanto da arrivare dopo solo un anno, più precisamente il 15 marzo del 1965, sulle pagine del quotidiano spagnolo El Mundo diffondendosi rapidamente in tutta l'America Latina e successivamente in Europa.

Mafalda - le origini e la storia editoriale

Quino creò Mafalda ispirandosi ad un bambina molto simile presente in Dar la Cara, romanzo di David Viñas pubblicato in Argentina nel 1962, per una campagna pubblicitaria commissionatagli da un'azienda di elettrodomestici. La campagna pubblicitaria non fu più realizzata e Quino recuperò il personaggio l'anno successivo quando gli fu chiesto di realizzare una striscia satirica per il settimanale Primera Plana, molto diffuso in Argentina all'epoca.

Oltre a Quino molto importante nella genesi di Mafalda è la figura di Julián Delgado, editore del settimanale Primera Plana e amico intimo di Quino, che suggerì all'autore di trasformare il personaggio in fumetto.

Il riscontro di pubblico è immediato tant'è che a partire dal 15 marzo del 1965 Mafalda approda sul quotidiano El Mundo dove l'autore progressivamente inizia a trattare in maniera decisa e sempre più da vicino temi di attualità nella strisce. Con il passaggio su un palcoscenico di portata nazionale, Quino rimpolpa anche il cast di personaggio con cui la piccola protagonista interagisce: nascono Manolito, Susanita e Felipe.

El Mundo chiude, causa fallimento, il 22 dicembre del 1967 e Quino riprende le pubblicazioni solo il 2 giugno del 1968 sul settimanale Siete Días Illustrados. Questo costringe l'autore ad abbandonare i temi di attualità che avevano portato al successo la striscia. Dopo aver realizzato oltre 3.000 strisce, Quino smette di pubblicare Mafalda il 25 giugno del 1973. L'autore dirà successivamente che questa decisione fu dettata dalla voglia di cimentarsi con altri personaggi e dalla paura che le strisce diventassero ripetitive.

Mafalda e il suo mondo

Mafalda è una bambina di 6 anni che odia la minestra e si comporta come tutte le sue coetanee. La differenza sta nel suo sguardo acuto e indagatore su quello che le accade intorno. È estremamente curiosa riguardo quello che accade nel mondo (celebri le strisce in cui si parla della Guerra in Vietnam o quelle in cui si riprendono a più riprese i temi della fame del mondo e del razzismo) e le sue domande agli adulti sono per questo ficcanti, dirette, disarmanti il che provoca in loro le caratteristiche crisi di nervi che possono essere curate solo dal fittizio medicinale calmante Nervocalm.

Lo spirito di Mafalda è quello di una gioventù ribelle profondamente preoccupata per il destino del mondo ed è per questo che le sue domande sono domande spesso "scomode" a cui a volte è impossibile rispondere perché mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.

Ad accompagnare, spesso in maniera riluttante, Mafalda nella sua curiosa indagine sul mondo ci sono una serie di personaggi:

  • Mamma Raquel (introdotta il 6 ottobre 1964) e Papà Angel (introdotto il 29 settembre 1964) sono una coppia normalissima, spesso in difficoltà a causa della irriverenza della figlia. Angel lavora in un alienante ufficio di assicurazioni ed è appassionato di botanica. Raquel è casalinga, ha studiato pianoforte e frequentato l'università, ma l'ha abbandonata dopo il matrimonio. In una delle prime strisce, Mafalda incolpa il padre di questa rinuncia.
  • Felipe (introdotto il 19 gennaio 1965) è il migliore amico di Mafalda, con lui condivide le riflessioni sul mondo. È un sognatore, odia la scuola e preferisce i fumetti del Cavaliere Solitario. Spesso è in difficoltà per il suo eccessivo senso di responsabilità. Abita nello stesso condominio di Mafalda. Il personaggio fu creato Quino ispirandosi al suo amico giornalista Jorge Timossi.
  • Manolito (Manuel Goreiro introdotto il 29 marzo 1965) è il figlio di un droghiere spagnolo (che molte volte vende roba avariata o di scarsa qualità) e mette il denaro sopra ogni altra cosa. Vende spesso caramelle agli amici fingendo di offrirle. A scuola è un po' zuccone, tuttavia va bene in matematica e in tutto ciò che può essere utile alla bottega del padre, in cui lavora come garzone. Sogna di diventare un giorno un ricco manager e di possedere una catena di negozi.
  • Susanita (Susana Beatriz Chirusi introdotta il 6 giugno 1965) è la "nemesi" di Mafalda. La sua visione del mondo è praticamente opposta a quella della protagonista. Frivola, pettegola e superficiale: dalla vita vuole un marito ricco e un numero enorme di figli, di cui uno che sia un medico affermato. Si disinteressa apertamente dei problemi del mondo e mostra disprezzo per i poveri e i bisognosi. Insulta spesso Manolito dandogli della "bestia".
  • Guille (Guillermo, in italiano Nando, introdotto nel 1968) è il fratellino di Mafalda. Al contrario della sorella adora la minestra. A volte compete con Mafalda nelle sue riflessioni, ma lo fa inconsapevolmente, e con una visione del mondo più ingenua di lei anche perché non va ancora neppure all'asilo ma riesce comunque a lasciare altrettanto imbarazzati i genitori. Spesso disegna e scarabocchia sui muri, irritando notevolmente la mamma. È un fan di Brigitte Bardot.
  • Miguelito (Miguel Pitti) è la voce più cinica del coro di personaggi. Pedante e  al limite della sociopatia, con grande scandalo di Mafalda, ammira Mussolini, di cui "il nonno parla sempre così bene".
  • Libertà (introdotta il 15 febbraio 1970) è una bambina più piccola di Mafalda. La madre è una traduttrice di francese. Il padre non appare mai nelle strisce; di lui si sa solo che è socialista, che lavora in un "postaccio da fame" e che parla spesso alla figlia di una "rivoluzione sociale" da realizzare in un futuro imprecisato. Vive in un appartamento molto piccolo, la sua famiglia è in brutte condizioni economiche. Influenzata dalle idee del padre vive anche lei nel miraggio di una "rivoluzione sociale". Particolarmente suscettibile ai commenti sulla sua ridotta altezza, è di un carattere molto acceso e tende a considerare quasi tutti gli adulti degli stupidi.

Mafalda e il suo impatto culturale

Mafalda ci insegna, ormai da oltre 50 anni, ad essere curiosi e a non fermarci alle apparenze cercando di comprendere meglio quello che accade intorno a noi con sguardo attento, responsabile e soprattutto critico. Il personaggio rappresenta quindi inequivocabilmente le aspirazioni idealiste, e per certi versi utopistiche, di una certa cultura anni '70. Da sottolineare come le strisce, e i commenti di Mafalda, siano venate spesso da un umorismo un po' amaro dovuto alla difficile situazione socio-politica dell'Argentina di quel periodo fra golpe militari e dittatura, anni che influenzeranno in maniera decisiva la produzione fumettistica del paese sudamericano.

Non è un caso che Mafalda faccia breccia nell'immaginario di molti intellettuali. Umberto Eco, che firma la prefazione del volume Mafalda la Contestataria pubblicata da Bompiani nel 1969, paragonerà Mafalda ai Peanuts di Charles M. Schultz. Pur essendo personaggi della stessa età però, Eco individuava una sostanziale differenza fra i personaggi ovvero il loro atteggiamento nei confronti del mondo: la marcata separazione del mondo infantile di Mafalda e dei suoi compagni da quello degli adulti dimostra la sua volontà di non integrarsi in esso, al contrario dei Peanuts, che sono quasi "adulti in miniatura".

Affermazione corroborata da Gabriel Garcia Marquez che nel 1992 scrisse:

Quino, in ogni suo libro, da anni ci sta dimostrando che i bambini sono depositari della saggezza. Quello che è triste per il mondo è che man mano che crescono perdono l’uso della ragione, a scuola dimenticano quello che sapevano alla nascita, si puliscono i denti, si tagliano le unghie e alla fine, diventati adulti miserevoli, non affogano in un bicchiere d’acqua ma in un piatto di minestra. Verificare questo in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia.

Mafalda - alcune curiosità

Dopo il 1973, Quino disegna Mafalda solo per attività connesse alla promozione dei diritti umani o campagne per il social. Fa eccezione in questo senso la vignetta apparsa il 23 ottobre del 2009 su La Repubblica. Mafalda infatti riappare per contestare l'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e supportare una campagna contro la sottomissione della donna.

Mafalda ha goduto anche di due serie di brevi corti animati, la prima del 1973 e la seconda del 1993, oltre che di un film animato del 1982.

A Mafalda sono state dedicate una piazza e una statua a Buenos Aires, una via a Bruxelles, a Angoulême e a Gatineau (in Quebec, Cananda) oltre che un francobollo celebrativo dalle poste in Belgio.

Mafalda in Italia

Mafalda appare in Italia per la prima volta nel 1968 in una antologia edita da Feltrinelli. Nel 1969 esce invece la prima raccolta intitolata Mafalda la Contestataria, pubblicata da Bompiani e con una prefazione firmata da Umberto Eco.

Nel 1970 viene pubblicata quotidianamente per un certo periodo da Paese Sera, il primo di molti giornali che decideranno di pubblicare la striscia, oltre alla raccolte e ai quotidiani, Mafalda verrà pubblicata anche su molte delle riviste di fumetto molto in voga fra gli anni '70 e i primi anni '80 come Il Mago (Mondadori, 1972), Il Mago Humor (Mondadori, 1976), Più (Editoriale Domus, 1982) e Eureka (Editoriale Corno, 1983).

L'ultima edizioni su rivista è datata 1992 ed è su Comix (Panini Comics) mentre in volume Magazzini Salani ha ristampato, a partire dal 2006, tutte le strisce in 12 volumi brossurati in formato orizzontale uguale a quello argentino.

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