Marvel's The Punisher, una vendetta lenta ma saporita

Il popolare e iconico giustiziere di criminali della Marvel si guadagna a furor di popolo la sua personale serie TV su Netflix. Il risultato è grezzo, cattivo e ricolmo di violenza come il suo protagonista, e la cosa non può che farci piacere.

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a cura di Andrea Balena

Ultimamente alla divisione televisiva Marvel non sembrava andargliene una giusta: dopo il fantastico esordio avuto con le prime stagioni di Daredevil e Jessica Jones, il progetto dei Difensori ha perso molto della sua qualità iniziale, con un discutibile Luke Cage e un noiosissimo Iron Fist. Anche la miniserie dedicata al super gruppo della scorsa estate ha deluso molti spettatori, gettando molti dubbi sul futuro qualitativo della Casa delle Idee.

Il difetto più grande di queste produzioni risiedeva nella caratterizzazione poco incisiva dei propri personaggi. Se il Diavolo di Hell's Kitchen ha sempre vantato un'iconografia unica e simbologie cristiane facilmente riconoscibili, altrettanto non si poteva dire dei suoi comprimari, resi sul piccolo schermo in maniera anonima se non addirittura imbarazzante. Per questo serviva l'intervento di Frank Castle, aka The Punisher (o il Punitore, all'italiana).

The Punisher Jon Bernthal

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Dapprima antagonista e in seguito personaggio ricorrente della seconda stagione di Daredevil, l'ex marine più incazzato dei fumetti ha colpito da subito gli spettatori, garantendogli come ricompensa una serie tutta per lui. A funzionare in questa nuova versione del personaggio (la quarta, in ordine cronologico) è stata soprattutto l'interpretazione di Jon Bernthal (The Walking Dead), che ha restituito al personaggio una fisicità senza eguali unita alla sete di vendetta per la sua famiglia.

Ritrarre un personaggio come quello di Castle può sembrare facile all'apparenza, ma lo showrunner Steve Lighfoot (Hannibal) ha preso una via più tortuosa ma di sicuro impatto: dietro il suo machismo da americano patriota si nasconde un uomo reso emotivamente instabile non solo dalla guerra ma anche dalla perdita dei suoi cari, di cui come sappiamo è indirettamente responsabile. Lo show si apre con un protagonista depresso e demotivato, una sensazione che lo accompagna per tutte le puntate fra una sparatoria e l'altra.

the punisher serie netflix saison 1 Sam Dinah

La collaborazione con l'hacker Micro e la ricerca della verità sul complotto della CIA sono la miccia che riaccende il fuoco in lui, e che di conseguenza porta a una nuova lunga scia di cadaveri. The Punisher si caratterizza per essere la serie Marvel/Netflix più violenta ed esplicita di tutte, cosa che viene ricordata in ogni singola puntata. Lontano da qualsiasi morale superoistica, Castle si mostra come una vera macchina di morte instancabile, piena di risorse e con la quasi fumettistica capacità di guarire in poco tempo da qualsiasi ferita.

Sorprende che la sceneggiatura abbia anche approfondito la figura mediatica di Punisher: nel mondo reale, in particolare in America, il personaggio è diventato una sorta di simbolo pop per l'americano medio reazionario che giustifica l'utilizzo delle violenza e anche per coloro che vanno in guerra per la patria - in American Sniper di Eastwood i soldati hanno pittato l'iconico teschio del personaggio sulle pettorine - e spesso mal interpretano il codice d'onore del personaggio. Frank uccide solo i criminali ma ripudia del tutto chi attacca gli innocenti. Nella serie dovrà persino affrontare chi ha mal interpretato il suo "credo" e le devastanti conseguenze.

Castle e Micro

Il risultato dei combattimenti è molto più soddisfacente e manesco di quanto visto recentemente con le imbarazzanti arti marziali in Iron Fist, riuscendo a restituire lo stesso feeling del cinema d'azione anni '80. L'imponente fisicità dell'attore aiuta molto a rendere credibili le scene ma a risultare ben fatte sono tutte le coreografie, che non si risparmiano quanto a violenza, per giunta accompagnate da brani rock e metal che esaltano il tutto.

Nonostante una partenza lenta, il ritmo della stagione cresce fino a culminare in un finale di stagione ottimo e pirotecnico. I cattivi risultano visivamente anonimi e non spiccano per carisma, ma si confermano ottimi avversari per l'antieroe, a volte brutali quanto lui. La seconda stagione non è ancora stata annunciata, ma il suo rinnovo è abbastanza scontato.


Tom's Consiglia

Se volete approfondire la versione fumettistica del personaggio, vi consigliamo la saga Bentornato Frank! dagli stessi autori di Preacher.

Maglietta Punisher Maglietta Punisher