Massive Darkness 2: Hellscape | La recensione

Massive Darkness 2: Hellscape è un dungeon crawler fantasy di netto stampo american: tonnellate di dadi per sconfiggere demoni, non morti e angeli caduti. Tutto direttamente all'inferno

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a cura di Silvio Colombini

Eravate davvero convinti che il male fosse sconfitto? Massive Darkness 2: Hellscape, distribuito in Italia da Asmodee, metterà bruscamente fine a questa vostra pia illusione! Un dungeon crawler fantasy cooperativo per 1-6 giocatori dove vestiremo i panni di potenti eroi, i Portatori di Luce, nel tentativo di fermare (questa volta per sempre, si spera) l’Oscurità che avanza. E questa volta, per farlo, andremo direttamente all’Inferno!

Massive Darkness 2: Hellscape: contenuti

Prima di entrare nel dettaglio di Massive Darkness 2: Hellscape andiamo a dare una rapida occhiata alle componenti che costituiscono il prodotto. La scatola si presenta di dimensioni medio grandi e di peso decisamente notevole: non sarà impossibile portarlo in giro da amici o in eventuali associazioni di gioco ma, francamente, potrebbe non essere il primo gioco che vi verrà voglia di portarvi dietro. Andando ad aprire il contenitore, il primo elemento che troviamo è il manuale di gioco: 52 pagine, contiene sia le regole per poter giocare sia le indicazioni per poter affrontare ciascuna delle undici missioni incluse.Nulla da dire su questo elemento del prodotto: le regole sono spiegate in maniera semplice e chiara; i pochissimi elementi poco chiari alla lettura si sono poi chiariti alla prima occasione di gioco. Anche sotto il punto di vista dell’editing siamo a livelli decisamente alti: non abbiamo riscontrato alcun errore di battuta o refuso.L’unica cosa a non averci del tutto soddisfatto, a voler proprio voler trovare il proverbiale pelo nell’uovo, sono le dimensioni del font: decisamente piccole. Messo da parte il volume troviamo le miniature di gioco. Sessantotto in tutto (6 eroi e 62 nemici), disposte su tre piani di un raccoglitore con spazi appositi per ciascun pezzo. Sebbene nel complesso il livello di questa componente di gioco sia decisamente elevato, con pezzi veramente ben caratterizzati e dettagliati alcuni elementi sono un po’ sottotono. Nello specifico, a nostro modo di vedere, i gargoyle non brillano particolarmente.

Tuttavia questo piccolo calo non inficia il buon livello complessivo delle miniature, anzi se oltre a giocare amate dipingere qui avrete di che sbizzarrirvi per diverso tempo e, con un po’ di abilità, sarà possibile ottenere dei veri e propri gioiellini. Anche il materiale, una buona plastica rigida, è di primo ordine e trasmette una più gradita sensazione di solidità. Stessa cosa purtroppo non si può dire dell’organizer stesso: in plastica di bassa qualità tende ad imbarcarsi e risulta un po’ fragile se non adeguatamente maneggiato. Passando oltre troviamo tutti gli elementi in cartone: nel box sono comprese tredici “lastre”. Cinque contengono tutti i (numerosi) elementi necessari al gioco che dovremo defustellare: token Ladro, Elementi, Plance specifiche per alcuni Eroi, token Porte ecc ecc. Le restanti otto sono destinate alle plance di gioco: tutte double-face, verranno utilizzate per costruire le mappe in base a quanto richiesto dalle missioni.Il giudizio su questi elementi del gioco è decisamente positivo: l’aspetto grafico è ben curato e la grammatura del cartone è sufficientemente alta da trasmettere una buona sensazione di robustezza.

Lievemente meno positivo è invece il giudizio della plancia Boss: il cartoncino è piuttosto sottile e, anche solo per confronto, sfigura rispetto al resto dei materiali. Tuttavia, giusto dirlo, verrà usato solo in alcune precise missioni e, anche in quel caso, non dovremo maneggiarla molto.A completare la parte cartacea troveremo, per l’appunto, tutte le carte che verranno utilizzate nel corso del gioco: Schede e Abilità degli eroi, carte Porta, Orda, Mostri Erranti e Oggetti. Nel complesso sono incluse quasi 400 carte diverse!Andando a osservarle si conferma la generale valutazione positiva: Massive Darkness 2: Hellscape è un prodotto di qualità. Dove è necessario l’aspetto grafico è ottimamente curato: ogni volta che pescheremo, o “studieremo”, una carta sapremo subito a colpo d’occhio cosa avremo tra le mani. Unica eccezione, a nostro avviso, sono risultate essere le Carte Porta: un po’ troppo anonime. Anche la parte puramente meccanica è facilmente leggibile e individuabile.

Dal punto di vista qualitativo siamo nella media: come spesso accade nei giochi da tavolo, anche qui questi elementi non gradiscono particolarmente una mescolata troppo energica; per evitare che si segnino sarà opportuno usare il sistema di “rimescolamento” all’americana. Purtroppo, salvo volerle riporre altrove, non sarà possibile usare bustine protettive: lo spazio presente è veramente calcolato al millimetro. A completare quanto contenuto nella scatola troveremo infine i dadi, le plance giocatori, basette colorate, pioli segnapunti e due sacchetti porta token. Tutto di buona qualità si conformano a quanto visto in precedenza.

Massive Darkness 2: Hellscape: setup

Massive Darkness 2: Hellscape non fa della preparazione il suo fiore all’occhiello: inutile girarci intorno, questa fase è decisamente lunga e articolata. A seconda della missione scelta troveremo delle pratiche istruzioni da seguire che ci diranno quali plance usare e come “arredarle”. Purtroppo, a differenza di quanto visto, ad esempio, in Zombicide 2, in questo caso C’Mon non ha voluto (o potuto) utilizzare plance con alcune info (come le porte chiuse) prestampate che avrebbero velocizzato almeno in minima parte la cosa. A contribuire, talvolta sensibilmente, sarà anche il numero di partecipanti (o personaggi usati): per ciascuno dovremo non solo preparare la relativa plancia ma anche selezionare abilità, token speciali, equipaggiamento ecc ecc. Per completezza segnaliamo che, soprattutto nelle missioni più “corpose”, sarà necessario disporre di una discreta area di gioco: tra plance di gioco (spesso disposte in maniera non simmetrica), schede dei personaggi, miniature, mazzi e tutto il resto, la superficie necessaria a giocare si potrebbe fare piuttosto ampia.

L’antefatto

Dieci anni. Tanto è durata la pace dopo che i leggendari Portatori di Luce hanno sferrato il colpo decisivo ai danni dell’Oscurità, bandendo le sue orride creature dal piano materiale e permettendo a tutti di tornare ad avere una vita normale. Poi sono arrivati i sogni: forieri di distruzione e dannazione gettavano il mondo in una voragine infernale dove tutte le creature bruciavano. E a guidare questa distruzione questa volta non erano solo i Demoni, ma anche creature angeliche. I Portatori di Luce vennero richiamati all’azione. Scopo della loro missione indagare su cosa stia succedendo e porvi fine prima che una nuova Oscurità possa fare ritorno! Sebbene leggermente più articolata di quanto appena esposto, la componente narrativa si può ridurre a questo e dopo le prime missioni difficilmente tornerà in gioco.

Massive Darkness 2: Hellscape: il gioco

Una partita a Massive Darkness 2: Hellscape si svolge lungo un numero indefinito di round, all’interno di ciascuno dei quali troviamo quattro distinte fasi. Fase degli eroi. È, abbastanza intuitivamente, la porzione di gioco in cui saremo chiamati ad agire in maniera più attiva. Non vi è un ordine predefinito: saremo noi, ogni volta a stabilire quale Personaggio potrà agire. Nel corso della propria attivazione ogni Eroe ottiene tre azioni che potranno essere svolte, anche più volte, in qualsiasi ordine vorremo:

  • Muoversi: conferisce due punti movimento. Questi potranno essere usati, oltre che per passare da una zona di gioco ad un’altra, anche per interagire con gli oggetti o aprire le porte (ciascuna opzione costa un punto)
  • Attaccare: dovremo tirare i dadi a nostra disposizione e, in base al risultato ottenuto, infliggere (o subire) danni. A creare la nostra riserva di dadi partecipano armi, armature, capacità speciali e l'essere o meno in una zona di oscurità. Alla morte di ogni Nemico otterremo Esperienza e Oggetti.
  • Recuperare: potremo recuperare, in qualsiasi combinazione, un totale tra due punti mana e Salute
  • Riordinare l’equipaggiamento: per spostare un oggetto dallo zaino (dove è inattivo) alla plancia e/o per scambiare oggetti con altri compagni d’avventura
  • Effettuare Azioni Speciali: elemento variabile a seconda della situazione e/o del personaggio utilizzato (ad esempio potremo curarci usando un oggetto).

Prima di andare oltre è giusto segnalare un importante particolare sull’Attacco: ogni volta che decideremo di farlo, oltre ai nostri dadi, nella riserva dovremo includere anche i dadi della creatura attaccata. Questo vuol dire che di fatto lo scambio di colpi sarà mutuale e ci sarà il rischio di essere feriti ogni volta che entreremo in combattimento (anche se ci sono modi per mitigare la cosa). E se la cosa nel complesso ci è piaciuta, ci sono alcuni elementi che ci hanno lasciato perplessi. Prima di tutto queste risposte possono arrivare anche nel caso di attacchi a distanza, e poi il fatto che quando, nella fase successiva, saranno i mostri ad attaccare gli Eroi non risponderanno.

Fase dei Nemici. Il gioco riconosce tre diversi sistemi di attivazione a seconda del tipo di creatura che agisce
  • Orda: ottengono due azioni che possono essere usate per muoversi o per attaccare. in quest’ultimo caso alcuni risultati ottenibili con i dadi possono attivare eventuali capacità speciali. I Mostri Orda riconoscono nel numero il loro vero punto di forza:relativamente deboli la loro quantità aumenta all’aumentare degli Eroi in campo
  • Mostri Erranti: compaiono per effetto di alcune carte o situazioni di gioco. Decisamente più forti delle creature base, il loro comportamento è dettato dalla, definiamola così, intelligenza artificiale riportata sulle carte
  • Boss: gli avversari più temibili, sono presenti solo in alcune missioni. Anche in questo caso la loro gestione è affidata a quanto riportato sulla plancia che li rappresenta.

Abbiamo poi la Fase di Avanzamento: riducendola all’osso possiamo definirla come una piccola pausa dove dovremo (sì, è un obbligo) spendere eventuali punti esperienza ottenuti dall’uccisione dei Mostri (o da altri fortunati eventi) per far avanzare di livello i nostri Eroi e renderli così più potenti, forti e performanti grazie all’ottenimento di Abilità sempre più potenti o di nuovi Tesori. In maniera simile ad altri giochi (come il già citato Zombicide) il livello Eroe più alto determina anche il livello delle sfide che dovremo affrontare (quindi mostri più forti ma anche ricompense più ricche).A chiudere ogni round abbiamo la Fase dell’Oscurità: essenzialmente il “pressure system” di Massive Darkness 2: Hellscape. Un token avanza su un tracciato di nove caselle lungo il quale sono presenti eventi che si attiveranno mano a mano. Superata la nona casella si passa ad un tracciato più breve e maggiormente ricco di pericoli.

I quattro passaggi appena esposti si ripetono fino al completamento della missione in corso o qualora si venisse sconfitti. A tal proposito la principale causa di esito negativo di una missione interviene quando un Eroe viene abbattuto e non abbiamo più nessun Token Latore di Vita per riportarlo in azione. In alternativa alcune missioni prevedono la sconfitta del gruppo qualora si verifichino determinate condizioni.

Varianti di gioco

Massive Darkness 2: Hellscape include due variazioni al sistema di gioco base. La prima è pensata per chi volesse affrontare l’oscurità usando un solo personaggio: visto l’innalzarsi della difficoltà di gioco avremo a disposizione 4 azioni invece delle solite 3. La seconda, la Sfida Hellbreaker, è pensata per chi vuole un piccolo brivido in più: in questo caso avremo un segnalino Latore di Vita in meno. In tutta onestà non sono elementi che incideranno radicalmente sulla fruizione del prodotto, le segnaliamo per amore di completezza.

Personaggi

Una dissertazione un po’ più dettagliata meritano, a nostro avviso, i sei Eroi che potremo giocare. Senza entrare troppo nei particolari, ci limiteremo ad esporre le differenze che rendono ciascun personaggio unico.

Mago: fa della gestione del Mana il suo fulcro principale. E, in questo caso, la parola fulcro non è usata a caso. Questo personaggio usa infatti una ruota (l’amuleto degli Incantesimi) su cui gira una freccia, e su cui deve disporre le proprie abilità. L’abilità utilizzabile è quella indicata dalla freccia. Alcune abilità dovranno essere attivate volontariamente, altre partiranno in maniera autonoma. in qualsiasi caso usare un’abilità consuma mana e, inoltre, causa lo spostamento della freccia nel quadrante successivo. Inoltre il Mago può spendere mana per muovere la freccia e, così facendo, scegliere l’abilità da usarePaladino. un personaggio che ha la duplice funzione di stratega e buffer (potenziatore dei personaggi per i non anglofoni). Dispone di una plancia con tre effetti diversi, ciascuno legato alla presenza di un token sul campo da gioco: trovarsi dove è presente il token vuol dire ottenere il relativo effetto. Non solo il Paladino può associare a ciascuna abilità della plancia una delle sue Abilità e combinare i due effetti.

Berserker. Il carro armato del gruppo: pensato per picchiare e sostenere colpi che abbatterebbero un rinoceronte. Meglio: trasforma le ferite in token Ira! Questi possono essere usati per attivare le abilità presenti sulla sua plancia personale. Anche in qui, in maniera simile a quanto visto con il paladino, potremo ottenere degli effetti “combo” abbinando una carta abilità ad una della plancia.Ladro: questo Personaggio dispone di una serie di token abilità di tre colori (rosso per l’attacco, blu per i movimenti e verde come jolly) che verranno pescati casualmente da un sacchetto, che possono essere associati e utilizzati effettuando l’azione corrispondente (es il Token blu si attiva solo abbinandolo ad un'azione di Movimento)Sciamano: similmente al Mago sfrutta il mana per potenziare le sue capacità. Ma a differenza del compagno può usare questa fonte di energia prima di incamerarla, aumentando così la sua sintonia con uno o più dei quattro elementi. Quando una sintonia arriva al massimo scattano i bonus abbinati. In parallelo può sfruttare gli elementi per lanciare incantesimi. Per finire può evocare due Elementali per aiutarlo e contribuire alla lotta.Ranger: questo eroe dispone di un set di 14 Carte Freccia; ciascuna riporta da una a quattro dardi e tre diversi effetti. Ad ogni turno il giocatore, quando attacca, può pescare tutte le carte che vuole (una alla volta) e somma il numero di frecce che ha pescato. Se il totale è inferiore a sette utilizza il primo effetto di tutte le carte (positivo ma non troppo forte), se invece è esattamente sette utilizza il secondo (migliore del precedente); tuttavia se il totale dovesse essere superiore a sette subirà il terzo effetto di ogni carta: questi sono tutti negativi.

Questa la panoramica dei singoli Personaggi. Troviamo corretto aggiungere una considerazione sul loro sviluppo nel corso della partita: come nel capitolo precedente potremo infatti potenziare i nostri alter ego facendoli salire di livello.Tuttavia in Massive Darkness 2: Hellscape saremo di fronte ad una interessante novità: questa crescita non avverrà secondo dei binari pre-impostati ma saremo noi a guidarla scegliendo ogni volta se acquisire nuove abilità o se potenziare quelle già a nostra disposizione. Onestamente l’abbiamo trovato un modo molto semplice, e gradito, per personalizzare il nostro Personaggio e, con esso, il nostro stile di gioco.

Considerazioni

Partiamo con quello che forse è l’aspetto più importante ogni volta che abbiamo di fronte una nuova edizione di un prodotto già conosciuto: vale la pena comprare Massive Darkness 2: Hellscape? E la nostra risposta è: sì!Ed è una risposta che riteniamo valida sia che siate veterani del primo capitolo o che sia la prima volta che vi troviate ad affrontare l’Oscurità. Sebbene l'antesignano della saga non sia particolarmente datato, abbiamo qui un prodotto più moderno e fluido sotto diversi aspetti che trasportano il marchio verso nuovi lidi. Sicuramente alcuni elementi (in primis il diverso peso dell’oscurità, di cui parleremo a breve) potrebbero non soddisfare tutti, ma a nostro avviso i cambiamenti apportati rendono questo secondo capitolo migliore del precedente.

Detto questo entriamo nel dettaglio delle singole valutazioni. Come già accennato, in Massive Darkness 2: Hellscape cambia totalmente il peso, e l’uso, delle tessere oscurità: nel primo capitolo erano in grado di rendere invisibili i nostri Eroi agli occhi dei mostri; qui perderanno questa loro capacità, e verranno sfruttate “solamente” per determinare l’attivazione di alcune delle Abilità Speciali dei nostri personaggi. A primo avviso potrebbe sembrare una riduzione dell’aspetto tattico del gioco. A nostro avviso non solo non è così (vedremo a breve perché), ma permette di rendere il gioco più veloce, dinamico e divertente. Di fatto non saremo più alla ricerca di un modo per nasconderci ma andremo direttamente verso il succo del gioco: abbattere i mostri! Quanto al tatticismo, come detto, non si riduce ma, più correttamente, si trasferisce in un altro punto del gioco: i Personaggi. La nuova impostazione delle plance, la possibilità di potenziare abilità già acquisite o aggiungerne di nuove senza dover seguire binari obbligati, l’uso oculato di carte, token Ira, Incantesimi e quant’altro hanno reso molto più “personale” la strategia spostandone il fulcro letteralmente nelle nostre mani..Ovviamente, visto quanto detto, non possiamo non andare ad analizzare la nuova impostazione dei Personaggi e il modo in cui sono stati sviluppati e caratterizzati. Fatecelo dire: questo è molto probabilmente il vero fiore all’occhiello di Massive Darkness 2: Hellscape. Qui gli autori non si sono limitati a sviluppare Abilità specifiche, ma persino meccaniche gestionali e materiali di gioco unici per ciascun Personaggio.

Questo non vuol dire che tutti soddisferanno in ugual maniera o che non ci saranno preferenze personali (chi vi scrive, ad esempio, ha amato il Paladino mentre ha trovato poco gratificante la meccanica del “mazzo Frecce” del ranger), ma a prescindere da chi muoveremo sul campo, giocheremo in maniera completamente diversa dai nostri compagni e potremo gustare fino in fondo l’unicità del nostro Personaggio, senza aver la sensazione di essere la copia di qualcun altro. E non è per nulla una cosa da poco.Un po’ meno riuscita è invece l’ambientazione/trama: quanto introdotto dal cappello iniziale è quasi tutta la narrazione che incontreremo durante il gioco. Almeno teoricamente le dieci missioni della campagna sono collegate da un filo conduttore comune, ma di fatto si ha l’impressione di affrontare episodi quasi del tutto scollegati l’uno dall’altro. Non che, nel complesso, la cosa crei dei veri problemi: saremo troppo impegnati a portare a casa la pelle e a lanciare “immonde” quantità di dadi.

Prendiamo ora in esame elementi più oggettivi.Longevità: in Massive Darkness 2: Hellscape, troviamo lo stesso numero di missioni del suo predecessore: undici (una introduttiva e dieci di campagna). Sebbene non sia un numero esagerato sono più che sufficienti a garantire numerose ore di gioco. Non solo, la possibilità di sviluppare in maniera diversa ciascun personaggio allunga sensibilmente l’aspettativa di vita di questo gioco. E questo si collega alla rigiocabilità del prodotto. Sebbene le missioni siano quelle, potremo affrontarle utilizzando personaggi o percorsi di evoluzione diversi: affrontare una “storia già vista” con strumenti diversi porta sul tavolo dinamiche decisamente diverse. Tuttavia ci rendiamo conto che per alcuni questo potrebbe non essere sufficiente:non possiamo fare altro che invitare ciascun lettore a fare le proprie valutazioni e decidere se questo basti a rendere nuova e interessante ogni partita come lo è stato per noi.Scalabilità: Massive Darkness 2: Hellscape è affrontabile fino in sei giocatori. Onestamente crediamo che il gioco dia il suo meglio in tre/quattro, dove si raggiunge il giusto equilibrio tra tra momenti di inattività e fasi di gioco attivo.

Il numero di giocatori si collega direttamente anche alla difficoltà del gioco. Le meccaniche prevedono che il numero di mostri e/o la loro resistenza aumenti in maniera proporzionale agli Eroi sul campo. Questo teoricamente dovrebbe tradursi in un gioco sempre equilibrato. Tuttavia non è esattamente così. Per motivi diversi il gioco sarà più ostico giocando in pochi (uno o due) o in molti (cinque o sei). Nel primo caso la maggior difficoltà sarà principalmente legata da una parte alla minor circolazione di oggetti e, in modo minore, alla presenza di un numero più limitato di Abilità. Nel secondo caso invece i nostri avversari si possono talvolta rivelare sufficientemente coriacei da poter incassare i nostri colpi e rispondere anche pesantemente prima di essere abbattuti.Chiudiamo con una considerazione che, sebbene slegata dal gioco in sé riteniamo sia corretto fare e presentare: il rischio del giocatore Alpha. Abbiamo qui un gioco fortemente collaborativo, dove tutti sapranno quali sono le opzioni disponibili e le capacità dei vari Personaggi. Questo almeno in teoria. Nella pratica la caratterizzazione e la gestione dei singoli Personaggi è talmente diversificata che, salvo essere dei veri e proprie esperti del gioco (e dotati di una discreta memoria), sarà decisamente difficile che qualcuno riesca ad imporsi su tutto il gruppo.

Gioco indicato per...

Massive Darkness 2: Hellscape trova nel giocatore american spinto il suo target ideale: qui saremo chiamati a lanciare tonnellate di dadi e, di conseguenza, la casualità potrà dire spesso la sua (anche se, va detto, avremo molti modi per indirizzarla nel modo giusto).Tuttavia il campo di applicazione si restringe ai giocatori abituali: nel complesso il carico richiesto da questo gioco (inteso sia come organizzazione e durata delle partite che come gestione dei Personaggi) difficilmente risulterà ben accetto da chi cerca un saltuario momento di svago.A seguire, visto il fatto che sarà possibile giocare solo in maniera collaborativa, è indubbio che il gioco sia indicato esclusivamente a persone che amino agire in concerto con gli altri giocatori e sappiano cooperare in maniera fluida e realmente collaborativa. E nel caso di Massive Darkness 2: Hellscape questo è quanto mai vero: le nette differenze tra i diversi Personaggi “impone” uno scambio dialettico tra i partecipanti, non fosse altro che per trarre la massima sinergia tra le diverse Abilità.

Massive Darkness 2: Hellscape: conclusioni

Massive Darkness 2: Hellscape è uno di quei casi, non così numerosi, di sequel che riesce a migliorare il suo predecessore senza alterarne la natura. Abbiamo qui un Dungeon Crawler che nonostante la massiccia quantità di dadi usati riesce a non trasformarsi in un gioco dove il cervello diventa un optional. Al contrario, proprio per la necessita di essere sempre sul pezzo, potrebbe non risultare di facile approccio a chi non è un habitué del gioca da tavolo (anche se, va detto, il sistema è abbastanza semplice da poter essere imparato molto velocemente).La forte caratterizzazione dei singoli personaggi, e la libertà di farli evolvere come preferiamo è un elemento molto gradito che permette di affrontare in maniera nuova le diverse missioni e di ridurre il pericolo del giocatore alpha che spesso caratterizza i collaborativi puri.Va tuttavia ricordato che abbiamo tra le mani un gioco dal fortissimo spirito american: vero, saremo chiamati ad impostare una strategia e, chiaramente, potremo influenzare l'andamento degli eventi, ma in ultima analisi saranno  i (tanti) dadi tirati a decretare il successo o il fallimento delle nostre azioni. Se l'idea che il caso possa mettere lo zampino in un "piano (altrimenti) ben riuscito" allora è meglio rivolgersi altrove. Se invece vedete la cosa come una componente della sfida Massive Darkness 2: Hellscape  non vi deluderà!