I 5 fra i migliori film e serie tv sulla Regina Elisabetta II

Se siete affascinati dalla Regina Elisabetta II ecco la nostra lista dei 5 fra i migliori film e serie tv a lei dedicati.

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a cura di Nicholas Massa

Con la scomparsa, l’8 settembre 2022, della Regina Elisabetta II, si è aperta una voragine nella coscienza e nella memoria di tutti, anche di coloro che non hanno mai vissuto in prima persona il contesto nazionale in cui ha regnato. L’attaccamento personale verso un personaggio del genere deriva sia dalla sua fama come regnante, che da tutti quelli lavori realizzati all’interno della cultura pop, in cui compare o di cui è stata protagonista. In moltissimi hanno tentato di comprendere quello che si nascondeva dietro al freddo riserbo e distacco che la regina stessa ha mantenuto nel corso di 70 anni di regno circa, e alcuni si sono spinti anche oltre, costruendo delle vere e proprie storie e studi intorno al personaggio, al di fuori del suo stesso ruolo. In relazione a tutto ciò sono stati costruiti lungometraggi, serie televisive e documentari, tutti impegnati nel cercare non soltanto di leggere questa donna alla luce del suo ruolo, ma cercando di andare oltre, mettendo in scena quindi anche le dinamiche più intime della sua esistenza. In funzione di ciò abbiamo deciso di stilare una lista di 5 fra i migliori film e serie tv sulla Regina Elisabetta II, così da aiutarvi nel cercare di avere una chiarezza maggiore sia verso la sua stessa storia, sia verso il modo in cui le persone la vedevano.

Tanti sono stati i lavori dedicati alla Regina Elisabetta II, tanti i tentativi di andare oltre la sua immagine e altrettanti quelli di ritrarla in una dimensione distante da qualsivoglia costruzione della corona stessa.

5 fra i migliori film e serie tv sulla Regina Elisabetta II

The Crown

Non si può stilare una lista del genere senza parlare di The Crown, serie tv del 2016 scritta da Peter Morgan. Al centro della sua trama troviamo la famiglia reale stessa britannica e tutte le vicissitudini, personali e non, cui è stata coinvolta nel corso del tempo. Partendo dal 1947, Morgan affronta la scomparsa di Re Giorgio VI, precedentemente Duca di York, la salita al trono di Elisabetta II e le varie vicissitudini private in relazione a tutto ciò.

Le prime stagioni, infatti, s’incentrano proprio sull’importanza del suo ruolo come regina e sulle difficoltà coniugali con il principe Filippo. Il ritratto di questa prima trance narrativa va ben oltre il personaggio storico, tratteggiando un vero e proprio affresco umano e crudele che non risparmia nessuno, mettendo in scena le dinamiche personali e sociali di una gabbia dorata in cui nessuno sa bene dove mettersi e come muoversi.

Nelle stagioni seguenti The Crown sposta gradualmente la sua attenzione verso le generazioni successive, riflettendo sia sulla crescita del futuro re sia sul quello che fu il rapporto fra Carlo e Diana, approfondendo anche gli altri membri della famiglia. L’ampio spettro storico affrontato è curato nei minimi dettagli, offrendo uno spaccato narrativo che avvolge per la sua prolissità e delicatezza, lanciandosi anche in riflessioni di tipo storico culturale.

Il ruolo di Elisabetta, qui, viene affidato di volta in volta a un’attrice differente per via dei salti temporali cui è soggetta la trama. Per la regina più giovane e appena sul trono abbiamo Clare Foy, ad esempio, sostituita negli sviluppi seguenti da Olivia Colman. La stessa identica cosa avviene, ovviamente, anche con il resto del cast, con un continuo “trasformarsi” in funzione di una trama che abbracci un più ampio spazio di racconto. Composta, per adesso, da quattro stagioni, The Crown è riuscita a guadagnarsi il favore del pubblico (vincendo anche premi di settore prestigiosi) e riconfermano di volta in volta il suo valore.

The Queen 

Nella nostra lista non poteva mancare The Queen, film del 2006 diretto da Stephen Frears (lungometraggio che viene studiato anche nelle università specializzate in cinema), al cui centro troviamo la figura della Regina Elisabetta II in un momento molto particolare della sua vita.

La pellicola si apre con la scomparsa di Diana e con la conseguente reazione mondiale di sconforto generale. A questa reazione si contrappone quella nel privato della famiglia reale e della regina stessa. Mentre il pianeta intero piange la scomparsa della Principessa del Popolo una domanda sorge spontanea: la Regina come l’ha presa questa cosa? Da ciò si sviluppa una narrazione che approda negli intimi ricami di una situazione estremamente aggrovigliata.

Lo stato e la corona devono trovare il modo giusto per affrontare un lutto così grande e imponente, una risposta sincera verso la dimensione famigliare e quella di un popolo che comincia a sollevare troppe questioni. All’interno di un clima di spassionato amore popolare (rappresentato dalle folle e dalla marea di fiori fuori da Buckingham Palace), troviamo una donna alla quale hanno da sempre insegnato i canoni della freddezza, cementandoli all’intento del suo essere, in uno scontro intimo fra la regina, la nonna, la madre e la donna cui tutti chiedono qualcosa in un momento di estrema delicatezza.

Lo spacco divisivo fra il dovere e l’essere umana è stato da sempre un ampio terreno di discussione, quando si parla della regina. Questa pellicola trova terreno fertile partendo proprio da qui, per poi muovere il proprio sguardo puntandolo sia sulla famiglia reale stessa che sulle reazioni del popolo.

Elizabeth – A Portrait In Parts

Con Elizabeth – A Portrait In Parts ci spostiamo nella dimensione del docu-film, con il valore quindi aggiunto di non ricostruire, ma semplicemente illustrare la realtà segreta di un personaggio fondamentale.

Diretto dal regista premio Oscar Roger Michell, si tratta di un lavoro di “assemblaggio intimo e figurativo”. Il regista, servendosi di alcune immagini di repertorio, analizza e mette in scena la vita della regina e dei suoi familiari partendo dagli anni’30 fino a giungere al 2020. Da ciò ne fuoriesce un ritratto preciso dei suoi incontri lavorativi (con i presidenti e i primi ministri ad esempio), alternando i momenti più seri a quelli della tranquilla e spensierata vita privata. Un lavoro di fino che tiene conto sia del valore culturale del personaggio che di quello umano, sfaccettando una narrazione arricchita dal materiale di partenza e dall’occhio del suo stesso regista.

La possibilità di osservare la realtà privata della regina rappresenta la maggior fascinazione dietro questa pellicola che si riallaccia alla mole di documentari che negli anni hanno tentato di delineare la sua figura. L’incontro fra il mezzo visivo e il contesto regale della corona ha da sempre generato interesse sia nel popolo che negli studiosi del caso, cercando di custodire e strappare via, al tempo stesso, uno strano velo che non sembra appartenere più al nostro tempo.

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Spencer 

Spencer è un film del 2021 diretto da Pablo Larrain e potrebbe risultare come una scelta azzardata in relazione alla lista stessa. Eppure in questa pellicola, interamente incentrata sul personaggio di Lady Diana, troviamo una regina Elisabetta II con un suo peso scenico estremamente importante, in relazione alla percezione comune della sua figura. Ambientato nel dicembre del 1991 a Sandringham, al centro della narrazione abbiamo tutta la sofferenza di una giovane donna proiettata in un contesto fatiscente e anacronistico. Proprio questo contesto ci interessa e parla continuamente senza parlare in linea diretta. La regina e la sua corte diventano, nella pellicola, un unicum lessicale e culturale ingombrante e soffocante, complice la maniacale messa in scena di un regista attento ad ogni singolo dettaglio, sia palese che celato nei silenzi polverosi di una tenuta ferma nel tempo.

In Spencer il reale protagonista della narrazione è proprio il contesto in cui tutto si muove, fatto di personale di servizio, di cuochi super organizzati, di sorrisi negati, di sguardi fuggevoli e di pensieri trapelati dalle vecchie mura decadenti tutto intorno. Tutti seguono continuamente la regina e le norme al suo seguito indossando una maschera per tutto il corso della propria vita. In contrapposizione abbiamo una Diana che vorrebbe fuggire via invano.

Una notte con la regina

Ampliare lo spettro umano di un personaggio storico è possibile attraverso il cinema e i prodotti televisivi, e l’interesse per questo aspetto e possibilità risulta centrale anche in una lista dedicata come la nostra, proprio per via dell’alone di mistero che è aleggiato per anni intorno all’emotività di questa donna. Una notte con la regina va ad incastrarsi proprio in tutto ciò, offrendo uno spaccato personale da non sottovalutare affatto. Film del 2016 di Julian Jarrold (attualmente presente su Prime Video), ispirandosi a una storia vera tratta di una parentesi personale di Elisabetta, di un evento nello specifico. L’8 maggio del 1945, data importantissima per la storia poiché fu il giorno in cui la Germania dichiarò la sua resa con il conseguente termine della seconda guerra mondiale, la futura regina e la sorellina, all’epoca entrambe principesse, uscirono da Buckingham Palace rapite dai festeggiamenti. Una storia, quindi, che ritrae Elisabetta spensieratamente, ricollegandosi a una infanzia non troppo trattata o approfondita nei documentari e nei film, risultando quindi originale sia nell’esecuzione che nell’idea di fondo.

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