Nova Aetas, la recensione. Il rinascimento italiano dei giochi skirmish

Nova Aetas è un gioco di miniature skirmish “out of the box”, distribuito in italia da Cosmic Group, ambientato nel rinascimento italiano. Nella scatola, edita da LUDUS MAGNUS STUDIO, si trovano trentaquattro miniature pre-assemblate in plastica “morbida” con un buon livello di dettaglio nella scultura. Il gioco rende splendidamente nella modalità campagna: di missione in missione possono essere fatti progredire gli eroi. La storia che accompagna le gesta dei personaggi coinvolge la Repubblica di Venezia, il papato e il Re di Francia è molto interessante.

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a cura di Japo Orbo

È il 1508 e Venezia sta allargando i propri domini a scapito dei territori governati dal Papa, Giulio II. Il re di Francia e l’imperatore del Sacro Romano Impero non sopportano le mire espansionistiche della Serenissima e una guerra segreta senza esclusioni di colpi sta per cominciare. I giocatori assumono il ruolo dei membri combattenti di una compagnia di mercenari, inserendo le proprie epiche gesta in una trama che andrà a sconvolgere il destino d’Italia in un gioco di combattimenti strategici fra piccoli gruppi di miniature (skirmish) che rende il meglio di sé giocato nella modalità campagna.

Skirmishing a mappa scoperta

"Nova Aetas: Dark Renaissance Tactical Game" appartiene a quel filone di giochi da tavolo dove ciascun giocatore controlla una o più miniature, di solito avventurieri o eroi e deve fronteggiare orde di nemici al fine di raggiungere o superare una determinata missione. I nemici possono essere guidati da un altro giocatore o, come in questo caso, da una “intelligenza artificiale” che ne predetermina le azioni. La mappa, composta da tabelloni quadrettati, è completamente visibile e nota ai giocatori, così come i nemici che si trovano su essa. Le scelte strategiche sono connesse ai poteri dei personaggi, ai loro movimenti o in risposta ai tiri fortunati o sfortunati effettuati per cercare di colpire o ferire i nemici. Nova Aetas non è un dungeon crowler dove prima della battaglia è necessario esplorare un sotterraneo o castello e neppure un wargames, dato che le miniature sul tabellone non saranno mai più di una manciata: invece attinge a piene mani da sistemi di regole provenienti da queste tipologia di giochi per proporre una esperienza diversa, altrettanto divertente e intensa. Lo fa proponendo una ambientazione originale e delle meccaniche di gioco innovative, nonostante qualche piccola incertezza nel regolamento e una proposta di miniature dalla qualità non sempre eccelsa.

Il rinascimento italiano

L’ambientazione di Nova Aetas risulta una scelta vincente. Durante il kickstarter ha saputo attirare l’interesse dei backers e ora che il gioco è in retail si spera possa affascinare i giocatori europei e americani. L’Italia rinascimentale è un perfetto setting per un gioco di brevi e intensi combattimenti, cospirazioni, colpi alle spalle e tradimenti. Gli autori hanno poi avuto la brillante idea di introdurre elementi fantasy, proponendo i guerrieri fauni come una delle fazioni avversarie in gioco. Nova Aetas il fantasy non è quello di origine anglosassone/nordica, ma quello tipico della Grecia classica e successivamente medioevo: ciclopi, sirene, chimere e basilischi.

Primaevi Clan

Si tratta a mio parere della fazione più intrigante del gioco e anche di quella con le miniature meglio scolpite. Nella scatola base di Nova Aetas vi troverete con cinque guerrieri fauno (mezzo uomo mezzo caprone) lontani cugini dei Qunari di Dragon Age, tre centauri e due “enigmatici” fauni armati di flauto. Questa fazione esemplifica lo sforzo degli autori profuso a proporre un tema fantasy nuovo e d’impatto. Inseriti e amalgamati nel preciso contesto storico lo valorizzano e rendono il titolo originale e fresco.

L’armata papale e le forze della Serenissima

Le altre due fazioni avversarie sono invece di tipo storico. Le forze della Serenissima risultano interessanti per i ben scolpiti balestrieri e per Jacopo Adoaldi, comandate del gruppo dei mercenari. Una zingara dotata di poteri magici rende il gruppo più eterogeno di quello che ci si potrebbe aspettare e risulta una azzeccata scelta, anche in termini di gioco, per introdurre il tema della magia. L’armata papale è infine il gruppo di nemici che amo di meno. Egidio da Viterbo, vescovo, comanda la fazione composta, fra gli altri, da cinque guardie svizzere, complete di divisa da cerimonia e alabarde. Il gruppo risulta un po' meno ispirato dei precedenti forse anche a causa della maggiore “rigidità” dei pezzi.

Gli eroi: descritti per ultimi nonostante siano i primi

I giocatori potranno prendere le parti dei quattro eroi. Il gruppo dei personaggi giocanti è quello che mi ha lasciato maggiormente perplesso, principalmente per il design. In primis per la scelta limitata; in Nova Aetas potete scegliere solo fra quattro tipologie di avventurieri. Negli skirmish, penso ad esempio all’ibrido Arcadia Quest della CMON, di norma, la scelta è molto maggiore. Gli eroi disponibili in Nova Aetas sono: novizio, apprendista, scudiero (in inglese squire) e canaglia (scum). Trattasi in realtà dei tipici quattro eroi fantasy: chierico, mago, guerriero e ladro. Ho apprezzato la divisione dei sessi per par condicio: ladro e mago sono donne, gli altri due uomini. La scelta del design però risulta poco ispirata: se la ladra sembra uscita da Assassin Creed, ed è il personaggio più risuscito, gli altri tre lasciano perplessi: la maga ha una bella miniatura ma sembra uscita da un romanzo fantasy, il guerriero ha uno strano ed indecifrabile elmo che lo rende simile ad un samurai e il novizio, “la sua mano può essere ferro o piuma”, come recita la scheda del personaggio, appare davvero sottotono rispetto alla posa epica dei suoi alleati.

Cosa sarebbe una recensione di un gioco di miniature senza la valutazione delle miniature?

Nova Aetas offre una gamma molto vasta di miniature per un prezzo decisamente contenuto, tenuto conto anche della elevata qualità e quantità della restante componentistica. Questa premessa è doverosa visto che le miniature non si montano, hanno la medesima posa ripetuta e che la plastica leggera e gommosa utilizzata permette di raggiungere un discreto livello di dettaglio ma lascia anche lance e alabarde piegate o storte. Potranno essere raddrizzate con un poco di pazienza in acqua calda o mediante l’utilizzo di un phon. Le miniature prodotte con questa plastica gommosa se cadono non si rompono, ma per chi le vorrebbe dipingere risultano forse troppo poco dettagliate e troppo rigide nelle loro pose statuarie. Avrei preferito dei pezzi scolpiti in atteggiamento da combattimento come le pose assunte dal gruppo degli eroi. Trentaquattro miniature varrebbero la spesa della scatola ma Nova Aetas ci stupisce per il resto della componentistica fra cui spiccano ben quattro edifici in cartone, quattro alberi e una quantità impressionante di segnalini e carte (ben 206).

Il campo di gioco

Se è vero che la superficie dei tabelloni è abbastanza basica, selciato o erba, il gioco nel suo insieme, anche grazie al bellissimo Orologium, fornisce un colpo d’occhio entusiasmante. Senza dover comprare espansioni o costruire da soli gli elementi scenici, i giocatori potranno allestire in pochi minuti un campo di battaglia sorprendente, già pronto appena aperta la scatola. A mio parere questo è davvero un grande vantaggio di Nova Aetas: la possibilità di giocare ad uno skirmish senza montaggio di miniature che si allestisce in pochi secondi è impagabile. Le quattro case rispettano l’ergonomia di gioco (si può combattere sui tetti) anche se purtroppo non risultano particolarmente ambientate.

Dal visivo al fattivo: l’orologium

Il grande orologio dorato con tanto di lancette è l’elemento più prezioso del titolo sia in termini visivi che di regolamento. L’orologio gestisce la durata della partita e i turni dei personaggi, cinque minuti dopo cinque minuti. Ogni volta che un eroe effettua delle azioni muove anche il relativo counter sull’orologio. Ogni scatto della lancetta dei minuti permette di attivare i nemici o gli eroi stessi, e dopo dodici round avanza anche la lancetta più piccola che porta inesorabilmente alla fine della partita. Il desing dell’orologium è brillante e dal punto di vista delle regole funziona perfettamente. Si tratta di sicuro dell’elemento più originale in termini regolistici del titolo nonché di quello maggiormente ambientato.

Le regole per le fazioni avversarie

Un’altra regole innovativa è connessa alla intelligenza artificiale che governa le fazioni nemiche. A differenza di altri titoli i nemici non operano sulla base di una flowchart o in base a dei tiri di dado casuali ma hanno un loro obiettivo o scopo in ciascuna missione. Agiscono in modo diverso in base alla missione e interagiscono con gli eroi solo se essi entrano nella loro “area di controllo” e solo se il livello di minaccia dell’eroe (una somma numerica fatta da diversi fattori) li costringe ad attaccare. Il sistema funziona benissimo in alcune missioni soprattutto quando gli obiettivi dei nemici sono chiari (ad es. “brucia le case”). L’impressione generale è di star giocando anche con la fazione dei cattivi abbattendo così i tempi morti e coinvolgendo i giocatori anche quando non è strettamente il turno del loro personaggio.

Giocare in modalità campagna

Il titolo ottiene un ottimo punteggio nel momento in cui lo si adopera con lo stesso gruppo di giocatori in una serie di avventure connesse fra loro (seguendo cioè la modalità di gioco “campagna”). Le missioni interconnesse fra loro offrono una trama interessante e non banale, e soprattutto diventa possibile up-gradare i propri personaggi, attivare missioni secondarie o di “caccia” (sia di prede bestiali che umane), potenziare le proprie abilità o equipaggiamenti e persino gestire elementi alchemici o piante per costruire nuovi equipaggiamenti. Ho trovato questa parte molto ben fatta e interessante. Nova Aetas è anche un perfetto sandbox per poter introdurre regole speciali, scrivere le proprie avventure o far crescere la propria squadra settimana dopo settimana. Come spesso richiesto da titoli di questo genere richieda un minimo di dedizione. Giocato una volta ogni tanto non garantirà l’interesse e l’intrattenimento che invece garantisce se intavolato più spesso.

Conclusioni

Nova Aetas è un buon skirmish game che offre molto più di quello che ci potrebbe aspettare da un gioco di questo tipo. Materiali e componenti sono ricchi e le regole su cui si regge il sistema di gioco hanno degli aspetti innovativi come l’orologium o gli obiettivi specifici delle fazioni. L’impressione generale è che il titolo non sia però uniforme nella sua resa. A particolari molto ben curati (il libro delle missioni, gli elementi scenici, l’orologium, i bellissimi dadi) emergono altri meno precisi o più abbozzati, sia a livello di regole che di componentistica. Il in effetti regolamento non è sempre chiaro né di facile lettura e alcune scelte (ad esempio la grammatura della carta delle schede dei personaggi, il foglio sui cui è disegnata la cittadina, o la tipologia/qualità delle illustrazioni) lasciano perplessi. Il grande punto di forza si Nova Aetas è comunque e sicuramente l’ambientazione originale e fresca. La scelta vincente è stata aggiungere al rinascimento storico italiano elementi fantastici classici, come i centauri e i fauni.

Gioco indicato per

Nova Aetas è un gioco ottimo per chi ama i giochi strategici di miniature ma non desidera o ha tempo di montarle, dipingerle e ricreare gli elementi scenici. Le miniature sono pre-assemblate, resistenti e nella scatola sono presenti alberi in cartone spesso, edifici e persino cespugli. È un titolo ottimo per chi ha intenzione di giocarlo in modalità campagna, connettendo le missioni in un'unica storia, preferibilmente con lo stesso gruppo di amici.