Our True Colors, recensione: le maschere che indossiamo ogni giorno

Our True Colors, medito da Planet Manga, racconta l'incredibile coraggio di seguire il proprio cuore e di essere finalmente sé stessi.

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a cura di Beatrice Villa

Our True Colors è l'ultimo capolavoro del maestro Gengoro Tagame, icona del mondo lgbt, indirizzato a un pubblico di tutte le età. Annunciato a febbraio 2018 dall'editore Futabasha sulla rivista di manga Monthly Action, il manga è stato serializzato a partire dal 24 marzo 2018 e il capitolo finale è stato pubblicato nel numero di luglio della rivista il 25 maggio, 2020. La serie è stata poi raccolta in tre volumi tankōbon pubblicati sempre da Futabasha. Si tratta di un bara, noto anche come Men's Love, ovvero uno yaoi creato da e per uomini gay e questo risulta in modo evidente nello stile del disegno ma anche nella narrazione in sé. Di che cosa parla Our True Colors? Racconta l'incredibile percorso di un ragazzo che trova il coraggio di seguire il proprio cuore e di essere finalmente sé stesso, abbandonando quelle maschere che indossa ogni giorno.

“L’amore è un sentimento egocentrico. Ciò che provi per qualcuno appartiene solo a te e i sentimenti dell’altro appartengono a lui. Eppure, quando ci si innamora, ci si aspetta che l’altra persona ricambi. Anche se non è una decisione che compete a noi.”

Our True Colors: i colori dei nostri sentimenti

Sora è un ragazzo delle superiore che nasconde un segreto che per lui è fonte di insicurezza e di vergogna. Lui è gay e lo sa molti anni, da quando si è accorto di non provare attrazione verso le ragazze, ma solo per i suoi coetanei. Quello che però Sora non può fare è dirlo a qualcuno, nemmeno alla sua migliore amica. Il ragazzo è troppo spaventato dal giudizio altrui, tanto che ogni giorno indossa una maschera, che lo protegge dai commenti e dalle chiacchiere innocenti e senza malizia dei suoi compagni. Una maschera che indossa non solo a scuola ma anche con la sua famiglia. Ma Sora è segretamente innamorato di un suo compagno di classe e terrorizzato dal solo pensiero che possa scoprirlo. Non può perché anche è un ragazzo e nessuno potrebbe mai accettare un amore tra due maschi.

L'unico momento in cui Sora si sente libero è quando disegna, mentre dentro di lui, il timore e la paura che qualcuno possa smascheralo lo soffocano ogni giorno di più. Ma quando è arrivato al limite, un incontro inaspettato lo salverà, donandogli quella sicurezza necessaria per accettarsi per come è: un ragazzo come tanti che semplicemente si è innamorato.

Grazie ad Amamiya, un signore anziano gay dichiarato, la quotidianità di Sora inizierà a tingersi di nuovi colori e troverà il coraggio di fare coming out prima con la sua migliore amica e poi con i suoi genitori.

Le maschere che indossiamo fingendo di essere qualcuno che non siamo

Attraverso questa splendida storia Gengoro Tagame dipinge un quadro perfetto di che cosa significa sentirsi estraniato dalla società, indossare ogni giorno una maschera per nascondere il proprio io, un modo per proteggere se stesso dai giudizi delle persone care, dalla famiglia agli amici. Che cosa significa nascondersi, pretendere ogni giorno di essere chi non si è, soffocato dal pensiero di non venire compreso, di essere allontanato dalle persone a cui si vuole bene? Sora lo sa bene. L’autore rappresenta egregiamente la paura e l’angoscia di Sora attraverso disegni di grande impatto emotivo, l’uso di una maschera che compare a coprire il viso del ragazzo ogni volta che qualcuno parla di argomenti per lui sensibili, che lo riguardano in prima persona, quando sua madre che, senza nessuna malizia ma solo per il bene del figlio, gli parla del futuro, lo prepara alla sua prima volta, credendo erroneamente che il figlio abbia una ragazza. Tutte queste parole, seppur dette in buona fede, feriscono ancora più nel profondo. Il cielo blu che saluta Sora allegramente al mattino perde improvvisamente la sua brillantezza nel momento in cui il ragazzo è costretto ancora una volta a mentire. Ma per quanto ancora può andare avanti? Per quanto tempo una persona può fingere di essere qualcun altro? Sora vorrebbe potere dire di essere gay, vorrebbe dichiararsi al suo compagno di classe, ma dopo che cosa accadrebbe?

La possibilità di mettere da parte la maschera gli viene data all’improvviso dall’incontro inaspettato con un signore di mezza età. Questo incontro cambia completamente la vita di Sora. Perché anche Amamiya è gay e anche lui per tutta la vita ha indossato una maschera. Finalmente Sora non deve più mentire e trova una compagna fidata anche nella sua amica d’infanzia Nao la quale, quando scopre il suo segreto non scappa, come probabilmente aveva pensato Sora, ma anzi, la sua amicizia diventa ancora più importante per il ragazzo.

Due generazioni a confronto, due uomini che hanno sempre temuto il giudizio altrui e indossato una maschera per proteggere sia se stessi sia gli altri. Due modi di vivere la propria omosessualità in un Giappone che ancora pone toppi limiti alla propria identità sessuale. Lo stesso Amamiya, che ora non fa segreto della sua omosessualità, nel corso della sua vita ha fatto scelte, probabilmente sbagliate, ma che lo hanno aiutato a proteggere se stesso, nascondendosi però dietro un vetro infrangibile, grazie al quale nessuno poteva vedere il suo vero io. La vergogna per essere nato gay che lo ha portato a credere di essere un mostro, un matrimonio combinato, una moglie e due figli, tutto per far credere a se stesso e agli altri che lui era normale, che poteva farcela a integrarsi con la società. L’autore delinea con parole forti e potenti, disegni energici e allegorici, le ansie, la paura e l’angoscia di una persona omosessuale, sia essa un adolescente, ancora troppo fragile e insicuro per comprendere che ciò che prova è perfettamente normale e che non c’è nulla di più sbagliato di credere di essere diverso dagli altri solo perché si è innamorato di una persona del suo stesso sesso, sia di un adulto che ha mentito a se stesso per troppo tempo, compiendo scelte di certo egoistiche ma che gli hanno permesso di sopravvivere. È facile costruirsi una maschera, ma ci vuole coraggio per accantonarla. Non è mai troppo tardi per essere felici.

A proposito dell’autore

Gengoroh Tagame è nato nel 1964 e vive a Tokyo. Dopo la laurea alla Tama Art University, Tagame ha lavorato come art director e contemporaneamente scriveva manga e prosa, contribuendo con illustrazioni per varie riviste. Nel 1994 ha co-fondato la rivista G-Men e dal 1996 si presenta come un artista apertamente gay. È autore di dozzine di graphic novel e storie che sono stati tradotti in inglese, francese, italiano e coreano. Le sue opere sono state esposte in gallerie di tutta Europa e America. My Brother’s Husband è il suo primo titolo adatto a tutte le età e gli è valso il Japan Media Arts Award.