Overwatch Anthology: i fumetti di Overwatch per la gioia dei fan (e solo loro)

La Overwatch Anthology è una serie a fumetti composta da tante storie autoconclusive dedicate al mondo di Overwatch, e raccolte da Panini Comics in pratici volumi da quasi 150 pagine.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Da qualche tempo a questa parte, Panini Comics sta portando in Italia quelli che sono i volumi dedicati al mondo di Overwatch che, come saprete, già da un po' sta cominciando ad espandersi dal punto di vista narrativo, grazie al certosino lavoro di Blizzard.

Ci siamo quindi domandati se, al pari dei cortometraggi diffusi di tanto in tanto dalla compagnia, anche questi fumetti avrebbero avuto da dire la loro, complice il modo in cui, di norma, Blizzard controlla la diffusione dei prodotti legati ai suoi brand, sempre contraddistinti da una certa qualità, salvo pochissimi casi.

Dunque abbiamo recuperato, grazie a Panini, il primo volume di questa Overwatch Anthology, ovvero una raccolta di storie brevi ad opera dell'americana Dark Horse, presentata al pubblico in un formato lussuoso e molto accattivante, con copertina rigida e scintillante, e con all'interno ben dodici storie e un piccolo sketchbook.

Un volume, insomma, decisamente appetitoso per i fan del titolo Blizzard, che già da tempo ha cominciato ad espandere le proprie IP al di la dei confini poligonali dei suoi videogame, creando un gran numero di opere multimediali di cui i fumetti sono solo gli ultimi arrivati.

Le storie sono molte,e la lunghezza delle pagine dedicata ad ognuna di esse, divise per i singoli personaggi del roster (sulla falsariga dei cortometraggi di tanto in tanto diffusi da Blizzard) è piuttosto variabile, seppur si parli per lo più di storie molto brevi, anche di appena otto o dieci pagine, laddove non tutte, dato il numero di tavole, riescono ad essere brillanti come altre.

In linea di massima, la cosa apprezzabile, è la volontà di Blizzard e del corposo team di autori, di dare dignità al progetto editoriale sicché anche storie molto brevi, come quella di apertura dedicata a McCree, tentino comunque di superare la media dei più blandi tie-in a fumetti, risultando in effetti molto gradevoli, dinamiche e ben costruite. Non tutte, intendiamoci, ma qualcuna ce la fa tranquillamente. Come è il caso del succitato pistolero, del sempre gradevole Junkrat, e della tostissima Ana. Per il resto parliamo di qualche risata a denti stretti e poco più, incastrando, in linea di massima, il prodotto tra innumerevoli alti e bassi narrativi, laddove forse sarebbe stato più logico dare ad ogni autore uno spazio più ampio per dire e raccontare, a braccetto con i personaggi, qualcosina in più.

Anche perché considerare oggi un prodotto come questo un mero figlio del merchandising è profondamente errato, a prescindere dalla sua natura ovviamente “for fans only”. Pur vero che la regola aurea dei prodotti su licenza, da sempre, tende a sfavorire la qualità rispetto alla mercificazione, parlando di Blizzard va detto che la compagnia è molto attenta in ciò che propone ai fan, e nello sviluppo narrativo di ciò che riguarda le sue proprietà.

Il limite, quindi, non è nella scelta di trasformare Overwatch in un fumetto, ma nel decidere di creare un'antologia che non dia il giusto spazio (e la giusta paginazione) ai personaggi coinvolti che, anzi, hanno dimostrato di poter dire molto di sé stessi per mezzo dei succitati e meravigliosi corti animati.

Narrativamente, quindi, siamo dinanzi ad un lavoro che può far felici solo i fan, ma esteticamente siamo davanti a quella che è, oggettivamente, una piccola perla su carta stampata. Gli artisti coinvolti hanno trovato un connubio perfetto tra il proprio stile e quello tipico del mondo di Overwatch, con i suoi tratti cartooneschi ed i suoi colori decisamente carichi e sgargianti, più raramente attenuati dalle tonalità più cupe e oscure. Un esempio, in tal senso, è una delle prime storie in cui incapperete nel volume, dedicata a Junkrat e Roadhog, e disegnata dall'artista Gray Shuko, forse una delle più belle dal punto di vista artistico sia per il modo in cui è ripreso degnamente l'immaginario dei due personaggi spesso, specie per ciò che riguarda Junkrat, quasi parodistico, sia per il dinamismo delle tavole, le espressioni, e per l'uso calzante delle colorazioni.

I colori, in particolare, sono forse la parte più squisita di questo volume, e riescono di volta in volta a tratteggiare quello che è il carattere e il mood che permea le storie di ogni singolo personaggio al centro della narrazione, sia esso solare e sconclusionato, o più cupo e crepuscolare. I colori della Overwatch Anthology Vol 1 sono, in sostanza, bellissimi, e rappresentano forse anche meglio dei disegni, una ricerca estetica fuori scala per quel che riguarda i prodotti su licenza, ma anche e soprattutto una profonda coesione tra il mondo digitale e quello su carta, creando una soluzione di continuità che, senza soffocare le matite alla base del disegno, riesce a regalare un risultato meraviglioso ed emozionante e questo, spesso, non è appannaggio neanche dei lavori più ricercati e blasonati.

Il bello è che tutto il volume si muove su questi passi, ed ogni artista è riuscito a trovare, assieme a chi si è incaricato delle varie colorazioni, un connubio bellissimo, espressivo e molto in linea con il mondo di Overwatch, ormai cesellato a dovere da Blizzard, e proprio per questo molto rischioso da approcciare, quanto meno dal punto di vista estetico ed artistico tanto che, chiuso il volume, sono forse le immagini, nelle loro emozionanti tonalità, a restare impresse nel lettore. Le storie? Sì, carine... ma quei disegni, e quei colori sono tutta un'altra storia.

Se sei un fan di Overwatch, oltre alla Anthology, il nostro consiglio è di rivolgerti al bellissimo volume "L'arte di Overwatch", con studi, character design ed un mucchio di altre bellissime tavole dedicate al popolare titolo Blizzard!