Per Christopher Eccleston (Nono Doctor Who) è tempo di introdurre le Cyberwomen

Christopher Eccleston, il nono Doctor Who ha dichiarato che è ora di introdurre, all'interno della serie, le Cyberwomen.

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a cura di Beatrice Villa

Christopher Eccleston, protagonista della serie di fantascienza Doctor Who, ha dichiarato che è giunto il momento di introdurre le Cyberwomen ovvero le donne cibernetiche.

Doctor Who è uno degli spettacoli televisivi più longevi nel Regno Unito, andato in onda per la prima volta dal 1963 al 1989. La serie televisiva è stata poi riavviata nel 2005 e ha riscontrato un successo immediato, catturando l’attenzione non solo dei vecchi fan ma anche di nuovi in tutto il mondo. Nulla da dire sul fatto che Doctor Who non poteva rimanere identico alla sua prima versione e i miglioramenti apportati non riguardano solo la raffinatezza della grafica, della trama e dello sviluppo del personaggio principale, ovvero il Dottore, ma soprattutto l’apertura all’inclusività e alla diversità, ovvero di quei valori che lo spettacolo incarna.

Doctor Who: i motivi dietro la dichiarazione di Christopher Eccleston

La prima serie televisiva di Doctor Who si è interrotta proprio quando gli Stati Uniti stavano affrontando una rivoluzione sociale, per questo lo show non ha avuto molto spazio di crescita. Tuttavia il reboot della serie dal 2005 al 2016, ha iniziato a fare passi nella giusta direzione introducendo per la prima volta un personaggio bisessuale, l’amatissimo capitano Jack Harkness, Martha Jones è diventata la prima compagna afro-americana nel 2007 e nel 2014 è stato introdotto il primo Maestro donna. Il più importante cambiamento però è avvenuto con l'introduzione del primo Dottore donna interpretata da Jodie Whittaker nel 2017.

In parole spicciole possiamo concludere che, sotto l'attuale showrunner, Chris Chibnall, la rappresentazione delle donne e delle minoranze razziali è notevolmente aumentata, ma forse non è ancora abbastanza, almeno per Christopher Eccleston, il quale ha detto a Radio Times che è tempo per Doctor Who di introdurre le Cyberwomen. Questo, a suo parere, andrebbe a fagiolo con il carattere civettuolo del Dottore (chi ha visto la serie si ricorderà quella volta in cui il Dottore ha rischiato di sposarsi con Marilyn Monroe) che si scontrerebbe meravigliosamente con una malevola Cyberwomen. Nella prospettiva di Eccleston, il Dottore è attratto dal femminismo, il che costituisce un buon argomento per una rappresentazione femminile nello show.

Ciò che vuole Eccleston non è limitarsi a introdurre le Cyberwomen, ma vuole che Doctor Who incorpori la femminilità in un modo più grande, includendo l'assunzione di scrittrici e l'integrazione di donne storiche nei viaggi del Dottore.

“Sapete, è fantastico che ora abbiamo un Dottore donna, e penso che dovremmo portare avanti il modo in cui guardiamo la storia. Guardarla, insomma, attraverso una lente femminile. Russell T Davies descrive il Dottore in un modo; Steven Moffat lo interpreta diversamente così come Rob Shearman lo vede in un altro. Un po' un club di ragazzi, però. Dobbiamo occuparci di questo. Abbiamo bisogno di più Cyberwomen, abbiamo bisogno di scrittrici donne. Il problema deve essere affrontato, in particolare perché il Dottore ha un lato femminile così pronunciato, in mancanza di una frase migliore, e un impegno così entusiasta con le donne.”

I punti toccati da Eccleston sono molto validi. Come afferma, gli scrittori dell'era moderna di Doctor Who sono stati, in effetti, tutti maschi. Anche se il Dottore è diventato una donna, lo showrunner è semplicemente cambiato da un maschio all'altro quando Chibnall ha preso il posto di Moffat. Allo stesso modo, i Cybermen di Doctor Who sono stati tutti uomini sin dalla loro prima introduzione, nel lontano 1966. Inoltre, mentre il Dottore ha precedentemente interagito con artisti del calibro di Rosa Parks, Noor Inayat Khan e Mary Shelley, Eccleston ha ragione nel dire che donne storicamente significative sono state escluse. Il faccia a faccia del Dottore con la martire e attivista Emily Davison, o l'organizzatrice delle suffragette britanniche Emmeline Pankhurst, creerebbe sicuramente una trama educativa ed emotivamente carica.

Resta da vedere se Doctor Who darà ascolto alle parole di Eccleston. Ciò di cui i produttori devono essere consapevoli è che i loro sforzi per includere la diversità non si possono limitare a raggiungere un livello superficiale. È tempo per loro di rompere alcune tradizioni, in particolare di porre fine al "club dei ragazzi" dietro le quinte e di non limitare i loro cattivi solo al sesso maschile. Con l'avvicinarsi della tredicesima stagione di Doctor Who nel prossimo futuro, si spera che la serie porterà il suo tocco femminile a un nuovo livello.

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