Rocketeer: la recensione dei primi due volumi di Saldapress

Non serve avere dei super poteri o essere arrivati da qualche strana dimensione per essere dei supereroi, anzi. Spesso la qualità fondamentale che serve è la voglia di aiutare gli altri a qualunque costo, anche se si sa che non si è in grado, anche se non si posseggono le forze. E magari, per puro caso, ritrovarvi tra le mani un congegno in grado di farvi volare liberamente in aria a velocità incredibili. Un po' quello che è successo a Cliff Secord, pilota acrobatico di aerei di Los Angeles a cavallo della seconda guerra mondiale, che grazie al fantomatico congegno, diventerà Rocketeer e vivrà incredibili avventure.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Non serve avere dei super poteri o essere arrivati da qualche strana dimensione per essere dei supereroi, anzi. Spesso la qualità fondamentale che serve è la voglia di aiutare gli altri a qualunque costo, anche se si sa che non si è in grado, anche se non si posseggono le forze. E magari, per puro caso, ritrovarvi tra le mani un congegno in grado di farvi volare liberamente in aria a velocità incredibili. Un po' quello che è successo a Cliff Secord, pilota acrobatico di aerei di Los Angeles a cavallo della seconda guerra mondiale, che grazie al fantomatico congegno, diventerà Rocketeer e vivrà incredibili avventure.

Una storia di origini un po' "anomala"

Il volume dedicato alle origini di Rocketeer è un po' "anomalo" se si è abituati agli standard supereroistici: non ci sono incidenti o avvenimenti che faranno in modo di infondere strani poteri al protagonista, ne tantomeno fenomeni paranormali, ma il puro e semplice caso porterà il nostro eroe a ritrovarsi invischiato in una faccenda di spionaggio, che lo porterà ad impossessarsi di un prototipo di razzo realizzato per permettere ad un singolo uomo di volare nel cielo. E come se non bastasse, in mezzo a fughe rocambolesche per non dover restituire il congegno, il buon Cliff Secord dovrà confrontarsi anche con la sua fidanzata Betty, intenta a cercare di sfondare nel mondo del cinema grazie ai metodi subdoli di un produttore non così di buon cuore; ma il nostro protagonista farà di tutto per non lasciarsi scappare la sua amata e arriverà ad inseguirla persino a New York per dimostrarle quanto tiene a lei.

L'incredibile talento di Dave Stevens

Dave Stevens è riuscito nell'intento di creare un personaggio nuovo in un mondo oramai saturo di storie supereroistiche, senza risultare per niente ripetitivo o stucchevole. E' stata forse la semplicità delle storie e la caratterizzazione molto "normale" dei personaggi a far innamorare il pubblico di Rocketeer e di tutto l'universo che ruota attorno ai suoi co-primari. Le tavole dell'autore, poi, sono smeplicemente magnifiche: nonostante lo stile molto classico e tipico del fumetto americano, riescono a colpire per l'alto livello di dettaglio anche nelle scene d'azione più concitate, nonchè per l'incredibile diversità con cui viene disegnato ogni personaggio. E' degno di nota il fatto che la sua abilità nel rappresentare le sensuali figure femminili (in particolare la già citata fidanzata di Cliff, Betty) lo abbia fatto conoscere anche al di fuori del mondo del fumetto: basti pensare che la fidanzata del nostro protagonista è ispirata alla diva degli anni '50 Bettie Page, e che le storie di Rocketeer contribuirono a rilanciarla come icona femminile.

Wade e Samnee rendono giustizia a Stevens

L'autore e scrittore Mark Waid, autore tra l'altro di una delle storie più incredibili dell'universo DC "Kingdom Come", è riuscito a mantenere intatto lo spirito del personaggio nato dalla creatività di Dave Stevens nel secondo volume dal titolo "Il Carico Maledetto"creando un avventura avvincente e senza esclusione di colpi, che lascerà col fiato sospeso i lettori fino all'ultimo. Anche i personaggi con poche apparizioni riescono a ritagliarsi il proprio spazio, con caratterizzazioni eccellenti e tratti distintivi molto marcati. Se già nel volume delle origini abbiamo imparato a conoscere Cliff, il suo mentore Peevee e la bollente Betty, in questo secondo facciamo la conoscenza della nipote dell'anziano amico Sally, dell'agente federale Earl Garland e del perfido e senza nome "Padrone". In un susseguirsi di eventi al limite dell'assurdo e del fantastico, le vicende dei protagonisti si intrecceranno alla perfezione, facendoci desiderare di saperne di più riguardo le loro storie. Siamo sicuri che con i prossimi volumi, tutti i nodi verranno al pettine.

E che dire delle tavole di Chris Samnee? Con uno stile profondamente diverso da quello visto nel primo volume ad opera di Stevens, Samnee fa uso costante di ombre e chine in maniera impeccabile, creando sempre dinamicità anche nelle scene più tranquille. Si ha come la sensazione che le vignette si muovano e siano costantemente animate, cosa che rende la lettura più piacevole e sicuramente entusiasmante. Pensate che grazie alla storie de "Il Carico Maledetto", l'artista ha vinto nel 2013 un Eisner Award, uno dei premi più prestigiosi per quanto riguarda il mondo del fumetto.

Rocketeer non ha difetti?

Se proprio vogliamo trovare per forza dei difetti, c'è solo una cosa che mi ha fatto storcere il naso: l'incredibile (e fin troppa) tranquillità dei personaggi anche nelle situazioni più assurde. Sia chiaro, non è un difetto vero e proprio, anche perchè si presuppone che stiamo leggendo delle storie fantastiche e si deve fare un po' di "sospensione della realtà", tuttavia fa un po' sorridere che i protagonisti si trovino di fronte a situazioni ai limiti dell'impossibile, anche con incontri con creature e personaggi "fuori dall'ordinario" (non voglio dirvi troppo), il tutto in un contesto pressochè realistico e le loro reazioni sono pressochè normali, senza nessun accenno di sorpresa o incredulità. Ma, ripeto, è proprio voler cercare il pelo nell'uovo perchè, a mio modesto parere, non è una cosa così influente ai fini del giudizio complessivo dell'opera che rimane genuina, entusiasmante e divertente.

In conclusione

Viviamo in un'epoca in cui è possibile trovare veramente di tutto da leggere: dai libri di fantascienza, ai romanzi rosa, ai fumetti di supereroi ai manga. Non serve fossilizzarsi su un unico genere, poichè si rischia di privarsi di perle di rara bellezza. Rocketeer è una di queste, della quale mi pento di non averla scoperta prima. Sono rimasto incantato dai personaggi creati da Dave Stevens, di come la loro semplicità mi abbia seriamente divertito e intrattenuto in queste letture. Non fossilizzatevi sui vostri gusti, spaziate sempre e leggete qualcosa che va al di fuori della vostra "confort-zone". Potreste trovare anche voi il vostro Rocketeer.