She-Hulk: Attorney at Law: la serie di cui il Marvel Cinematic Universe ha bisogno [Anteprima]

She-Hulk: Attorney at Law, il clan degli Hulk si allarga nell'anteprima della nuova serie del Marvel Cinematic Universe.

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a cura di Manuel Enrico

L’anteprima di She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie del Marvel Cinematic Universe , promette di essere uno dei punti di maggior interesse della Fase Quattro del franchise. Dopo la conclusione del ciclo dei Vendicatori iniziato a Gulmira nel 2008 e conclusosi con il cult generazione noto come Avengers: Endgame, la continuity del Marvel Cinematic Universe ha mostrato i primi cedimenti, segno della necessità di rinnovare un brand che, privo dei suoi eroi di punta, apparentemente era privo di una rotta. I grandi capitoli cinematografici, come Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder, non sembrano essere riusciti a raggiungere il pathos dei precedenti film della saga, mentre il comparto seriale ha cercato di dare solidità al futuro del Marvel Cinematic Universe, muovendosi su nuovi slanci narrativi che rendono la Fase Quattro, volendo, la fase sperimentale.

She-Hulk, in quest’ottica, è la perfetta sintesi non solo della voglia di seguire una nuova strada, chance offerta proprio dalla serialità che domina su Disney+, ma anche di osare, come abbiamo potuto constatare grazie all’anteprima dei primi quattro episodi della serie. Abbiamo apprezzato in passato esperimenti metanarrativi come in WandaVision, ma quello che sembra essere al centro della serie dedicata a Jennifer Walters è la volontà di dare al personaggio una complessità stratificata, sensazione che si percepisce con maggior intensità rispetto a precedenti tentativi. Scelta che arriva al momento giusto, considerato che la presenza di una piattaforma come il servizio streaming di Disney consente di concedersi queste escursioni narrative, dove personaggi non di prima fascia del mondo marveliano cartaceo sembrano trovare finalmente uno spazio in cui conquistarsi quella visibilità cinematografica che Stan Lee teorizzava già da fine anni ’70. Ed è quasi ironico che a essere la serie più convincente di quelle sinora viste sia proprio quella dedicata all’eroina della Casa delle Idee nata propria sulla prima scia del successo del primo esperimento televisivo marveliano, L’Incredibile Hulk.

She-Hulk: Attorney at Law, nell'anteprima della serie il clan degli Hulk si allarga

Jennifer Walters (Tatiana Maslany) è un assistente procuratore che cerca di conciliare la propria carriera con la sua vita privata. Lavora in un ufficio dove è assistita dalla fidata segretaria e amica Nikki, dove quotidianamente deve convivere con colleghi uomini dalla mentalità retrograda, a cui risponde con ironia e sicurezza. La sua vita sembra seguire un iter consueto sino a quando, durante un incidente automobilistico che la coinvolge assieme a un cugino, non entra in contatto con il sangue di quest’ultimo. E il fatto che detto cugino sia nientemeno che Bruce Banner, alias Hulk (Mark Ruffalo), trasforma questo dramma nella origin story di una nuova eroina. O Meglio, di una potenziale eroina, considerato come Jennifer Walters non intenda essere una supereoina, ma vorrebbe soltanto vivere la sua esistenza come ha sempre fatto. Ma quando si può diventare una possente donna di quasi tre metri dal colorito verde, come si può credere di potere vivere la propria vita senza ripercussioni?

She-Hulk: Attorney at Law non si limita a esser una serie supereroica, ma rende pienamente onore al personaggio marveliano cogliendone le sfumature più iconiche, specie nel periodo anni ’80, adattandole alla contemporaneità e conferendo a Jennifer un ruolo che in precedenza, nel franchise, non era mai stato valorizzato a dovere: raccontare una storia al femminile. Si potrebbe obiettare che Black Widow prima e Ms. Marvel poi abbiano focalizzato l’attenzione su due eroine, ma entrambe le storie hanno comunque mantenuto una forza valenza eroica e hanno solo scalfito una visione femminile del mondo. La chance offerta a She-Hulk: Attorney at Law, invece, è stata quella di potere raccontare una vicenda che diluisce l’aspetto eroico all’interno di una narrazione più quotidiana e intima, vista da un’ottica di donna reale, autentica. Obiettivo raggiunto grazie alla presenza di un team artistico a trazione femminile che ha saputo riversare su Jennifer Walters e sulla sua versione ‘hulk’ una solidità emotiva avvincente, un caleidoscopio di sensazioni ed emozioni che entreranno in sintonia con il pubblico femminile, ma che ha un magnetismo anche per il pubblico maschile.

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Forte di un’ironia mai banale ed intelligente, la scrittura degli sceneggiatori e delle sceneggiatrici guidati da Jessica Gao ha saputo trovare un mix vincente tra la volontà di esser una serie leggera che strizza l’occhio alla sit-com, con l’approccio da legal drama a sfondo supereroico.

Tramite la perfetta interpretazione di Tatiana Maslany, Jennifer Walters si pone come una riscrittura dell’eroe che non può che giovare al Marvel Cinematic Universe. Come accaduto recentemente per altri eroi del franchise, come il Dio del Tuono visto in Thor: Love and Thunder o Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la valenza intima dei protagonisti di She-Hulk è l’anima della serie, che dietro una gradevole patina di ironia non nasconde le complesse emozioni che vengo affrontate da questi eroi.

Non sfugge, infatti, che la reticenza di Jen a vivere la sua nuova vita di eroina sia una ribellione che viene rapidamente vinta quando la donna realizza che la sua nuova condizione è una parte di lei da sempre presente, ma che solo dopo l’incidente si palesa pienamente.  Con intelligenza, viene valorizzata con sottigliezza come sia proprio She-Hulk a mostrare le maggiori fragilità emotiva, costretta ad affrontare la percezione sfalsata della gente comune o accettare come la sua nuova condizione la renda più un simbolo da sfruttare che un individuo da valorizzare.

Jennifer Walters è l'eroina ideale per il Marvel Cinematic Universe

Jennifer Walter e il suo mondo, la sua divertente ma sentita rivalità iniziale con il cugino Bruce e il suo volersi ritagliare un nuovo spazio in questa comunità metaumana che affronta per la prima volta le problematiche legali dell’esser super (eroe o criminale) sono i punti saldi narrativi su cui viene costruita una storia appassionante e divertente, dalla spiccata anima femminile che diverte e ispira, capace di regalare divertimento e adi offrirci una protagonista vivace e spumeggiante. Ammirevole come la valorizzazione della figura di Jennifer e la sua storia si inseriscano al meglio all’interno della continuity del franchise, che nell'anteprima di She-Hulk: Attorney at Law trova la forma sia di graditi ritorni che di apparizioni a lungo attese.

L’anteprima di She-Hulk: Attorney at Law ci ha lasciato la sensazione di esser davanti a una serie del Marvel Cinematic Universe capace di mostrare sia il proseguimento della definizione di una diversa prospettiva del franchise, più urban e quotidiana, che di valorizzare tratti tipici dei personaggi solitamente non degnamente premiati.

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