Shining - Extended Edition: la nuova vita del capolavoro di Kubrick

Quale occasione migliore della Shining - Extended Edition di Warner Bros. per vivere al meglio il mito di uno dei migliori film horror di sempre?

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a cura di Manuel Enrico

Doctor Sleep è uno dei film più attesi al cinema, ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo di Stephen King. Ma in questo caso, siamo di fronte ad un seguito di uno dei film cult del genere horror, Shining, nato dalla fusione della genialità di King, che scrisse il romanzo, e dal talento indiscusso di un mostro sacro del cinema come Stanley Kubrick. Per celebrare il ritorno in sala di un ormai cresciuto Danny Torrance (interpretato da Ewan McGregor), Warner Bros ha deciso di riportare al cinema anche Shining, che negli scorsi giorni è stato proiettato in una stupenda versione estesa. Ma soprattutto, Warner Bros. ha deciso di lanciare una bella edizione home video, Shining – Extended Edition, che noi ci siamo goduti nello splendore del 4K.

Prima di entrare nel tecnico di Shining – Extended Edition, facciamo una piccola presentazione per i pochissimi che non hanno mai sentito parlare di Shining.

Shining: cosa si nasconde nell’Overlook Hotel?

Lo scrittore Jack Torrance (Jack Nicholson), con un passato di alcolismo e un brutto episodio di violenza involontaria sul figlioletto Danny (Danny Lloyd), accetta di passare l’inverno con la propria famiglia come guardiano e manutentore dell’Overlook Hotel. L’albergo, costruito sulle montagne del Colorado, durate il rigido inverno viene chiuso, per gli eccessivi costi di manutenzione, ma è necessario un manutentore che controlli che la struttura non patisca il gelo.

Per Jack, impegnato nella stesura di un romanzo, questa è l’occasione per raccimolare qualche dollaro e in più avere un luogo tranquillo in cui completare il proprio lavoro. Queste due necessità non gli fanno nemmeno prendere in considerazione l’idea che la solitudine possa portare a consequenze inquietanti, nonostante gli venga raccontato come anni prima un custode invernale fosse uscito di testa e avesse sterminato la propria famiglia, facendola a pezzi per i corridoi dell’Overlook Hotel.

Chi invece sembra avere qualche timore è il piccolo Danny. Il bambino possiede un dono, la luccicanza (o shining), che gli consente di percepire realtà oltre a quelle normalmente visibili dalle persone normali. Sono queste facoltà di Danny che lo portano a sentire come ci sia qualcosa di malvagio nell’Overlook Hotel. A confermare le sue sensazioni è il cuoco dell’albergo, mr. Halloran (Scatman Crothers) che gli rivela cosa sia lo shining.

Saranno i poteri di Danny e la lenta discesa nella follia del padre a trasformare l’Overlook Hotel in un luogo di delirio e morte.

Genesi di un incubo

Shining, ora considerato uno dei film più riusciti Kubrick, ha avuto una genesi piuttosto strana. Il cineasta inglese era reduce dal fallimento commerciale della sua precedente regia, Barry Lindon, ed aveva assolutamente bisogno di un grande successo. Data la crescente passione per l’horror al cinema, Kubrick chiese al suo team di portargli i libri horror migliori del periodo, su cui il regista si buttò alla frenetica ricerca di un’ispirazione. Non trovando una storia che lo convincesse, Kubrick passò giorni a lamentarsi e agitarsi, sino a quando nel suo studio non si sentì un silenzio incoraggiante: Kubrick stava leggendo Shining.

Da lì al passare alla produzione, fu un attimo. Il casting per Shining vide inizialmente diversi nomi contendersi il ruolo di Jack Torrance: Robin Willams, Robert De Niro e Harrison Ford. Fu lo stesso King che si oppose a queste candidature, dimostrandosi invece convito da Jack Nicholson, prima scelta di Kubrick per il ruolo.

Quello che rimase però agli attori come ricordo fu l’incredibile stress di lavorare con Kubrick. Shelley Duvall, in particolare, ebbe notevoli screzi col regista che la accusava costantemente di non essere all’altezza, causandole un forte stress. Nicholson, stanco dei continui cambi di sceneggiatura arrivò al punto di strappare i copioni, mentre attori con parti minori (come Joe Turkel e Scatman Crotches) arrivarono al punto di minacciare l’abbandono del set.

A questo si aggiunse, una volta arrivato in sala, la stroncatura di Stephen King, autore del romanzo originale. Per il romanziere americano, il film di Kubrick mancò di cogliere lo spirito vero della sua storia, con la complicità di una pessima caratterizzazione di Jack Torrance e la fastidiosa recitazione di Shelley Duvall. Anni dopo, in Danse Macabre, King addolcì la propria opinione sul film per definirlo uno dei punti di massimo splendore del cinema horror.

Il genio di Kubrick per gli incubi di King

Realizzare Shining fu però, un banco di prova anche per il regista. Dopo un incendio agli studios di Borehamwood, i set di Shining andarono distrutti, spingendo il regista a chiedere ospitalità ad un’altra produzione in lavorazione negli studios (nientemeno che L’impero colpisce ancora), causando il ritardo di un altro film in attesa di girare ai Borehamwood (Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, per la cronaca).

Kubrick, però, sfruttò la possibilità offerta da Shining per spingere il proprio talento e la propria visione verso nuovi orizzonti. Fu soprattutto l’utilizzo della steadicam, già impiegata in altri film (come Rocky o Il Maratoneta), che divenne un inconfondibile segnale di stile di Kubrick. Garret Brown, creatore della steadicam, venne chiamato da Kubrick, con il quale diede prova di aver affinato la sua invenzione, dando vita a scene epocali come le corse in triciclo di Danny nei corridoi dell’Overlook Hotel.

La cura maniacale di Kubrick portò al regista a realizzare una qualcosa di impensabile, all’epoca, per una delle scene più emotive del film: la lettura del dattiloscritto di Jack. Dopo aver costretto la sua segretaria, Margaret Adams, a battere a macchina tutte le 500 pagine del dattiloscritto di Jack, Kubrick, ,sapendo che il film sarebbe arrivato anche in altre nazioni, decise che le versioni di Shining destinate al mercato non anglofono dovessero riportare anche la scritta del dattiloscritto in linea con la lingua parla dai personaggi. Lo stesso Kubrick si preoccupò di questo passaggio, inserendo delle apposite traduzioni che si ispirassero a proverbi nazionali, anche se in italiano la celebre All work and no play makes Jack a dull boy venne semplicemente tradotta in Solo lavoro e niente divertimento rendono Jack un ragazzo annoiato.

Peccato che le versioni in DVD uscite in seguito alla morte di Kubrick vennero realizzate utilizzando sia il dattiloscritto che le didascalie originali in inglese, vanificando una delle più appassionate opere di traduzione in ambito cinematografico.

Shining – Extended Edition: perché averlo

Come spesso accade, al cinema arrivano versione mutilate dei film, in cui l’impianto narrativo pensato da registi e sceneggiatori viene tagliato per venire incontro ad altre esigenze, come minutaggio contenuto o eliminare scene troppo forti per il pubblico. E poi, siamo onesti, gli appassionati saranno pronti ad acquistare la versione estesa, quindi perché non approfittarne?

Shining, inoltre, per lungo tempo ha avuto ben tra versioni. Inizialmente, l’idea di Kubrick aveva portato ad un minutaggio di 146 minuti. Questa versione venne accorciata a 144 minuti su ordine della stessa Warner Bros., che decise di rimuovere da qualunque versione una scena del finale, ambientata in ospedale, in cu Mr Ullman spiegava a Wendy che non si riusciva a trovare il cadavere di Jack, prima di consegnare a Danny una pallina da tennis identica a quella vista dal bambino durante la scena nella camera 237.

Da questo primo taglio, si passa ad una versione da 144 minuti, che venne destinata al solo pubblico nordamericano (USA e Canada), su cui poi lavorò lo stesso Kubrick, che volle tagliare e rimontare alcuni passaggi della pellicola, abbassando ulteriormente la durata del film a 126 minuti.

Fortunatamente, quello che finora è stata una versione mai vista in Italia è al centro della nuova versione home video di Shining - Extended Edition realizzata da Warner Bros., che ha finalmente ripubblicato anche per gli spettatori italiani la versione estesa destinata al mercato nordamericano.

Le scene tagliate erano le seguenti:

  • L'ultima battuta pronunciata da Wendy a Danny nella cucina, la dissolvenza sull'ufficio di Ullman, l'incontro con Watson, un po' di dialogo.
  • La visita della dottoressa dopo la visione del sangue, il dialogo tra la dottoressa e Wendy.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance la Sala delle feste (Sala Colorado) è più lunga.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance il loro alloggio prosegue, seguita da dissolvenza sui quattro che camminano davanti al labirinto, un po' di dialogo sul labirinto stesso.
  • La visita alla cella frigorifera, l'incontro con Halloran, la dissolvenza su Wendy, Danny e Halloran nelle cucine, un breve dialogo tra la donna e il cuoco.
  • Parti di dialogo tra Halloran e Danny da soli.
  • Wendy che porta il carrello attraverso la hall.
  • La seconda parte del dialogo tra Jack e Wendy durante la colazione.
  • Un'inquadratura di spalle di Jack che tira la pallina, una dissolvenza su Wendy e Danny all'esterno, parte del loro dialogo.
  • Wendy che prepara da mangiare in cucina.
  • Jack che, dopo aver allontanato Wendy dalla Sala Colorado ricarica la macchina, batte qualche pulsante; didascalia "Giovedì", parte della rincorsa di Wendy e Danny nella neve.
  • Wendy e Danny che, nella Sala Colorado, guardano la TV, dove viene proiettata una sequenza del film Quell’estate del ‘42 poi Danny chiede se può andare in camera, dissolvenza su Danny che apre la porta del loro appartamento.
  • Parte del dialogo tra Jack e il barista Lloyd al loro primo incontro.
  • Parte del dialogo con Wendy dopo l'incontro fra Jack e la donna della stanza 237.
  • Wendy che parla da sola, Danny va in trance ripetendo la parola "redrum", Wendy che gli parla; dissolvenza su Jack che va verso l'ufficio di Ullman per spegnere la radio.
  • Dopo aver levato un pezzo dalla radio, Jack ne leva altri due; dissolvenza su Halloran che parla nuovamente col Ranger, didascalia "8 a.m.".
  • La sequenza sull'aeroplano continua con Halloran che parla con l'hostess;
  • Inquadratura di Jack di spalle che batte a macchina.
  • Dissolvenza sull'aereo che atterra; dissolvenza sull'esterno di "Durkin's"; stacco sull'interno di Durkin's con Larry che va verso il telefono e parla con Halloran (che viene inquadrato).
  • Wendy e Danny che guardano "Beep beep" in televisione; un breve dialogo tra loro; Wendy che prende la mazza; la dissolvenza su Wendy nella Sala Colorado.
  • Wendy che vede degli scheletri nella hall dell'albergo, improvvisamente buio, mentre Jack insegue Danny nel labirinto.
  • Una inquadratura di Jack nel labirinto, indeciso su dove andare

Shining - Extended Edition di Warner Bors. contiene tutte queste scene. Il loro inserimento è particolarmente importante per la caratterizzazione emotiva dei personaggi. Il dialogo tra la dottoressa, Danny e Wendy aiuta a contestualizzare il dono del bambino, così come la scena di Wendy alle prese con gli scheletri nella Golden Room ha una sua forte valenza per aumentare il senso di orrore che assume la vicenda a quel punto. Tra l’altro, vedendo finalmente questa scena trova maggior concretezza anche la citazione di Shining in Ready Player One, dove il ballo con gli scheletri ha una parte essenziale nella ricerca degli easter egg. Finalmente, ora anche il pubblico italiano può cogliere il riferimento!

Bisogna però riconoscere a Warner Bros. di avere realizzato una versione in 4K di Shining che rende pienamente onore sia all’inventiva di Kubrick che alla tecnologica. Le scelte di Kubrick in fatto di gamma cromatica e profondità di campo sono parte della cifra stilistica del regista, che con Shining mise a frutto la sua grande esperienza di fotografo per realizzare un’esperienza visiva intensa e travolgente.

Conclusioni

Per apprezzare pienamente questa bellezza visiva, il consiglio è di guardare i contenuti extra di Shining - Extended Edition di Warner Bros., in particolare The Making of The Shining, il documentario realizzato dalla figlia di Kubrick, Vivian, per la BBc nel 1980. All’interno di questi approfondimenti, in The visions of Stanley Kubrick nomi importanti della cinematografia mondiale (come Spielberg o Pollack) raccontano e spiegano le geniali intuizioni di Kubrick, tra aneddoti sul passato di Kubrick e alcune delle sue geniali trovate per la realizzazione di Shining (. Apprezzare la perfezione e la cura nel realizzare un film così iconico e emotivamente coinvolgente passa anche dal conoscere il lavoro dietro scene divenute un simbolo del cinema, sia come concezione che come realizzazione.

Che si conosca Shining o lo si veda per la prima volta, la Shining – Extended Edition proposta da Warner Bros. è l’esperienza migliore per apprezzare il capolavoro di Kubrick.