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a cura di Filippo Rossi

retrocult

Nota del curatore. Superman è davvero il più grande dei supereroi? Senza dubbio è il più anziano, quello che ha dato vita a un'industria oggi miliardaria. Quello che ha permesso la nascita di nuove passioni, di nuove storie, di nuove avventure. Dopo Superman la narrativa fantastica ha trovato nuovo carburante. Forse sarebbe successo anche senza di lui, forse no. Fatto sta che il 1938 segna una data storica.

Ma Kal-El è il migliore? Molti direbbero di no, vuoi perché è "troppo un boy-scout", vuoi perché è fin troppo facile battere i cattivi se sei sempre il più forte - ma comunque c'è sempre il modo di uccidere un eroe. Per come la vedo io, ciò che rende Superman diverso dagli altri è qualcos'altro. Qualcosa Quantin Tarantino condensa in quello che forse è il suo migliore monologo.

[...] l'elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l'Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l'Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l'unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. [...] quello che indossa come Kent, gli occhiali, l'abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana.

Ecco, anche a questo ci servono i supereroi. Non solo per alimentare sogni bizzarri o a divertirsi per una manciata di minuti ogni tanto. Il Supereroe, quello vero, è anche uno specchio, un riflesso spietato di ciò che siamo. Ma anche un miraggio di ciò che potremmo essere.

Valerio Porcu