Tomo degli Orrori: la recensione

Tomo degli Orrori è un bestiario con 200 nuove creature pensate per la quinta edizione del gdr più famoso del mondo: da rivisitazioni di avversari classici fino a sfide mai viste prime, quanto qui contenuto non mancherà di sorprendere e movimentare i vostri combattimenti

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a cura di Silvio Colombini

Edito in Italia da Kaizoku Press, di cui non molto tempo fa vi abbiamo presentato Rappan Athuk, Tomo degli Orrori è un manuale per la quinta edizione del gioco di ruolo più famoso del mondo - ovvero Dungeons & Dragons - , destinato ad ampliare il ventaglio di creature a cui attingere per le nostre avventure. Che siate un master alle prime armi, o uno scafato narratore con anni di esperienza, all’interno di Tomo degli Orrori troverete un’ampia selezione di creature che potranno essere utilizzate per affrontare o supportare i Personaggi dei vostri giocatori.

Il prodotto

Come di consueto prima di parlare dei contenuti andiamo a dare un’occhiata al prodotto in sé. Abbiamo tra le mani un volume di 300 pagine: se avete dimestichezza con il gioco a cui si rifà, Tomo degli Orrori è di dimensioni assimilabili a quelle del Manuale dei Mostri.Ne consegue che il peso, pur non essendo “piuma”, non risulta essere un ostacolo al trasporto o ad un comodo uso nel corso delle sessioni di gioco. Quanto all’aspetto materiale, la copia in nostro possesso è un brossurato di ottima qualità: sebbene sottoposto a sessioni lettura intensiva e a spostamenti alle volte “poco riguardosi” gli unici, minimi, danni riportati sono stati a carico degli angoli della copertina mentre l’integrità del manuale non ha risentito in alcuna maniera di tali trattamenti.Segnaliamo che, volendo, il volume può essere acquistato come cartonato.

Sotto l’aspetto editoriale nulla da segnalare se non l’ottimo lavoro fatto: non abbiamo trovato un solo errore o refuso. Discorso diverso merita purtroppo il versante artistico. Qui il livello è decisamente altalenante: a seconda di dove andremo ad aprire il manuale troveremo opere di buon livello o figure che onestamente non capiamo come possano essere presenti in un’opera professionale.

Tomo degli Orrori: cosa troviamo all’interno

Dove il manuale di casa Kaizoku splende di luce propria è invece il contenuto: oltre duecento diverse creature pronte all’uso! Va da sé che entrare nel dettaglio di un così ampio ventaglio di possibilità avrebbe ben poco senso. Dovremo quindi “limitarci” a una rapida carrellata sui contenuti, e il giudizio non può che essere positivo.

Le creature presentate variano notevolmente tra loro sotto numerosi aspetti. L’elemento più immediato è forse la pericolosità: qui troveremo avversari (o, più raramente, alleati) per ogni livello di gioco, spaziando dal pericolo pressoché nullo rappresentato dal diavolo Nupperibo fino alle più potenti creature extraplanari, demoniache dove arriviamo a sfiorare il trentesimo grado di sfida. Anche la “provenienza” dei vari “orrori” varia notevolmente: abbiamo riconosciuto creature provenienti dalla mitologia o dal folklore dell’estremo oriente (come il Drago Celeste o i tremendi Kaiju) o da elementi più vicini alla nostra cultura (come il diavolo Portatore di Luce): ad esempio ritroviamo i Mi-Go di lovecraftiana memoria, e chi vi scrive è anche ragionevolmente sicuro che alcuni mostri siano una rilettura dei supplizianti (o Cenobiti che dir si voglia) della saga di Hellraiser.

Vi sono poi creature assolutamente aliene, difficilmente riconducibili a qualunque cosa se non al parto di una fantasia sfrenata: ad esempio troviamo il ragnorco (si, esatto: l'unione tra un orco e un ragno), il Succhiaossa o il Sudario di Fiori. All'interno di Tomo degli Orrori ovviamente non mancano elementi più “normali” o elaborazioni di creature già viste altrove (come alcune nuove tipologie di Golem o di creature mannare).

Elemento comune a ogni singola creatura, indipendentemente dalla sua pericolosità o rarità, è l’essere introdotta da una specie di mini-racconto. A portare avanti tale narrazione sarà spesso la voce di avventurieri o comuni persone che hanno avuto la fortuna (si fa per dire) di aver visto il mostro di turno in azione. Giusto sottolineare che oltre a fornire qualche piccola nota di colore, queste brevi introduzioni spesso e volentieri forniscono utili suggerimenti su come gestire in modo consono le diverse creature o sul loro ambiente.

Oltre a questa nutrita quantità di creature, in Tomo degli Orrori sono presenti anche quattro appendici. In tutta onestà sarebbe più corretto dire che sono due, dato che le ultime sono di fatto elenchi dei mostri presenti nel libro, divisi in base alla sfida o alla categoria di appartenenza. E, sempre sull’onda della sopra citata onestà, va detto che anche le altre aggiungono ben poca cosa al contenuto del volume: Una fornisce tre diversi archetipi per creare specifici oggetti animati, l’altra introduce due particolari pericoli a tema muffa e fanghiglia.Come detto nulla di ché, ma meglio di niente.

Considerazioni

Considerando il tipo di prodotto l’unica reale considerazione che riteniamo di fare è sul suo contenuto. Di fatto all’interno de Tomo degli Orrori potremo trovare elementi utili praticamente per ogni situazione o livello di gioco. Non solo, la netta percezione avuta è che gli autori abbiano dato campo libero alla fantasia. Cosa che porta con sé una gradita conseguenza: quanto qui proposto potrebbe spiazzare e sorprendere i giocatori più smaliziati, ravvivando incontri e giocate.

Prodotto adatto per

Considerato che Tomo degli Orrori è pensato per la quinta edizione del gioco di ruolo più famoso del mondo, va da sé che il target primario di questo prodotto sia chi gioca con l’ultima incarnazione del gdr targato Wizards of the Coast e, in particolare, a coloro che vestiranno i panni del Dungeon Master. Data la natura inedita del materiale presentato, almeno in termini di quinta edizione, ci sentiamo di consigliarlo soprattutto ai Master che sono chiamati a “sfidare” un gruppo esperto, che ormai ha già visto “tutto”: la sorpresa nell’affrontare nuove creature o, ancora meglio, di scoprire che l’avversario è ben diverso da quello che si pensava fosse non mancherà di ravvivare le sessioni di gioco. Questo ovviamente non lo preclude ai meno esperti: al contrario permette di ampliare il ventaglio delle opzioni a disposizione.Volendo allargare un po’ il bersaglio, Tomo degli Orrori potrà risultare gradito anche a coloro che, mossi da semplice curiosità, abbiano voglia di conoscere nuove e strane creature.

Conclusione

Tomo degli Orrori fa più che bene ciò che dovrebbe fare qualunque bestiario: fornire nuove creature da introdurre nelle nostre avventure. Considerando l’ampio range di sfide qui compreso (che, lo ricordiamo, parte da zero per arrivare quasi al trentesimo gradino di difficoltà) Tomo degli Orrori fornisce un’enorme quantità di materiale e potrà essere utilizzato lungo tutto l’arco narrativo di una campagna o, ovviamente, di una oneshot. Sebbene il livello artistico sia alle volte ben sotto il livello a cui le produzioni attuali ci hanno abituato la cosa non è sufficiente ad intaccare il valore del prodotto che, al contrario, riuscirà a soddisfare sia i master alle prime armi che i più esperti.