Una Notte al Museo - La Vendetta di Kahmunrah, recensione: un ritorno al passato

Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah è il nuovo capitolo animato della saga disponibile su Disney Plus: ci avrà convinto?

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a cura di Giulia Serena

Editor

"Scemo scemo, dammi gomma gomma!". Se conoscete questa citazione, probabilmente avete avuto una bella infanzia: Una notte al museo, primo di una saga di tre film, è entrato nel cuore di milioni di persone per il suo umorismo irresistibile, per la trama leggera e incalzante e per dei personaggi assolutamente iconici; da bambina, ogni anno aspettavo che le pellicole con protagonista Ben Stiller venissero trasmesse in TV per fare un rewatch con mia madre, ridendo a crepapelle alla scena dello schiaffeggiamento della scimmia e spaventandomi alla vista dello scheletro del t-rex in movimento. Dopo otto anni dall'uscita dell'ultimo capitolo del franchise, Disney ha deciso di produrre una quarta iterazione, questa volta in veste animata: così è nato Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah.

Il lungometraggio, che ha fatto capolino su Disney Plus il 9 dicembre, venne annunciato da Bob Iger nel 2019 in seguito dell'acquisizione di 21th Century Fox da parte di Disney. Il progetto è stato affidato alla direzione di Matt Danner, che ha preso il testimone di Shawn Levy nel creare una pellicola animata che vuole riproporre sia i toni che la comicità del primo film, riuscendoci però solo in parte. Facciamo per un passo indietro, e imbarchiamoci in questa recensione di Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah. 

Nuovo protagonista, vecchi amici

La storia inizia con il nostro caro Larry, che è stato ora chiamato per lavorare al Museo Naturale della Scienza e della Natura di Tokyo; l'ora ex guardiano del Museo di Storia Naturale di New York sta cercando disperatamente un sostituto, ma purtroppo le sue speranze vengono infrante quando anche l'ennesimo candidato scappa a gambe levate non appena cala il sole. A Larry viene quindi un'illuminazione: far assumere suo figlio Nick, che è già a conoscenza delle creature che popolano l'edificio e che si risvegliano la notte.

Nick, appena diciottenne, è però un vero disastro. Goffo, impacciato, tremendamente insicuro di sé stesso e timido, inizialmente non se la sente di assumere un carico così importante, ma con non pochi sforzi da parte del padre accetta, diventando ufficialmente il nuovo guardiano notturno del museo. Il suo primo turno di lavoro sembra iniziare bene, ma quando si reca nel magazzino interrato e vede oggetti spaventosi, inizia a panicare e usa una statua per bloccare la porta e scappare; Kahmunrah, antagonista di Una notte al museo 2 che era stato imprigionato nell'aldilà, riesce a liberarsi, rubando la tavoletta che porta in vita le esposizioni del museo con l'obiettivo di dominare il mondo.

Il nuovo guardiano dovrà quindi sconfiggere il faraone, e per farlo si imbarcherà in un'avventura insieme ai personaggi più iconici della saga, come Teddy, Rexy, Attila, Jedediah, Octavius, Laaa, Dexter la scimmia e Giovanna d'Arco. La cosa che ci ha subito colpito in positivo di Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah è che il cast del film live-action sia stato utilizzato come base per le animazioni, anziché i personaggi realmente esistiti; Teddy ha quindi le sembianze di Robin Williams anziché quelle del vero Roosevelt, e anche se i doppiatori differiscono dagli attori originali, il rimando è comunque molto apprezzabile.

Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah è un degno successore?

Purtroppo, se la creazione dei personaggi funziona, gli altri elementi del film non sono alla stessa altezza: nonostante la trama provi a seguire l'andamento degli altri capitoli della saga, non riesce a creare la stessa dinamicità e coinvolgimento, risultando in un'avventura che dopo la prima mezz'ora diventa monotona e piatta, e la cui risoluzione è ben presto intuibile. Per quanto ci sia qualche battuta disseminata qua e là — soprattutto da parte di Teddy — che riesce a farci sorridere, la comicità non è lontanamente alla pari dei capitoli precedenti, e sembra indirizzata unicamente a un pubblico infantile.

Anche Nick non è un protagonista all'altezza del suo precedessore, incarnando il classico stereotipo del ragazzino insicuro presente nei cartoni animati dei primi anni 2000. Per quanto il cast vocale del film svolga un lavoro eccellente, questo non è sufficiente per salvare i personaggi di Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah, che in versione animata risultano molto meno caratterizzati e privi di identità, perdendo quello che li rendeva tanto iconici della trilogia precedente.

Il problema del nuovo capitolo è esattamente questo: dopo otto anni dall'ultimo film, c'era effettivamente bisogno di riportare in vita il franchise? La risposta, considerando il risultato di questo esperimento, non può che essere negativa. I primi tre Una notte al museo riuscivano ad attirare pubblico di ogni età, proponendo battute adatte a tutti e riuscendo a generare un senso di meraviglia e avventura; al contrario, La vendetta di Kahmunrah sembra piuttosto un insieme di episodi di un possibile cartone animato per bambini.

Disney avrebbe dunque dovuto puntare su una serie da una decina di episodi anziché su un lungometraggio lungo un'ora e mezza — o semplicemente non avrebbe proprio dovuto puntare, lasciando la saga così com'era e senza proporre un sequel —. Non è di certo la prima volta (e non sarà l'ultima) che l'azienda del Topo decide di allungare il brodo, riprendendo in mano un franchise che non avrebbe avuto bisogno di ulteriori capitoli e producendoli con la speranza di fare centro, ma anche questa volta il colpo è stato mancato. 

In conclusione

Una notte al museo - La vendetta di Kahmunrah si propone come una continuazione animata dell'iconico franchise, ma purtroppo il risultato è un ricalco mal riuscito dei primi film, dove nessun elemento riesce a essere all'altezza. Seppure sia apprezzabile lo sforzo nell'animare il cast originale anziché le figure storiche presenti nel museo, i personaggi non hanno la stessa caratterizzazione, complice una storia banale e un protagonista semplicemente non all'altezza di Ben Stiller. Insomma, se vi dovesse venire voglia di vivere un'avventura nel Museo di Storia Naturale di New York, il nostro consiglio è quello di guardare le vecchie pellicole live-action anziché la nuova iterazione animata, così da godere della comicità esilarante e degli attori assolutamente indimenticabili.

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